Perché ci facciamo le canne
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Perché ci facciamo le canne

Oltre mezzo milione di adolescenti in Italia fuma hashish o marijuana. Panorama ha chiesto a decine di ragazzi di scrivere perché lo fanno: nessuna ribellione, ma tanta voglia di fuga. Ecco il primo distributore automatico di marijuana

Cortile di un istituto tecnico milanese, intervallo tra le ultime due ore: cinque ragazzi si pre"parano uno spinello con marijuana mista a tabacco, se lo passano e quindi rientrano in classe, dove, come birilli, quattro di loro perdono i sensi e finiscono in ospedale. Una con codice rosso, tre con codice verde. È solo l’ultimo caso di cronaca che, tra malori e ragaz"zini che spacciano per comprarsi i jeans griffati, vede protagonisti adolescenti e canne, un binomio ormai quasi indissolubile. Da un’indagine del Dipartimento politiche antidroga (Dpa) sull’utilizzo di stupefacenti in Italia, è emerso che uno studente su quattro fuma cannabis. E fornisce numeri impressionanti anche una nuova ricerca dell’Espad (European school sur"vey on alcohol and other drugs) elaborata dal Cnr: se 16 mila studenti italiani sono già schiavi dell’eroina e oltre 55 mila dipendenti dalla cocaina, la massa fuma spinelli: 520 mila ragazzi (80 mila in più dello scorso anno), 75 mila dei quali ha una dipendenza tale da farsi una canna tutti i giorni. Spesso senza conoscer"ne a fondo gli effetti (il 40 per cento li ignora secondo una ricerca nelle scuole medie e superiori di Parma), tanto che il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha appena dato il via da Roma, con il neurologo Rosario Sorrentino, a un tour nelle scuole superiori sul tema delle dipendenze. Per ora i ragazzi non potranno far crescere la marijuana nel terrazzo di casa visto che il disegno di legge sulle carceri, appena approvato alla Camera, liberalizza esclusivamente gli istituti universitari e i laboratori di ricerca che la coltivano per scopi scientifici e sperimentali, ma procurarsela non è certo complicato. Ormai costa pochi euro e spesso sono gli stessi studenti a spacciare. Lo raccontano, insieme ai dettagli su luoghi, tempi e amici con i quali fumano, i ragazzi di tutta Italia ai quali Panorama ha chiesto di descrivere il loro rapporto privato con le canne. Per capire come, quanto e perché marijuana e hashish sono diventate un’abitudine adolescenziale.

Ragazza, 17 anni, Roma
Mi sono fatta una canna per la prima volta quando avevo 15 anni: al mare con le amiche, tutte femmine. Eravamo curiose, e comunque a casa mia l’erba non è mai stata un tabù, mia madre ha sempre fumato tranquillamente davanti a me e quindi non potrebbe certo criticarmi. Mio padre invece non fuma, e non sa che io lo faccio, ma loro sono separati e non vivo con lui. Fumo nel weekend, mai durante la settimana perché devo studiare. L’erba mi fa ridere, divertire, esaltare. Comunque non sono mai stata male come alcuni amici a cui è capitato di vomitare perché il fumo era troppo forte o perché avevano anche bevuto. E non ho neanche mai avuto paura di diventare dipendente perché conosco me stessa, so quando fermarmi. Fumo per scelta e mi irrita lo stereotipo dei giovani "che lo fanno perché non sanno più divertirsi". Lo facciamo perché ci piace e basta.

Ragazza, 16 anni, Roma
Frequento uno storico liceo classico di sinistra, qui tutti si fanno le canne. La discriminante è su quante te ne fai, non se te le fai. Ho iniziato a 15 anni, è stato bello soprattutto il rito di prepararla insieme, di fumarla insieme. Mi faceva sentire ancora più parte del mio gruppo. Ho continuato a farmele, ma solo nei fine settimana. Ogni weekend chi ha la casa libera la mette a disposizione: fumiamo insieme e
poi ridiamo, diciamo cose stupide, ci sentiamo in sintonia, è il modo migliore per stare bene insieme. La "maria" si trova ovunque, molti miei amici la vendono: con 10 euro ti fai due canne. Quando usciamo cerchiamo di non bere e fumare insieme, chi lo fa poi sta male. Io riesco a contenermi, mi fa stare bene così, invece molti miei amici fumano tutto il giorno, anche la mattina prima di entrare in classe.

