Prima collezione Resort e progetti di brand extension per Alessandro Enriquez
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Prima collezione Resort e progetti di brand extension per Alessandro Enriquez

Indossare e vivere l’autenticità preziosa e contemporanea dello stile all’italiana, secondo il gioioso e grafico senso estetico di Alessandro Enriquez, che presenta la sua prima collezione Resort nella incantevole cornice che mescola terra e mare, immortalata nei punti strategici del Pollina Resort, uno dei13 indirizzi d’ospitalità del gruppo Mangia’s guidato dal presidente e ceo Marcello Mangia.

L’alchimia speciale della collezione «Aria d’Amore» punta dritto al cuore della Sicilia, della città di Palermo e dei suoi dintorni, protagonisti inediti pronti a raccontare con leggerezza, ironia, affetto e anche arte e cultura, una terra specifica, parte del gusto mediterraneo e del Made in Italy, rivista attraverso l’attitudine pop visionaria ‘alla Enriquez’.

Alla serata clou centrata sulla moda, una delle quattro dedicate a questa bellissima immersione nel calore e colore isolano, partecipano i nuovi 30 look uomo e donna e anche l’intero team di Alessandro, collaboratori, artisti, amici e addetti ai lavori, riuniti a condividere la gratitudine e l’amicizia che si sviluppa quando si hanno radici e valori solidi, che partono dalla famiglia e si diramano poi nel personale albero fruttifero che il designer codifica in un intreccio sinergico di linguaggi moda, di design e legati alla ospitalità godereccia e stilosa a tutto tondo.

Con la regia di Mattia De Paolis e le musiche di Roberto Tropea si apre con la Resort primavera/estate 2023 il capitolo di questa nuova cadenza di prodotti che vanno ad affiancare ed integrare per i mercati internazionali le due proposte prêt-à-porter stagionali.

Provare a indossarli, fa davvero stare bene, gioire, e ci si sente un po' più belli e magici, connessi con il romantico racconto di Alessandro Enriquez che parte dai pezzi chiave e dai tradizionali bestseller, visti per la prima volta portare da sua nonna Lina, presenza eterea e fulcro della famiglia, alla quale il designer ha voluto dedicare memorie e stile.

«La mia non è la Sicilia di tutti. È un luogo tra i luoghi, una bandiera che sventola alta soffiata da mille venti pronta ad emanare una dolce aria d’amore intrisa di tradizioni popolari, credenze, feste religiose e famiglia. L’ultima collezione l’ho disegnata partendo dalla iconica gonna a pieghe degli anni Cinquanta, rieditata con mutazioni in lunghezza, silhouette e girovita, la stessa che portava mia nonna. Stampe, ricami e abbinamenti o contrasti colore, decorano i suoi tessuti in popeline cotone o in duchesse di seta, riprodotti anche su camicie unisex, caftani, chemisier e sontuose cappe».

Le illustrazioni sono realizzate a mano e lavorate in versione macro: monumenti e vetrate della città siciliana, motivi liberty, figure religiose come l’amatissima Santa Rosalia rieditata in chiave folk, leitmotiv floreali, angurie, onde marine, pavoni.

A chiusura, la stampa Caffè di Sicilia, dove la presenza femminile della nonna in una immaginaria pasticceria con tazzine da caffè e dolci prelibatezze si circonda di figure maschili e di un bambino, rappresentazione del nipotino Alessandro accanto a lei.

La cantante e ballerina afroamericana Freda Josèphine Baker, vedette di Parigi degli anni Venti e Trenta, diventa l’altra musa ispiratrice, per la stampa banane, a ricordo del suo famoso gonnellino, e per lo styling finale dei look, abbinati a festosi turbanti e bijoux geometrici pensati insieme al gioielliere Alfonso Casarubea.

La palette di colori decisi, verde smeraldo, giallo limone, rosso e arancio vivaci, azzurri e turchesi marini, è esaltata dalle meticolose lavorazioni che rendono gli insiemi più fluidi o croccanti, oppure splendidamente teatrali se indossati da musicisti e ballerini del Teatro Massimo durante le loro performance in occasione del Festino di Santa Rosalia, tenutosi per le strade di Palermo e all’evento di gala a Palazzo Asmundo, luogo storico che ben rappresenta una delle sedi della colta nobiltà palermitana e siciliana.

