Le tante collaborazioni di Fred Perry
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Le tante collaborazioni di Fred Perry

Nel mondo della moda, la parola «collaborazione» è diventata sinonimo di successo. Secondo StockX le partnership tra designer e artisti sono aumentate del 200% rispetto al 2019. «Una nuova generazione di consumatori sta cercando articoli unici e introvabili che riflettano la cultura attuale» ha commentato il senior Economist della piattaforma di resell, Jesse Einhorn.

Le collaborazioni «alimentano l’hype» e hanno il potere di ricollocare i marchi di lusso al centro della moda della Generazione Z, il cui potere d’acquisto è valutato attorno ai 44 miliardi di dollari.

Fred Perry, marchio fondato nel 1952, ha accolto in maniera brillante questo trend accostando la classica sua corona d’alloro ad alcune delle realtà più interessanti degli ultimi anni. Parliamo di Comme des Garçons, ma del brand Casely-Hayford, della cantante Amy Winehouse e dell’azienda giapponese BAPE (A Bathing Ape).

Ma l’ultima collaborazione del marchio sportivo - in vendita dal 2 settembre - è quella con Charles Jeffrey LOVERBOY, un brand britannico indipendente fondato a Glasgow dall’intuizione del designer e artista londinese Charles Jeffrey. La collezione è la perfetta reinterpretazione della subculture uniform di Fred Perry attraverso l’inimitabile lente dell’ottimismo punk. Protagonista il tartan, che accomuna gli Heritage di entrambi i brand e che reinterpreta i capi iconici dell’azienda dando uno stravagante tocco DIY a polo, bomber e accessori. La collaborazione ha un forte legame anche con la musica, da sempre passione di Jeffrey, in particolare con la crescente corrente nu-rave e indie che ha dominato i suoi primi anni da studente a Londra. Un cast di muse tra cui Patrick Wolf, Crystal Castles, Noel Fielding, insieme allo stylist Panos Yiapanis, ha ispirato il designer durante le fasi della progettazione della capsule collection, che sarà divisa in tre drop.

Charles Jeffrey LOVERBOY

Casely-Hayford

Casely-Hayford ha infranto le regole sartoriali di Savile Row, introducendo i codici dello streetstyle londinese nel guardaroba maschile. «Ho voluto creare qualcosa di nuovo partendo da qualcosa di vecchio, celebrando quei capi preziosi che vengono tramandati di generazione in generazione e la loro importanza culturale negli anni» ha spiegato Charlie Casely-Hayford, oggi a capo dell’azienda dopo la scomparsa del padre Joe nel 2019.

«Crescendo a Ridley Road, nell’East London, sono stato immerso in un mix di culture. Le stampe e i colori contrastanti e la vivacità della vita del mercato si giustapponevano a pezzi d’impatto come il bomber» ha raccontato il giovane, spiegando l’ispirazione dietro la collezione. La camicia in piqué di cotone presenta una stampa digitale disegnata da Charlie e gioca con le identità visive dei brand inglesi, mentre altri capi iconici sono reinterpretati attraverso la lente creativa di Charlie per un look pop e audace. Declinata in una palette colore essenziale e moderna, la maglieria ricca ed elegante presenta sempre un cenno all’abbigliamento più formale, come la mezza abbottonatura a doppio petto sul cardigan a trecce.

BAPE

Un brand di streetwear che è diventato una vera e propria icona pop. Stiamo parlando di BAPE (A Bathing Ape), il marchio fondato nel 1933 da Nigo (Tomoaki Nagao) in partnership con il suo ex compagno di college, Jun Takahashi. I due giovani sono partiti da Shibuya ma hanno presto conquistato tutto il mondo e la loro collaborazione con Fred Perry nasce per celebrare l’apertura del primo flagship a Mayfair a Londra.

La collezione in edizione limitata vede BAPE® mettere la propria firma distintiva e il caratteristico camouflage sulle silhouette iconiche di Fred Perry. La Polo Shirt twin tipped è interpretata attraverso una stampa frontale mimetica e finiture dorate. Realizzata in Portogallo con il famoso piquet di cotone traspirante, la polo è disponibile in camouflage blu e verde.

La Track Jacket in tricot – originariamente utilizzata per il riscaldamento sul campo da tennis – è invece disponibile in due colorazioni: nera con camouflage verde e nera con camouflage blu. Entrambi presentano finiture in oro e ricamo con doppio logo. L'originale track tape bianco di Fred Perry viene sostituito dalla versione nero e oro, con alternanza di Laurel Wreath e il branding di Ape.

Anche la Harrington Jacket di Fred Perry è stata rivisitata da BAPE, che ha aggiunto nuovi inserti nelle maniche, la fodera con stampa camouflage, finiture in oro e il ricamo con doppio logo.

Amy Winehouse Foundation

Ispirata allo sportswear e alle silhouette da pin-up della cantante, l'ultima collezione Fred Perry x Amy Winehouse Foundation vede le influenze della moderna Fred Perry girl combinate alle sfumature stilistiche di Amy che rendono la collezione unica.

Ancora una volta Fred Perry collabora con l'artista e writer inglese Pegasus - noto per il suo stencil della cantante a Camden -, che rende omaggio ad Amy con disegni esclusivi ricamati su capi selezionati. Come sempre, ogni pezzo è firmato da due cuori ricamati e accuratamente posizionati sul petto - un riferimento ai tatuaggi della cantante.

L'iconica polo presenta una lunga e stretta pattina abbottonata, il risvolto sulle maniche e la reintroduzione di dettagli ricamati, tra cui "Amy" sotto la corona d'alloro. La camicia in piqué dalla vestibilità boxy e dalla profonda abbottonatura a cinque bottoni è declinata in un divertente pattern gingham nero e giallo che fa riferimento agli stili originali disegnati da Amy stessa, così evocativi di quegli anni Cinquanta che tanto le piacevano e a cui era affezionata

L'audace stampa gingham è presente anche sulla giacca Harrington, un capo senza tempo che Amy amava indossare e che le illustrazioni di Pegasus lo confermato ancora una volta tra i must- have di stagione. Completano il look gli eleganti pantaloni neri, con dettagli in percalle all'interno e spacco sull'orlo.

La collaborazione contribuisce stagione dopo stagione a sostenere il lavoro fondamentale dell'associazione benefica Amy Winehouse Foundation che ha l'obiettivo di aiutare i giovani che sono stati vittime della dipendenza da droga e alcol.

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Mariella Baroli