Ragazza, 15 anni, Roma
La prima volta è stata l’anno scorso, avevo 14 anni. Ero a una festa e girava erba, solo erba. Tutti fumavano, molte mie amiche lo avevano già fatto, così ho voluto provare anch’io. Poi ho continuato, a volte ho fumato anche a scuola, dopo l’intervallo di pranzo molti fumano le canne. Alcuni ragazzi che conosco hanno iniziato a fumare e poi non riescono più a farne a meno, hanno smesso di venire a scuola per stare a casa e fumare, non ce la facevano più a studiare. All’inizio erano solo i più grandi, quelli di 15 e 16 anni, ma ultimamente ho visto fumare anche quelli più piccoli, di 12, 13 anni. Una notte però mi sono sentita male. Ero a una festa, mi ero fatta un paio di canne. Il cuore ha cominciato a battere fortissimo, una mia amica mi ha fatto uscire e ha cercato di farmi calmare. Io mi sentivo morire, avevo un’ansia forte, non riuscivo a pensare, a parlare, sentivo solo il mio cuore sempre più veloce. Quella notte ho deciso di smettere.

Ragazzo, 14 anni, Roma
Ho fumato per la prima volta quest’anno, quando ho cominciato il liceo. Non mi è piaciuto per niente. Poi però, sempre in gruppo, ho riprovato ed è stato bellissimo: sono partito completamente, mi sono sentito bene con me stesso, in pace, allegro. Insomma, felice. Da solo, però, non l’ho mai fatto. Perché è una specie di rito. È il gesto che conta, insieme al fatto di stare tutti insieme. Non sono però un consumatore abituale, fumo il sabato con gli amici "scroccando", non l’ho mai comprata. Ho smesso da un mese e 10 giorni: me l’hanno imposto i miei perché dovevo migliorare i voti a scuola: qualche volta infatti andavo a scuola un po’ rimbambito.

Ragazzo, 13 anni, Torino
Sono del Sud, vivo a Torino da quattro anni. Non mi sono ancora ambientato e tendo a stare in disparte dai miei compagni, specie da quelli che mi deridono. A ogni fenomeno di bullismo si è associata la sofferenza per la perdita di mio padre. Mi devo difendere da solo da quelli che hanno deciso di prendersi gioco di me. Poi ho trovato la soluzione ai miei problemi: nei giardinetti davanti alla scuola ho visto un ragazzo che tutti salutavano come una star. Mi sono avvicinato e gli ho chiesto: "Ma qual è il tuo segreto per essere felice?", e lui mi ha risposto: "Il trucco sta in questa cartina, metti la roba, la arrotoli, e poi lecchi per attaccare le estremità... ed è fatta!". Da quel momento ho avuto la svolta della mia vita...

Ragazzo, 14 anni, Genova
Mio fratello da sempre frequenta la gradinata Nord del Genoa. Con gli anni è diventato uno dei capi della tifoseria. Quando avevo 13 anni ha cominciato a portarmi con lui alla partita. E lì sono stato iniziato alle canne. Dopo aver messo gli striscioni alla mattina presto si comincia con la prima e poi si va avanti fino all’ora della partita alternando birra e focaccia agli spinelli per placare la fame chimica. Al fischio d’inizio sono sballato di brutto. Durante la settimana fumo solo sigarette. Il mio giorno dello sballo è la domenica. Allo stadio.

Ragazza, 13 anni, Genova
Io vivo ai giardini pubblici. Mio padre se ne è andato quando ero piccola e mia madre lavora tutto il giorno. A volte non vado nemmeno a casa dopo la scuola. Ci vediamo sempre lì, sulla solita panchina. A pranzo mangio un pezzo di focaccia. Tanti ragazzi vivono ai giardini. Ci si apparta con i ragazzi. A volte anche più di uno insieme. È un prezzo da pagare se vuoi fumare gratis. Niente sesso pesante. E poi il rito della canna. C’è sempre chi ha il "fumo" con sé. Ho iniziato per gioco e ora mi sono resa conto che non posso più farne a meno. A volte ne fumiamo anche cinque in un pomeriggio. Mi rilassa. Se non fumi sei out. Ti dicono: "Non vuoi fumare? Vai in parrocchia".

