Il ritorno della donna sexy
Nicola Peltz in GCDS (Zhong Lin)
Moda

Il ritorno della donna sexy

Sensualità e provocazione dettano le regole di stile nelle nuove collezioni femminili e non solo

La 95° edizione degli Oscar si è appena conclusa a Los Angeles senza grandi colpi di scena, sottolineando il ritorno al vero significato di questo evento ovvero riconoscere il valore dei professionisti internazionali della settima arte tralasciando la necessità di farne un fenomeno mediatico fine a se stesso. Lo conferma il film vincitore, Everything Everywhere All at Once, capolavoro indiscusso dei registi Daniel Kwan e Daniel Scheinert.

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Ma diciamoci la verità, ciò che ha fatto veramente discutere e ha catturato la vera attenzione della audience sono stati i look delle celebrity che si sono susseguite sul palco. Effettivamente questa edizione si è contraddistinta, da un punto di vista moda, per un eccesso di spettacolarità e di glamour, un atteggiamento solitamente più comune durante la premiazione dei Grammy Awards. Non tanto per i personaggi maschili, che si sono contraddistinti per un elegante sobrietà e per un ritorno al classicismo sfoggiando black-tie e tuxedo, ma piuttosto per le star femminili che hanno catturato l’attenzione con abiti dai volumi sontuosi, spesso custom made e soprattutto proiettati verso una immagine sexy e provocante.

Un fenomeno che non deve stupirci, da diverse stagioni la moda sta riscoprendo sensualità e una femminilità estrema, così forte da contaminare anche il guardaroba maschile nel suo processo evolutivo. Le collezioni per questa stagione estiva si contraddistinguono per una forte componente sexy, glamour e seducente. Molti designer hanno proposto silhouette provocanti e decise, spesso rifacendosi a quell’estetica minimalista anni ‘90 che padroneggiava sulle passerelle di Versace, Mugler, Gaultier e Cavalli. Tute attillate, corsetti e reggiseni, spacchi vertiginosi e dettagli cut-out come nel caso di GCDS, di Blumarine e di Alexander McQueen. Altri, in linea col proprio DNA, hanno tradotto questa ‘sessitudine’ attraverso trasparenze, romantiche lingerie a vista e volumi che sottolineano il corpo, da Dior ad Armani, da Valentino a Fendi. La tuta intera diventa il capo cult di stagione le giacche minimal ma oversize si portano su short e minigonne e a sostituire T-shirt e camicie reggiseni a fascia o ispirati alla corsetteria. Nude look e intimo a vista sono le parole d’ordine.

Miu Miu

Un fenomeno così forte che ha portato molti brand di intimo ad ampliare il proprio core business con capsule collection o con special edition alzando il livello del loro posizionamento sul mercato. Come nel caso di Wolford che ha incaricato il designer Nao Takekoshi di creare una collezione in bilico tra intimo e pret-a-porter forte dell’expertise dell’azienda. Tute ‘catsuit’, body e abiti iper performanti sottolineano femminilità e seduzione diventando il perfetto complemento per gli outfit di stagione. Testimonial di questo progetto un’icona degli anni 90, Grace Jones.

Nao Takekoshi (Richard Thibbs)

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Alessandro Ferrari