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Cyber Security

Nuove norme e nuove regole per il mondo digitale

La Rubrica - Cybersecurity Week

L'Unione Europea ha annunciato l'inizio dell'iter legislativo del Digital Markets Act e del Digital Services Act, due norme che andranno a integrare l'attuale regolamentazione dello spazio digitale, almeno per i cittadini europei.

Sono ormai anni che Bruxelles legifera con crescente intensità in materia. Il Regolamento per la Protezione dei Dati, la direttiva per la sicurezza delle infrastrutture critiche, il Cybersecurity Act solo per citarne alcune. Tutto con l'obiettivo di creare un mondo oltre lo schermo più sicuro, giusto e libero. Ecco, proprio su quest'ultimo tema mi sembra si dovrebbe aprire una riflessione perché ho la sensazione che ci sia un "peccato originale". Siamo tutti d'accordo che oggi viviamo nella società dell'informazione. Altrettanto condivisa l'idea che proprio l'informazione sia il denaro del XXI secolo. Date queste premesse mi viene spontanea una provocazione. È davvero possibile immaginare un mondo digitale libero se non viene neppure riconosciuta la possibilità di avere il completo controllo sulle informazioni che il singolo produce o che lo riguardano?

Facciamo un esempio molto banale: spesso i servizi di cui usufruiamo sono "gratuiti" ovvero non è previsto che vengano pagati in valuta corrente (dollari, euro, etc.), laddove poi questo è possibile non è minimamente chiaro se i dati che forniamo per l'erogazione del servizio siano poi comunque utilizzati anche per altre finalità (per esempio marketing e promozione). Un primo e non trascurabile cambiamento potrebbe essere quello di vincolare gli operatori a offrire sempre all'utente la scelta tra servizi a pagamento o "gratuiti" con due diverse informative in materia di protezione dei dati e consensi differenziati. Probabilmente la relazione tra utente e operatore diventerebbe meno opaca.

Un'altra questione significativa riguarda i contenuti e le informazioni prodotte su cui probabilmente sarebbe interessante introdurre un concetto non diverso da quello previsto dal regolamento Europeo in materia di portabilità dei dati personali. Per esempio, sarebbe interessante poter trasferire tutti i contenuti da Apple a un operatore Android (Google) semplicemente nello stesso modo con cui facciamo un bonifico da una banca all'altra, in fondo si tratta sempre di denaro: o magari mi sto sbagliando, e in realtà i dati valgono molto di più di quanto riusciamo a immaginare? Il "peccato originale" forse è proprio quello di non avere ancora compreso quanto siano preziose le informazioni... Questa potrebbe essere una maledizione che condizionerà il futuro di ognuno di noi, proprio come quella maledetta mela...

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Alessandro Curioni