Ragazzo, 15 anni, Perugia
Ho passato l’infanzia a buscarle ai giardini. Poi sono cresciuto e diventato più forte. Vado in palestra tutti i giorni e poi scendo in strada con il mio pitbull. Tutti mi temono e io sono contento. Mi piace farmi le canne perché mi tranquillizza. Fumo prima di entrare in classe, a ricreazione e prima di tornare a casa. Tanto i miei lavorano tutto il giorno e li rivedo solo alla sera. A casa c’è solo la governante. Fumo anche ai giardini. Mi sono dovuto tagliare i capelli a zero perché i miei mi hanno beccato. Mio padre ha preso un capello dal mio cuscino e lo ha fatto analizzare. Ora mi marcano stretto, ma io me ne frego. Smetto di fumare dopo pranzo, così quando arrivo a casa non sono in botta. A me fumare piace. Mi fa sentire bene e potente.

Ragazza, 14 anni, Spoleto
Sono una ragazza che non si è mai fatta condizionare da quelli che dicono: "Dai, fumati ’sta canna, se no non potrai mai essere della nostra compagnia!", ma alla fine ci sono cascata anche io. La prima volta nel primo anno di liceo. Il motivo vero per cui continuo a farmi le canne è
la solitudine: sono figlia unica, i miei genitori lavorano tutto il giorno e sono costretta a rimanere a casa da sola per molte ore e questo
mi provoca uno stato di depressione che sento di poter colmare solo in questo modo.

Ragazza, 14 anni, Genova
Ho iniziato a fumare quest’anno, in discoteca. Inizio a ballare con i miei amici, bevo qualche bicchiere, e mentre sono lì al bancone che sorseggio la mia vodka, si avvicinano a me due ragazzi facendomi una proposta: "E se stasera passassi una serata superalternativa all’insegna dello sballo? Abbiamo quello che fa per te...". Accetto di seguirli e ci appartiamo poco fuori dalla discoteca e lì iniziano a mostrarmi la "roba". Comincio a fumare la prima canna, mi rilasso e ne provo un’altra: all’improvviso avverto una sensazione fantastica per la quale mi sembra di essere completamente in un altro mondo!

Ragazzo, 15 anni, Torino
Sai quando ti vietano una cosa e più te la vietano, più sei intenzionato a farla? Ecco questa è stata la mia prima motivazione, l’anno scorso, al dire sì
a una canna. La mia famiglia non mi ha mai lasciato lo spazio per essere un adolescente normale. Una sera però ho incontrato alcuni ragazzi del quarto anno che mi hanno invitato a una serata prima in discoteca e poi in giro tutta la notte per la città. Una notte "cannabis no-limits". Alla fine, attraversando la strada, non vedendo quasi nulla, un’auto mi ha investito
e sono stato portato d’urgenza in ospedale. Lì sono arrivati i miei genitori. Da quel giorno mi tengono sempre sotto controllo. Ma appena si distraggono, mi fumo una canna.

Ragazzo, 19 anni, Pisa
Fumo, ma non mi sento dipendente. Lo trovo divertente e poi permette di avere una visione diversa delle cose e una loro diversa percezione. Il mio corpo è più rilassato, però aumentano le paranoie. Tutte queste sono sensazioni che ritenevo interessanti quando ho cominciato, ma col tempo mi sono abituato e sento una sorta di rifiuto. Continuo perché spinto dal mio gruppo di amici in cui farne uso è all’ordine del giorno.

Ragazzo, 18 anni, Pisa
La mia dipendenza ha preso il sopravvento. Ho cominciato da adolescente. L’effetto calmante mi coglie subito, dopo due tiri. È una sensazione particolare, intensa, e diversa da ogni altra, che modifica sia la mia percezione del mondo sensibile, sia quella del pensiero. Quando non sono "fatto", invece, prevale una sensazione di vuoto; quando non sono fatto, la mia mente sembra come bloccata da un tappo; quando fumo
la mia mente riesce ad abbattere quell’ostacolo e il mio pensiero diventa piacevolmente sfuggente, e si perde spesso.

