Auto che si guida da sola
Chesky_W @iStock (2017)
Tecnologia

3 modi alternativi per utilizzare l’auto che si guida da sola

NCC, car-sharing, condivisione fra privati: uno sguardo agli scenari più interessanti che si aprirebbero con l’arrivo delle auto a guida autonoma

Quando pensiamo all’auto che si guida da sola siamo portati a immaginarci una supercar dal design avveniristico, nessun volante, noi comodamente seduti sul sedile davanti, “impegnati” - si fa per dire - a leggere il giornale o lo smartphone mentre l’intelligenza artificiale ci guida a destinazione.

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Per quanto suggestiva (e tutt’altro che improbabile), questa immagine racconta però solo una parte dei possibili sviluppi che ci attendono. Secondo gli addetti ai lavori, infatti, l’auto a guida autonoma potrebbe avere impatto non solo sul trasporto privato ma su tutto il settore della mobilità.

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Come sottolinea Kia Kokalitcheva dalle pagine di Axios, ci sono almeno tre orizzonti alternativi su cui vale la pena ragionare:

1. Il noleggio con conducente (NCC) diventerà noleggio senza conducente: servizi come Uber e Lyft sono già al lavoro per fare dell’auto a guida autonoma la prossima frontiera dei servizi di mobilità. Questo permetterebbe di alleggerire una delle voci di spesa più importanti (quella del conducente appunto) ma anche di offrire un servizio all’avanguarda sotto ogni punto di vista. Se oggi la parte innovativa del servizio sta soprattutto nella fase di ricerca e ordinazione dell’auto, domani questa si estenderà anche alla tratta di percorrenza

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2. Dall’auto di proprietà al car sharing (a guida autonoma): nel futuro potrebbe non aver più senso acquistare un auto di proprietà. Grazie alle auto che si guidano da sole, il modello del pay-per-use diventerà sempre più efficiente. E conveniente. Lo hanno capito anche molte realtà dell'industria automobilistica, mai come oggi consapevoli della possibilità che il mercato imponga prima o poi un radicale cambiamento nel modello di business: il CEO di Tesla, Elon Musk, ha già fatto sapere di voler istituire flotte di auto in condivisione nelle città altamente congestionate. Lo stesso dicasi per BMW e General Motors, in fase di sperimentazione avanzata con i propri servizi di car sharing basati su auto a guida autonoma.

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3. Il privato potrà condividere la sua auto (quando non la usa): l’impiego di tecnologie "self-driving" renderà possibile anche alcune particolari forme di car-sharing fra privati. Ad esempio: il proprietario potrà mettere in condivisione la propria vettura nel momento in cui non la utilizza (ad esempio quando ha ormai raggiunto il posto di lavoro o è in vacanza). In questo modo ammortizzerà parte dell'investimento fatto per l'acquisto dell'auto, contribuendo a ridurre il numero di veicoli in circolazione.

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Roberto Catania

Faccio a pezzi il Web e le nuove tecnologie. Ma coi guanti di velluto

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