Ranieri re d'Inghilterra e la favola del Leicester in Premier League
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Ranieri re d'Inghilterra e la favola del Leicester in Premier League

L'allenatore italiano nella storia grazie al titolo conquistato con le Foxes. Un'impresa unica (e irripetibile) contro club ricchissimi

Il miracolo si è compiuto. Claudio Ranieri e il suo Leicester sono campioni d'Inghilterra con 180 minuti d'anticipo sul fischio finale di una Premier League destinata a superare la storia ed entrare direttamente nella leggenda. Un epilogo emozionante e meraviglioso, con il Tottenham rimontato e beffato dal Chelsea quando pensava di aver allungato il duello e messo pressione sulla capolista.

Eden Hazard è la firma sul trionfo Foxes. E' stato lui al minuto 83 a dipingere sotto l'incrocio dei pali il destro del pareggio per il Chelsea. Gli Spurs si erano portati sul 2-0 con Kane e Son nel primo tempo e parevano in controllo di un derby lottato sul filo dei nervi e anche oltre. Risse, ripicche e interventi al limite: i Blues hanno risalito la china con Cahill e Hazard regalando al Leicester la gloria eterna. Le sfide contro Everton e Chelsea serviranno per festeggiare. L'Inghilterra applaude ai piedi di Claudio Ranieri (QUI LE PRIME PAGINE DEI GIORNALI CHE CELEBRANO IL TITOLO).

In un anno dall'ultimo posto al titolo

Quanto sia straordinaria l'impresa di Ranieri lo racconta meglio di tutto una circostanza: un anno fa il Leicester lottava per non retrocedere. Anzi, a metà primavera era ancora malinconicamente ultimo in classifica, prima di riuscire a salvarsi con un finale stratosferico da 7 vittorie in 8 giornate. Miracolo allora e miracolo adesso, come se il Palermo (ma anche Carpi e Frosinone) scalassero la serie A dal fondo alla cima in dodici mesi. Impresa record anche per la storia delle scommesse: mai una vittoria era stata pagata tanto.

Ranieri è stato bravo e fortunato. E' arrivato, ha mandato via quasi tutti con l'appoggio della società e ha costruito il gioiello. Ha giocato in una Premier in cui le grandi si sono sciolte come neve al sole, una dopo l'altra, partendo dal Chelsea campione di Mourinho e toccando Manchester United (inutile il maxi budget per Van Gaal), Arsenal (solita incompiuta) e Manchester City. L'ultima ad arrendersi è stato il Tottenham, che grande non è e avrebbe a sua volta rappresentato un'anomalia.

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Un miracolo costruito all'italiana

Il Leicester di Ranieri è stata l'espressione vincente del carattere sul suo allenatore. Squadra italiana, nel modulo e nel modo di approcciare la partite. Difesa arcigna e grande capacità di muoversi negli spazi, esaltata dalla corsa in verticale di Jamie Vardy, l'uomo della provvidenza. Pescato nel 2012 dal Fleetwood Town per pochi spicci, l'attaccante è stato il trascinatore delle Foxes a suon di gol e di carica emotiva.

Lui e Mahrez hanno garantito la quasi totalità dei gol segnati dal Leicester, ma quando sono calati o mancati (come l'attaccante per la squalifica presa nella fase decisiva della stagione) è toccato agli altri sostituirli a partire da Ulloa, autore forse della rete più importante nel 2-2 casalingo contro il West Ham. O, ancora Schmeichel che si è scrollato di dosso il cognome pesante da portare. E altre rivelazioni che saranno uomini mercato in estate, corteggiati dalle big. Un nome? N'Golo Kantè, francese di origine maliana, centrocampista specialista nel recupero palloni ma che si è dimostrato anche raffinato di piede e rapido di pensiero.

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La grandezza dell'impresa è anche nella distanza siderale che c'è tra i nuovi campioni e l'elite d'Inghilterra. Un abisso misurabile in milioni (centinaia) di sterline. Il Leicester è entrato nella stagione del sogno con 104 milioni di sterline di ricavi (135 milioni di euro), meno delle grandi e anche di buona parte dei medi club inglesi. Ha vinto la Premier League con un fatturato simile a quello del Napoli, per restare in Italia. E poco inferiore all'Atletico Madrid della corsa in Champions League perché non tutto si può ridurre alla capacità del portafoglio.

Gli altri? Un pianeta sopra: 519,5 il Manchester United, 463 i cugini del City, 435 l'Arsenal, 420 il Chelsea e 391 il Liverpool. Sulla carta impossibile competere. Sul campo anche, ma il calcio è uno sport meraviglioso che consente tutto, anche di sovvertire i rapporti di forza. L'Uefa aveva nel mirino il club per questioni di fair play finanziario, ma ora la pioggia di soldi in arrivo risoverà i problemi per un paio di generazioni di Foxes. E Ranieri non sarà più il meraviglioso Tinkerman un po' sfigato, bravo a sistemare le cose ma perdente per natura: etichetta cancellata. E' salito sul treno della storia.

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La maglietta celebrativa per il successo del Leicester di Ranieri in Premier League.

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Giovanni Capuano