Ragazza, 17 anni, Venezia
Fumo da quando avevo 15 anni. Ho iniziato un po’ per caso, per il gusto di provare, e dopo un periodo di uso occasionale ho deciso di farla diventare un’abitudine. Non è però una dipendenza. Fumo in base ai soldi che ho in tasca e al mio umore, soprattutto nei weekend, ma opto volentieri per "la canna della buonanotte" anche durante il resto della settimana. I "porri" sono in grado di farti dimenticare, anche se per poco, i problemi e le preoccupazioni o allo stesso tempo di accentuarli, una pericolosa arma a doppio taglio. Fumo per scappare da ciò che mi circonda, perché quello che ho attorno a me non piace e dopo aver fumato io sono viva e in grado di vedere il mondo da un’altra prospettiva. E poi: "Ricordeve: di marijuana non xe mai morto nissuni!".

Ragazza, 19 anni, Venezia
È iniziata come una curiosità tre anni fa, in compagnia, per divertirsi. Il disagio sociale non c’entra. A 16 anni era semplicemente parte di un processo di crescita collettiva e allo stesso tempo individuale. Poi è diventata un mio bisogno, un modo di vivere e allo stesso tempo attraversare la realtà. Stiamo parlando di marijuana, non di altre sostanze più pesanti, quindi credo ci debba essere molta più elasticità mentale in generale. Farne uso per me ha considerevoli effetti, sia positivi che negativi. Credo che l’importante sia conoscere se stessi ed essere in grado di regolarsi e capire

Ragazzo, 18 anni, Venezia
La prima canna l’ho fumata a 12 anni. Non implica una vita malsana, anzi pur facendo uso di "cannoni" si può andare bene a scuola e condurre una vita equilibrata. Mi provoca soprattutto rilassatezza, nessun effetto collaterale. Bisogna solo essere maturi e valutare che l’abuso incide su fisico, elasticità mentale e portafoglio.

Ragazzo, 17 anni, Venezia
Ho iniziato a 15 anni, cosciente di quello che facevo. Ora lo sono ancora di più. Fumo in media tre spinelli al giorno. Nel weekend salgo un po’, ma nemmeno sempre. Cerco di farlo al parco o in posti in cui non do fastidio, mi aiuta a rilassarmi nel dopo scuola e anche la sera. Butto giù lo stress e me ne sto per i fatti miei.

Ragazzo, 15 anni, Venezia
Ho cominciato un paio d’anni fa, spinto dalla sensazione idilliaca descritta dai miei coetanei. In effetti mi è piaciuto e ho scelto di continuare, evitando però di farla diventare una dipendenza. Tutto ciò che volevo,
e voglio, è un po’ di "sballo" e di tranquillità. Io ritengo che fumare erba non debba essere vista come una cosa sbagliata, soprattutto per i suoi effetti terapeutici.

Ragazzo, 17 anni, Venezia
Ho fumato la prima canna a 13 anni durante una ricreazione ed è stato amore a prima vista. Ormai sono quattro anni che "smaffo" sette giorni a settimana e danni al cervello non ne riscontro anche perché, più che l’effetto vero e proprio, quello che mi fa salire la scimmia di spaccarmi un robo è il momento: per lo più con amici, in luoghi più o meno nascosti, dove la routine non è noiosa. L’unica cosa negativa è che per fumare erba e non erbaccia bisogna spendere parecchio.

Ragazzo, 18 anni, Venezia
Si comincia per lo sballo, ma dopo tre anni non lo senti più come una volta. È diventato qualcosa di personale, qualcosa che mi rilassa e che faccio per un mio piacere. Sono tranquillamente in grado di impegnarmi in qualsiasi cosa anche sotto effetto della cannabis, anzi
lo faccio con più voglia, così da liberarmene subito. Per non parlare delle riflessioni: penso tantissimo, osservo e cerco di trarre qualcosa da un paesaggio, un film, una canzone, una poesia. Insomma, il fumo fa apprezzare le arti, ma solo se usato nel modo giusto. E comunque si tratta di percezioni personali. Ogni volta è qualcosa di stupendo.

Ragazzo, 16 anni, Venezia
La mia prima canna l’ho fumata in prima liceo con amici più grandi. Mi capita di fumarne da due a quattro al giorno. Ma possono capitare anche settimane in cui non fumo o che lo faccio semplicemente nel fine settimana. È un modo per staccare un attimo la spina, svuotarmi la testa da tutti i problemi e dalle preoccupazioni.

