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La creatività collegiale di Family First apre Milano Moda Uomo

It's not gender that makes a family; it's love. You don't need a mother and a father; you don't necessarily even need two parents. You just need someone who's got your back.

Le parole di Jodi Picoult, scandite da una voce maschile, accompagnano i primi look della collezione Family First per il prossimo autunno/inverno, presentata durante la prima giornata di Milano Moda Uomo.

Giorgio Mallone, direttore creativo del brand, dà vita a un nuovo neologismo, «crewativity», la ricerca di un’eleganza destinata a coloro che si sentono parte di qualcosa. Che sia una coppia, un clan, una squadra. I modelli passano così dallo sfilare da soli al calcare la passerella in coppia, perché come detta il motto di Family First: «f you want to go fast, go alone. If you want to go far, go together».

La collezione, dedicata all’identità del brand, utilizza la moda come portatrice di un messaggio, veicolo di valori, divulgatrice di principi. È lo stesso Mallone a raccontare, backstage, i valori su cui si fonda Family First.

«Il focus principale di questa collezione è sulla maglieria, che è sempre stato un tema fondamentale nelle nostre collezioni, sin dagli esordi (nel 2015, ndr). La maglieria si divide in una parte più semplice, monocromatica, e una più elaborata creata utilizzando una lavorazione jacquard a tre fili: lana, cashmere e kid mohair» racconta mentre segue gli ultimi preparativi dello show, senza mai perdere il sorriso. «Tra le novità di quest’anno, per la prima volta, abbiamo deciso di ridurre la collezione invece che ampliarla. Abbiamo deciso di fare una selezione per mostrare solo capi che rispondessero pienamente all’immagine di Family First e riuscissero in maniera soddisfacente a portare il nostro messaggio».

Un approccio coraggioso che guarda anche a un futuro più sostenibile. «Il nostro impegno per domani parte anche dalla scelta di produrre completamente in Italia. Essere made in Italy è per noi una scelta importante e non sempre facile visto il nostro posizionamento luxury ma con un prezzo under luxury, per garantire sempre al cliente il miglior rapporto qualità prezzo».

Ne risulta un’estetica chiara, semplice ma non semplicistica, che condensa il suo potenziale espressivo in linee sartoriali ma confortevoli, in silhouette pronte ad accogliere differenti fisicità – nasce per il menswear, ma in realtà la collezione è del tutto genderless e ageless – per offrire nuovi significati a un concetto di eleganza contemporanea, nitida, urbana, profondamente milanese ma radicata in un immaginario senza barriere di nessun tipo: geografiche, sociali, culturali, fisiche.

Durante la sfilata, modelli di tutte le etnie ed età mostrano come Family First sia realmente per tutti. «La collezione ha una forbice molto ampia. Partiamo dai 20 anni ma andiamo anche gli over 40. L’unica discriminante - se così si può definire - è che il nostro brand si riferisci sicuramente a qualcuno che ha un particolare interesse per la moda, un’attenzione per i materiali, la ricerca e lo stile».

La collezione si compone infatti di capi dove il cashmere è da solo o in mischia, il denim è d’autore, i gessati dei blazer nascono da lane preziose, i raffinati e resistenti cotoni d’archivio modellano camicie a tiratura limitata, i velluti di cotone si rifrangono in cento e a mille righe, le fibre handmade ingualcibili si rivelano perfette per chi viaggia e i broccati a telaio donano un twist italiano, anzi rinascimentale. Aleggia uno spirito aristocratico e décontracté dal tono chic e sporty, come quello di Harry d’Inghilterra: no a decori eccessivi e ai toni sgargianti; sì a capi essenziali di ottima fattura; no all’overdressing, sì a un’eleganza sobria e spontanea con accenti sportivi.

La palette fatta di colori pastello - filo conduttore di Family First - quest’anno si arricchisce con il bordeaux, il blu e il verdone, colori caratteristici dell’abbigliamento da college, fil rouge di questa stagione, nonché luogo di aggregazione per eccellenza. Non passerà certo inosservata la felpa stampata con l’insegna di un’immaginaria «Family First House Horse & Polo Club».

Tra i capi da tener d’occhio nella nuova collezione non possono poi mancare il varsity jacket che «rappresenta appieno la nostra identità, il nostro essere un po’ italiani e un po’ americani» ma anche il cardigan con lavorazioni in jacquard, espressione massima dell’attenzione verso il made in Italy.

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Mariella Baroli