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Ruote classiche, che passione

Ruote classiche, che passione

Dal 2005 a oggi hanno triplicato il loro valore. Più dell’arte moderna, degli orologi e dei diamanti, il mondo dell’automobilismo d’epoca è quello che ha avuto i massimi rendimenti. Ma chi compra, di solito lo fa per passione e non rivende più i modelli che ha acquistato. Viaggio, guidato dagli esperti, nel lato romantico dei motori.


«Il mercato delle automobili d’epoca è in piena espansione». Lo dice uno che se ne intende, Corrado Lopresto, architetto e personaggio di riferimento del collezionismo d’auto a livello internazionale. «Più dell’arte moderna, degli orologi e dei diamanti, il mondo dell’automobilismo d’epoca è quello che ha avuto i massimi rendimenti».

I dati parlano chiaro: Car & Classic, la più grande piattaforma europea specializzata in auto d’epoca, conta quattro milioni di utenti attivi al mese, ogni giorno organizza 40 vendite all’asta internazionali, e ha appena realizzato un sito dedicato agli utenti italiani.«Un tipo di mercato che oggi va molto forte anche online» nota Tom Wood, 39 anni, ceo di Car & Classic, che ha risposto a Panorama mentre andava a correre con la sua Bentley alla Le Mans Classic. Dati molto confortanti arrivano anche da Ruote da sogno, uno showroom di oltre 8 mila metri quadrati a Reggio Emilia, nella Motor Valley, dove si possono vedere e comprare auto e moto di ogni tipo. Come spiega Stefano Aleotti, presidente di Ruote da sogno, «In base alle ricerche dei maggiori stakeholder mondiali nel mondo degli investimenti finanziari come Coutt’s Index e K500, il settore auto da collezione è nella top 5 dei beni di lusso con la più alta performance di rendimento dal 2005 a oggi, posizionandosi quindi al primo posto. In particolare, per i veicoli d’epoca, che ricadono tra le categorie di oggetti da collezione, i prezzi sono triplicati nel 2018 rispetto al 2005, affermandosi come la risorsa che ha riscontrato le migliori prestazioni nonostante le fluttuazioni del mercato finanziario».

Ma come orientarsi in un mondo così vasto, soprattutto se ci si avvicina per la prima volta alle auto d’epoca? «Consiglierei di iniziare con quelle degli anni Cinquanta, che oggi sono meno richieste e quindi hanno prezzi più accessibili» suggerisce Tom Wood. Al contrario, è forte la domanda per le cosiddette youngtimers, le auto prodotte dagli anni Settanta in poi. Per molti è un oggetto del desiderio la classica Alfa Romeo Giulia, vista in decine di inseguimenti dei film poliziotteschi, e infatti se ne trovano poche in commercio. «Sono molto ricercate anche varie youngtimers che la gente ricorda di aver visto nei film degli anni Ottanta e Novanta» aggiunge Wood. «Per esempio, la Lancia Delta e le BMW serie 6 e 7».

Quello delle auto da collezione è un mercato globale, e ogni Paese ha le sue preferenze. «In Italia», nota Wood, «le marche più richieste sono Alfa Romeo, Fiat, Lancia, e ovviamente Ferrari. Ma anche la Mercedes: in Italia ci sono molti raduni importanti e il pubblico apprezza auto come la Pagoda, che è elegante e piuttosto facile da guidare e da mantenere».«La maggior parte dei collezionisti, italiani e stranieri, è molto legata al luxury, al lifestyle e al mondo degli eventi» aggiunge Stefano Aleotti. «I collezionisti di auto e moto d’epoca sono vicini al mondo dell’arte e spesso amano circondarsi di pezzi unici al mondo. Nell’ultimo periodo abbiamo notato un notevole aumento di interesse per le Supercars e per le youngtimers».

Da parte sua Corrado Lopresto, a chi inizia, consiglia di non fissarsi sul possibile investimento. «Non ho mai venduto una macchina» dice. «Non mi è mai interessato il discorso della rivalutazione: se fosse stato così, avrei investito in Bugatti e in Ferrari da corsa. Bisogna seguire la passione: comprare una Duetto Spider o una Giulietta prima di tutto permette di vivere grandi emozioni». E Lopresto, che ha una sensibilità da architetto, di soddisfazioni ne ha avute tante: «Al mondo ho vinto più di tutti nei concorsi di eleganza». Al suo attivo ha quattro coppe d’oro a Villa d’Este ed è responsabile dell’organizzazione e della promozione del concorso d’eleganza di Kyoto, in Giappone.

E da cinque anni arriva nei primi 30 posti di The Key, la classifica mondiale dei collezionisti di auto d’epoca. «Io vinco con la cultura» afferma Lopresto, famoso per la sua competenza ma anche per alcune innovazioni pionieristiche, dovute anche alla sua notevole visione in ambito artistico: anni fa, dovendo restaurare un veicolo d’epoca, un’Alfa Romeo Giulietta SZ Prototipo, decise di considerarla come una tela del Seicento e trattò le due metà dell’auto in modo diverso, una parte la lasciò com’era, l’altra la sottopose a un restauro conservativo. Risultato: vinse il Premio Unesco. Ecco dove può portare il gusto per le auto d’epoca, cui si stanno avvicinando anche molti giovani. Ognuno ha iniziato in modo diverso. Tom Wood, di Car & Classic, era appassionato di macchine fin da piccolo ed ora è riuscito a trasformare la passione in lavoro. «Due anni fa mi sono comprato una Bentley 4,1/2 Litre del 1925, cui sono molto affezionato e con cui partecipo a varie gare».

Corrado Lopresto invece ha scoperto le auto d’epoca a 13 anni, sull’onda dell’entusiasmo di suo fratello, impegnato a restaurare una vecchia Balilla e di suo cugino, che riportava all’antico splendore un’Aurelia di famiglia. «A 19 anni ho voluto anch’io avere i miei “giocattoli”, e mi sono comprato una Balilla 3 marce e una Fiat 1100, che ho fatto restaurare. In 40 anni di collezionismo sono arrivato a 200 esemplari» nota Lopresto. «Ho solo auto italiane, modelli unici. Nella mia collezione non ho macchine da corsa, non mi interessano i cavalli, a me piacciono più stile e design. Le auto della mia collezione cui sono più affezionato, oltre alla Balilla 3 marce, sono l’Alfa Romeo 2500 Cabrio Touring Villa d’Este e la Giulietta Spider di Bertone». Naturalmente, al piacere di possedere uno splendido oggetto di design si può affiancare anche la soddisfazione di un investimento importante. Car & Classic, che si rivolge a tutti i tipi di collezionisti, nelle sue aste presenta auto particolarmente ambite. «Per esempio, due mesi fa abbiamo proposto una ASA 1000 GT, detta La Ferrarina» nota Tom Wood. E sempre da Car & Classic, sono state messe all’asta l’Alfa Romeo 6C 2500 Sport Berlina del 1950, la Lancia Flaminia Super Sport 2.8 3C Zagato del 1967 e la Porsche 356A T2 1600 Super Cabriolet del 1959, tutte auto quotate oltre i 100 mila euro. A breve, poi, andrà in asta una Bizzarrini Europa 1900 GT del 1969. A volte poi il valore si lega al personaggio cui è legata l’auto. Un esempio? La Cadillac Fleetwood 60 Special appartenuta a Totò, comprata nel maggio scorso da Lopresto a un’asta di Car & Classic per 34 mila euro.

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