Musk compra Twitter, pronta la rivoluzione
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Tecnologia

Musk compra Twitter, pronta la rivoluzione

L'uomo più ricco del mondo mette fine alla diatriba con la compagnia e inizia il nuovo corso licenziando i vertici aziendali. Si riparte da zero e la priorità è fare soldi, non proteggere la libertà d'espressione

Elon Musk ha comprato Twitter e avviato il nuovo corso sbattendo fuori i vertici della compagnia. Cala così il sipario sulla lunga diatriba che si è protratta dallo scorso aprile, quando il fondatore di Tesla e SpaceX ha avanzato un proposta da 44 miliardi di dollari (ben oltre il reale valore del social media), nell'ultimo giorno utile prima del processo previsto in caso di mancato accordo tra le parti. Come abitudine, Musk ha puntato sull'effetto sorpresa per attirare i riflettori, facendo circolare un video in cui entra nella sede di Twitter a San Francisco con un lavandino in mano e il messaggio "Let that sink in!", a chiarire che gli scettici dovranno farsene una ragione del suo arrivo a capo di una piattaforma importante ma non più rilevante come un tempo.

L'obiettivo di Musk è tagliare i ponti col passato, per questo la prima mossa è stata licenziare i top manager della società: l'amministratore delegato Parag Agrawal (erede del fondatore Jack Dorsey), il direttore finanziario Ned Sagal, la responsabile della policy che gestiva la moderazione dei contenuti Vijaya Gadde e il direttore del team legale Sean Edgett che, secondo quanto riportato da Bloomberg, è stato scortato fuori dalla sede aziendale. "The bird is free", cioè l'uccello è stato liberato, ha poi scritto su Twitter, tanto per scongiurare fraintendimenti.

Il siluramento dei top manager era in parte prevedibile, poiché si tratta delle persone con cui Musk ha discusso per mesi, finendo per dover concludere un affare che non era più di suo interesse (quando si è accorto del clamoroso errore di valutazione compiuto in primavera). Per evitare un processo che con ogni probabilità l'avrebbe visto soccombere, l'uomo più ricco del mondo ha scelto di salvaguardare la poca credibilità rimasta e diventare 'Chief Twit', come ha scritto nella biografia del suo account Twitter. "Acquisto Twitter perché è importante per il futuro della civilizzazione avere una piazza comune digitale dove un'ampia gamma di idee può essere discussa in modo salutare senza ricorrere alla violenza", ha spiegato nelle scorse ore, aggiungendo che la piattaforma non deve essere un "mezzo di risonanza per la destra o la sinistra che genera odio e divide il paese".

Al di là delle parole di circostanza e concetti tutti da verificare poi sul campo, l'obiettivo reale di Musk è trovare il modo di monetizzare una piattaforma emersa in passato come la piazza virtuale delle breaking news, tanto da diventare un'alternativa ai mezzi di comunicazione tradizionali, diventando l'ombelico del mondo politico, finanziario, sportivo e dello spettacolo. Una supremazia persa negli ultimi anni, a vantaggio di Instagram e TikTok, per l'incapacità di sviluppare funzionalità utili gli utenti e redditizie per la compagnia. La diffusione di un linguaggio offensivo e la crescita di bot utili alla disinformazione hanno allontano vip e influencer, riducendo di conseguenza l'interesse degli inserzionisti, da cui arriva il 92% delle entrate di Twitter.

Musk punta a risalire la china partendo dalla libertà di espressione, senza far diventare la piattaforma "un inferno libero in cui chiunque può dire ciò che desidera senza conseguenze". A quanto filtra, il nuovo corso partirà con un taglio deciso dei 7.500 dipendenti e con la probabile eliminazione del ban a vita degli account. Ciò significa che chi è stato estromesso in passato potrà tornare a twittare, come nel caso di Donald Trump, deciso a candidarsi per le elezioni presidenziali 2024. L'ex presidente Usa ha lanciato quest'anno il suo social network, Truth, ma è evidente che la cassa di risonanza di Twitter rappresenta un alleato migliore per tornare sulla ribalta internazionale (tuttavia è stata smentita la dichiarazione di Trump, diffusa in precedenza proprio su Twitter, circa la felicità per l'arrivo di Musk e la possibilità di riprendere in mano il suo profilo già la prossima settimana). Vedremo, dunque, quello che succederà, ricordando che Musk è un imprenditore e non un protettore delle libertà individuali: la sua priorità è far lievitare i 206 milioni di utenti attivi giornalieri e i 5 miliardi di fatturato del 2021. Il resto conta meno.

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Alessio Caprodossi