Alessandro Enriquez

Arabi, greci, fenici, cartaginesi, normanni e spagnoli, il crocevia di culture prosegue in ogni zona e quartiere del capoluogo, dove si sono incontrati commercianti e mercanti, guerrieri, nobili e popolazioni di stirpi multietniche e dove si contano oltre 700 palazzi storici in competizione fra loro.

A Palazzo Branciforte, una dimora patrizia vicino al porto, trasformata in monte di pietà e oggi sede bancaria e artistica, riprogettata dall’architetto Gae Aulenti, si svelano oltre 52.000 volumi che narrano le vicissitudini dell’isola siciliana e dei suoi contrasti.

Uno spettacolare museo del Teatrino dei Pupi – patrimonio Unesco immateriale – archivia le tipiche marionette che si manovrano di lato, mentre altre sale danno spazio alla vasta collezione di monete del Banco di Sicilia che copre dalla Unità d’Italia indietro fino a Bisanzio, ai vasi antichi che sembrano usciti dai libri di storia e alle opere in bronzo di artisti nostrani come l’Anello e Il Guerriero di Nino Geraci e la Ballerina di Benedetto d’Amore e scultori internazionali, come la Figura Bendata di Igor Mitoraj e l’Orfeo di Jaroslav Horejc.

Alessandro Enriquez e la guida Giorgio Faraci hanno scelto, fra le curiosità in città, anche il Grand Hotel Piazza Borsa, imponente dimora storica e punto strategico per raggiungere le esperienze enogastronomiche della tradizione, presso l’Antica Focacceria San Francesco, conosciuta dal 1834 e perpetuata dalla Famiglia Conticello e oggi dal gruppo Cirfood (con nuove sedi anche a Roma e Milano), da Osteria Ballarò, situata nell'ex scuderia di Palazzo Cattolica, e presso la trattoria sicilianissima Ferro di Cavallo in via Venezia 20, guidata da Giuseppe eValerio Ciminna.

Passeggiando per le magnifiche piazze, senza mancare di incontrare il Genio di Palermo in statua (con corpo giovane ma testa saggia), il Ficus di Piazza Marina (l’albero più grande d’Europa), e l’ampissima Fontana della Vergogna (ideata per una Villa in Toscana e riadattata per Piazza Pretoria), si raggiunge il Chiostro di Santa Caterina d’Alessandria, convento di clausura dal 1300 con la dolceria che sforna prelibatezze secondo le antiche ricette delle suore.

Mercati, botteghe artigiane e street food alternano i palazzi di una città che sorprende ogni volta che si alza lo sguardo su balconi, murales, nomi delle vie tradotte in tre lingue (italiano, ebraico e islamico) ed eventi, come la stupefacente processione nel viale principale e in Piazza Quattro Canti o Ottagono del Sole che incorona Santa Rosalia la più amata di Sicilia.

I luoghi del cuore e la moda di Alessandro Enriquez proseguono l’incontro con una sfilata a Taormina in occasione dei Tao Awards 2022 e con il consolidamento della collaborazione con il gruppo Mangia’s, in un co-branding tra moda e viaggio su future capsule collection dedicate e progetti di interior design in Sicilia e in Sardegna (nei Resorts & Club di Favignana, Himera, Pollina, Torre del Barone, Costanza, Lipari, Cala Regina, Alicudi, Brucoli, Marmorata, Del Golfo, Cala Blu e Agrustus).

La brand extension ha già prodotto progetti ultimati come gli orologi stilizzati per Swatch, i costumi con MC2 Saint Barth, disponibili questa estate, le pentole Ballarini del gruppo Zwilling in arrivo il prossimo Natale e una prima serie di oggetti di design, presentati alla Milano Design Week, che includono le carte da parati per Jannelli&Volpi, i tappeti con Illulian e sedute e letti con Vispring, in attesa del lancio di Casa Enriquez, nel 2024.

Il mercato estero sembra gradire sempre di più lo stile nostrano contemporaneo e nuovi mercati aprono spazi in negozi e department store (Portogallo, Spagna, Francia, Germania, Grecia, Turchia, Corea, Giappone e America) per il concept brand di Alessandro Enriquez, super richiesto per questa sua versatilità fashion e lifestyle riunita in un unico racconto d’amore all’italiana e, da adesso, anche siciliano.

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Barbara Tassara