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Dating on line, dopo il coronavirus la qualità vince sulla quantità

La pandemia ha reso i single più prudenti e selettivi, oltre ad avere incentivato l'approfondimento delle conoscenze in chat e videochiamate prima di passare agli incontri di persona. La visione e la prospettiva di Clémentine Lalande, fondatore e Ceo di Once

«Una doppia crisi per i single». È così, senza troppi giri di parole, che Clémentine Lalande etichetta la pandemia e i suoi smottamenti nei territori dell'amore. Per chi ancora cercava l'altra metà della mela, all'obbligo di rimanere chiusi in casa, per mesi si è aggiunto l'aggravio di non poter più incontrare dal vivo potenziali partner. O virtuale, o niente. Ma è noto che ogni crisi nasconda una crescita, covi un'opportunità. E la conclusione della founder e Ceo dell'app di dating Once, è che l'amore online dopo il coronavirus non sarà più lo stesso. Nonostante la vita sociale stia lentamente ritornando ai suoi ritmi regolari.

«Il tempo delle abbuffate è finito» dice a un certo punto Lalande durante il colloquio con Panorama.it. E poi scende nel dettaglio: «C'è un'urgente necessità di mettere in discussione e di ripensare le app di dating e le loro implicazioni. Incessanti swipes, una selezione infinita di match e chat superficiali non aiuteranno i single a trovare l'amore durante la Covid-19. Un terzo dei single è convinto che il distanziamento sociale cambierà radicalmente il modo in cui incontrano le persone. Noi abbiamo già risposto a questo fenomeno e inventato lo slow dating, scegliendo di selezionare una corrispondenza al giorno per i nostri utenti. Spero personalmente che nella situazione attuale, Once possa fornire ai suoi utenti le conversazioni e le relazioni emozionanti che realmente meritano».

Una delle soluzioni che avete lanciato durante la pandemia è stata la possibilità di passare a una videochiamata all'interno della app, praticamente senza condividere alcun contatto personale fino a quando entrambi si sentano a proprio agio nel farlo. Ha funzionato?

Ha sicuramente funzionato. E sono molto orgogliosa di sottolineare che la nostra app è stata la prima a fornire questa nuova funzionalità ad hoc già a marzo. La funzione live-video è stata creata in risposta all'eccezionale situazione che tutto il mondo sta vivendo. Lo abbiamo fatto principalmente per proteggere i nostri utenti: con la nuova funzione video direttamente sull'app, non dovevano condividere il loro numero di telefono o indirizzo email personale per interagire con il proprio match in sicurezza. Nessun obbligo e nessun contenuto indesiderato, Once è rimasta fedele ai suoi valori e ha continuato a lavorare per aumentare la qualità degli appuntamenti online.

Può darci qualche dato e qualche curiosità?

A inizio giugno, il 21 per cento dei nostri utenti aveva già provato la funzione Live Video e il 37 per cento delle chat attive ha avuto seguito con una videochiamata. È interessante notare che la percentuale di utenti che provano la funzione è ancora in crescita, anche dopo la fine del lockdown, nella maggior parte dei paesi europei. La durata media di una videochiamata è in aumento, ora siamo di poco sopra i 17 minuti. La durata record assoluta di una chat in live-video è di 11 ore e 4 minuti, tra due utenti a Parigi durante il periodo più duro del lockdown, ma abbiamo registrato anche un'altra chiamata superiore alle 10 ore lo scorso fine settimana in Germania. Abbiamo ricevuto un ottimo feedback sulla funzione dagli utenti, in particolare perché chiediamo il doppio consenso per poterla avviare, il che significa che non è possibile ricevere una videochiamata casuale da chiunque nell'app.

Come si sta evolvendo il mondo del dating dopo il lockdown? Le persone si trovano più a disagio a incontrare estranei? In un recente studio voi concludete che il binge dating è morto.

Lo scenario attuale del dating è in evoluzione e non abbiamo paura di affermare chiaramente che il tempo del binge dating è finito. Le basi del dating stanno cambiando. Le restrizioni sociali, la chiusura di alcuni locali, oltre all'umore generale, portano a pensare che i single si incontreranno di meno e in maniera meno spontanea e spensierata. Frustrante? C'è la possibilità di perdere opportunità? Non secondo noi, i single devono vedere il bicchiere mezzo pieno. Sebbene la distanza sociale persisterà (probabilmente a fasi alterne fino alla fine del 2022, secondo uno studio di Harvard), i single vorranno naturalmente continuare a incontrarsi. In tempi di crisi, l'amore, la vicinanza e la ricerca di un partner sono bisogni fondamentali. Poco dopo la necessità di una casa, di qualcosa da mangiare e della carta igienica. Questa è la cosiddetta piramide di Maslow, è normale e sano.