Ragazza, 17 anni, Catania
Fumo da quando avevo 15 anni, circa tre volte a settimana, anche se ci sono periodi, soprattutto d’estate, o quando sono più stressata, nei quali posso fumare anche ogni giorno e più volte al giorno. Lo faccio al mare, a casa
di amici, a casa mia, in compagnia di solito, quasi mai da sola, tranne alcuni momenti eccezionali. Mi aiuta a rilassarmi, a dormire, quando ero piu piccola anche per divertirmi con gli amici. Ora soprattutto per alleviare lo stress della scuola e degli impegni o prima di fare sesso.

Ragazzo, 16 anni, Catania
Ho provato la prima volta a 14 anni, un po’ per curiosità un po’ per sentirmi grande. Non mi è sembrato nulla di che. Crescendo, con i miei amici abbiamo iniziato a comprarla per le occasioni speciali, poi abbiamo iniziato a fumare ogni sabato e quindi 2-3 volte a settimana. Ora fumo tutti i giorni, a scuola, a casa, in centro, in discoteca, nei parchi. Appena sveglio, prima di pranzo, dopo la palestra o prima di andare a letto. Perché mi rilassa nei momenti di stress, o soltanto per farmi due risate con gli amici. Se sei stanco, ti accoppa, ti senti senza forze e assonnato, liberandoti da qualunque preoccupazione ti stia assillando, se sei arrabbiato ti rilassa e ti fa riflettere. Quando fumo sono attento a tutto, capisco chi fa qualcosa e perché lo fa, mi si apre il cervello e ricordo cose a cui non pensavo da tempo, faccio mille paragoni e mille collegamenti che da sano non farei mai schiarendomi le idee su molti argomenti. Fumare non è solo sballarsi.

Ragazzo, 16 anni, Catania
Fumo perché è un modo migliore di vivere la vita, di vedere la vita da un’altra prospettiva, molto piacevole. L’erba non deve essere vista come una sostanza stupefacente, ma come un semplice fiorellino che ti apre la mente e ti porta a grandiosi ragionamenti ai quali durante la vita quotidiana non saresti mai arrivato. Fumo con i miei migliori amici, mai da solo. Semplici battute squallide, cadute o un qualsiasi fatto divertente, sotto effetto di "maria" diventano esilaranti. L’erba riesce anche a consolidare le amicizie. In poche parole fumo perché mi migliora in tutto.

Ragazzo, 17 anni, Catania
Sono fiero di non fumare più da capodanno. Ci si può divertire anche con un semplice bicchiere di Coca Cola.

Ragazza, 17 anni, Catania
Quando brucio una cartina, brucio tutte quelle linee immaginarie che appesantiscono le mie giornate. Riesco ad avere più spazio per pensare e a buttare lontano da me i miei problemi. Se dicessi a 100 persone tutto questo, 95 mi direbbero che sono una tossica, che sono diventata stupida. Perché è più facile indossare le proprie lenti stereotipate e dire che la marijuana è illegale, che nuoce alla salute, che crea dipendenza. Ma pensandoci un attimo, è così brutto voler scappare dai problemi per un’ora? Non li risolverà, però aiuta a ma guardarli tutti insieme da lontano.

Ragazzo, 18 anni, Catania
Ho iniziato a 15 anni e continuo a farlo perché lo facevano i miei amici ma crescendo e conoscendo persone nuove ho capito che fumarsi una canna è un rito che riesce anche ad ampliare i miei pensieri. Non la vedo come una dipendenza anche perché capita spesso che per alcuni periodi io smetta di fumare. Quando fumo mi piace farlo nei luoghi aperti perché riesco a osservare il mondo che mi circonda con occhi diversi.

Ragazzo, 16 anni, Milano
Fumo cannabis perché mi fa provare sensazioni che non riuscirei mai a raggiungere normalmente. Oltretutto è divertente fumare con amici, anche magari per estraniarsi un po’ dalle preoccupazioni della vita.

Ragazzo, 16 anni, Milano
Ho fumato solo un paio di volte nella mia vita e l’ho fatto perché lo facevano i miei amici e perché ero un po’ incuriosito dalla sensazione che mi avevano descritto si prova dopo aver fumato. L’ho trovato piacevole, ma niente di che.

Ragazzo, 17 anni, Milano
Fumo occasionalmente, perché mi rilassa fisicamente e mentalmente, facendo aumentare le sensazioni uditive e visive. Mi piace fumare con gli amici; lo considero come uno svago occasionale, da cui non sono per niente dipendente.

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Antonella Piperno