Uber illegale in Corea del Sud
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Uber illegale in Corea del Sud

La procura di Seul bolla il servizio come concorrenza sleale ai taxi: il fondatore Travis Kalanick rischia pure il carcere

Impegnati a trasportare clienti e pacchetti alla vigilia di Natale, chissà quanti taxisti in giro per il mondo non mancheranno di esultare alla notizia che arriva dalla Corea del Sud, dove le autorità hanno deciso di incriminare Travis Kalanick, fondatore e amministratore delegato di Uber, la società che attraverso una app fornisce un servizio di trasporto automobilistico privato in 53 diversi Paesi.

Secondo la procura di Seul, Travis e il partner coreano della società hanno violato la normativa locale che impedisce ai noleggiatori di auto di effettuare un servizio di trasporto passeggeri. A portare alla denuncia del Tribunale, per cui Travis rischia ora due anni di carcere e una multa di 20 milioni di won (circa 15 mila euro) è stata una denuncia proprio dell'amministrazione pubblica di Seul, secondo la quale la società californiana non garantisce la sicurezza dei passeggeri e fa concorrenza sleale ai taxisti muniti di licenze.

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Redazione