Allo stesso tempo, i single saranno inevitabilmente più selettivi - consciamente o inconsciamente. Sceglieranno quali app mantenere sui loro smartphone, scorreranno con maggiore attenzione l'elenco dei match e cliccheranno solo su quelli che riterranno veramente degni di nota.

Soprattutto, i single impiegheranno più tempo a conoscersi meglio. Lo scambio online durerà più a lungo prima dell'incontro di persona. Bisognerebbe prendersi il tempo di farsi sorprendere, il tempo per decidere se l'altra persona potrebbe avere un posto nella nostra vita. Il 56 per cento degli utenti Once che abbiamo intervistato ha dichiarato che vorrebbero trascorrere più tempo a conoscersi meglio online prima che abbia luogo un incontro personale. Judith Duportail, autrice dello studio «Tinder e l'algoritmo», ne è convinta: niente più incontri dopo due messaggi per eccitarsi dopo la prima birra e dopo poco giudicare se l'altra persona meriti davvero un posto nella propria vita. Questo può significare che finalmente otterremo ciò che è essenziale per conoscersi: incontrare le persone lentamente e con calma prima di classificarle come "ONS", "possibile fidanzato" o "non abbastanza per me".

once-ceoClémentine Lalande, fondatore e Ceo di Once

Parlando del primo appuntamento, le persone continueranno ad andare a bere un cocktail e a cena, oppure l'atteggiamento sta cambiando? Come?

I vincoli sociali e la distanza fisica porteranno con sé il vantaggio per i single di rilassarsi un po' e di non dover necessariamente adempiere agli obblighi sociali. Esci, mantieni le apparenze, non devi perderti nessuna festa... tutti i single che hanno già programmato tutti i loro fine settimana dell'anno con attività entusiasmanti, che hanno già iniziato a raccogliere bouquet da sposa ai matrimoni e che hanno la storia estiva perfetta per le vacanze, ora potranno avere un po' meno pressione.

Per quanto riguarda i primi appuntamenti, la sicurezza rimane un problema importante per tutti i single, in particolare quelli italiani, che nel 65 per cento dei casi hanno dichiarato di voler prestare maggiore attenzione prima di incontrare qualcuno. Il 39 per cento di loro è preoccupato per le nuove misure e nove single su dieci intendono rispettare rigorosamente le regole del distanziamento sociale anche durante i primi appuntamenti.

Nonostante tutte queste preoccupazioni, tuttavia, non manca il desiderio di fare nuovi incontri: la maggior parte dei single digitali (88 per cento) ha già intenzione di vedere il proprio match nella vita reale. Le location migliori per un primo appuntamento dopo il lockdown sono i parchi e le passeggiate all'aperto (48 per cento), ma un buon 44 per cento continua a preferire il classico primo appuntamento in un bar o davanti a un caffè.

In una prospettiva più ampia, in che modo l'amore sarà influenzato dal coronavirus? In che modo il contatto fisico con uno sconosciuto può abbinarsi al distanziamento sociale? E come si avvicinano psicologicamente le persone all'idea che potrebbe esserci un secondo lockdown in cui potrebbero essere di nuovo soli o, peggio ancora, con qualcuno di cui non sono così sicuri che sia il partner ideale?

Alcune persone hanno detto che la cultura del rimorchio morirà. Spoiler: Tinder non è morto. Al contrario, ha addirittura comunicato numeri da record nell'attività sulla sua piattaforma in aprile. E c'è da fidarsi di Match Group, la gigantesca società madre di Tinder, Meetic, Match, Say Tomorrow, Plenty of Fish, Hinge e circa 150 altri marchi del dating, quando si tratta di buone idee. A metà marzo, ad esempio, i nostri cari amici di Tinder hanno sbloccato la funzione «Passport», con la quale gli utenti possono selezionare la città che vorrebbero visitare e quindi incontrare gli utenti di tutto il mondo. Grande idea? Non proprio, almeno io non la penso così. Un utente parigino in quarantena ha dichiarato: «Ora sembra che il mondo intero abbia scelto Parigi come "Ville de l'Amour" su Tinder. Quindi passo le mie serate chiacchierando con bulgari o uzbeki, è tutto così casuale. Non è un momento facile adesso ma penso che la cosa stia sfuggendo di mano». Tinder ha poi annunciato di voler continuare l'esperimento. A quanto pare un vero incontro non è più l'obiettivo? Sono confusa.

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Marco Morello

Mi occupo di tecnologia, nuovi media, viaggi, società e tendenze con qualche incursione negli spettacoli, nello sport e nell'attualità per Panorama e Panorama.it. In passato ho collaborato con il Corriere della Sera, il Giornale, Affari&Finanza di Repubblica, Il Sole 24 Ore, Corriere dello Sport, Economy, Icon, Flair, First e Lettera43. Ho pubblicato due libri: Io ti fotto e Contro i notai.

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