I mattatoi tedeschi e l’export del coronavirus
La fabbrica di carne Schroeder a Saarbruecken (Becker & Bredel/ullstein bild via Getty Images).
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Inchieste

I mattatoi tedeschi e l’export del coronavirus

Sette macelli della Germania sono diventati incubatori dell'epidemia. Con gli operai, che lavorano in condizioni di promiscuità inaccettabili. Ma l'Efsa, l'Agenzia europea di controllo, non dice nulla. Anzi, c'è un attacco alla filiera dell'allevamento italiano, troppo «virtuoso». Perché non corrisponde ai criteri industriali voluti dalla Ue.

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Carlo Cambi

Toscano di nascita e di formazione (economico-giuridica) diventa giornalista professionista a 23 anni. Percorre tutto il cursus honorum a Repubblica fino a dirigere le pagine di economia. Nel 1997 fonda I Viaggi di Repubblica - primo e unico settimanale di turismo - che dirige fino al 2005 quando sceglie di vivere a Macerata insegnando marketing del territorio e incontra Maurizio Belpietro col quale stabilisce un sodalizio umano e professionale. Autore radiofonico e televisivo continua a occuparsi di economia ed enogastronomia. Ha scritto una trentina di libri. Il suo best seller? Il Mangiarozzo.

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