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Tecnologia

La voce dei no-vax sulle radio pirata

Nella guerra sulla comunicazione tra favorevoli e contrari al vaccino si usano anche tecnologie vetuste ma che hanno un forte seguito

Discorsi di libertà, appelli alla disobbedienza civile e alla reazione contro i provvedimenti decisi dal governo in fatto di vaccinazioni e green pass. Da qualche giorno, la sera, sulla frequenza di 7210 – 7211.5 KhZ, in modulazione Usb, ascoltabile in Italia ma anche Francia e Slovenia, si riceve il segnale di una radio pirata No-vax.

La scelta di usare le onde corte per queste trasmissioni è vecchia quasi come la storia della radio, seppure nel mondo, soprattutto per la lotta contro regimi antidemocratici, rimane un metodo molto utilizzato per diversi motivi. Innanzi tutto costa relativamente poco reperire un trasmettitore di questo tipo e impiantare un'antenna, inoltre operando nelle ore serali la propagazione per riflessione delle onde provocata dalla ionizzazione degli strati alti dell'atmosfera permette di coprire lunghe distanze e rende complicato rintracciare il segnale e quindi localizzare l'emittente. Ma soprattutto, rispetto a tutto ciò che è basato sulla tecnologia di internet, la radio tutela la privacy e se è impossibile per chi trasmette sapere esattamente chi sta ricevendo (e quindi profilare l'ascoltatore), chi segue i programmi resta completamente anonimo.

Il fatto che al posto della modulazione di ampiezza sia stata scelta la Usb (detta banda laterale superiore), restringe molto la quantità di persone che la possono ascoltare, in quanto è necessario possedere un ricevitore per le onde corte dotato di questa modalità. La frequenza di trasmissione è quella dedicata alle emittenti broadcast asiatiche, comunque molto seguite dagli appassionati, e pare dettata dalla vicinanza con la banda dei radioamatori dei 40 metri d'onda, quindi con una relativa facilità ad adattare antenne in libera vendita, facilmente reperibili online ma anche semplici da costruire con filo elettrico e pochi altri componenti da bricolage. Immediatamente oltre alle istituzioni preposte al controllo dell'etere, i radioamatori hanno tentato di stabilire da dove provengano le emissioni e i segnali più forti sembrano indicare il nord Italia.

Occorre tuttavia fare un ragionamento sul fatto che dopo cinquant'anni dagli ultimi episodi di comparsa di emittenti di questo tipo in Italia (erano gli anni Settanta), si sia tornati a considerare la radio libera come mezzo d'informazione non controllabile. Ogni sito web ha un provider che ne consente la messa online, ogni indirizzo IP può essere tracciato e l'attività sui social network viene facilmente controllata. Ma non le onde radio, e al di la delle ideologie e delle posizioni che si possono avere sulla questione dei vaccini e dei lasciapassare, la comparsa di una radio No-vax deve farci pensare quantomeno che il sentimento di limitata libertà in Italia stia effettivamente crescendo. E questo è un segnale peggiore di quello in onde corte.

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Sergio Barlocchetti

Milanese, è ingegnere, pilota e giornalista. Da 30 anni nel settore aerospaziale, lo segue anche in veste di analista. Docente di materie tecniche presso la scuola di volo AeC Milano è autore di diversi libri.

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