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Il disagio adolescenziale e quelle "attrazioni" perverse sul web

Dal satanismo al gioco mortale del Blue Whale. Quali sono le motivazioni che spingono i giovani a mettere in discussione la propria esistenza?

Disagio giovanile o "solo" voglia di provare qualcosa di “proibito”, di “estremo”? Nelle ultime due settimane il Tribunale dei Minori ha ricevuto più di una decina di segnalazioni, dalla città di Milano ma anche dalle province lombarde, di casi relativi al macabro gioco Blue Whale.

Alcuni sembrerebbero falsi allarmi. Su tre o quattro casi, invece, gli investigatori stanno seriamente indagando. E le conferme arrivano direttamente dagli ambienti giudiziari milanesi.

Ma la agghiacciante moda del Blue Whale potrebbe essere classificata come una delle forme più raffinate ed estreme di cyberbullismo. E proprio come negli abusi attraverso il web, le vittime sono i ragazzi più fragili.

Il disagio: quando si manifesta
“I primi disagi iniziano a manifestarsi a vari livelli e in vari modi con l'ingresso nella fase pre-adolescenziale - spiega a Panorama.it, Sara Pezzuolo, psicologa giuridica ed esperta di Psicodiagnostica Forense – in alcuni casi il minore può anche in precedenza presentare piccole regressioni che però non assumono le forme di un vero e proprio disagio esistenziale”.

Quali possono essere le cause più frequenti
“Le cause del disagio giovanile possono essere molteplici. L'identità del pre-adolescente e dell'adolescente è un'identità in divenire è una mente che prende spazio ma con fragilità intrinseche.

Tra le prime cause da prendere in considerazione ci sono eventuali problemi relazionali all'interno della famiglia, problemi nellereti amicali,la mancata accettazione della costruzione di un'identità che esiste più se sei guardato ed osservato dagli altri, tramite i social network, che fondata sulle esperienze reali.

Il ruolo del gruppo
“E' importante tenere in considerazione che il confronto con il gruppo dei pari è sicuramente un momento critico ed il bagaglio esperienziale del giovane può fare la differenza”. 

Eppure sempre con maggiore frequenza si sente parlare di satanismo giovanile ricercato nel web oppure del gioco mortale della "balena blu".

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Le manifestazioni estreme del disagio
Quali sono le forme più estreme di manifestazione del disagio e con quali conseguenze?

“La forma di manifestazione più estrema del disagio è indubbiamente il suicidio. Occorre tristemente ricordare che il suicidio è la seconda causa di morte tra i giovani di età compresa tra i 15 ed i 29 anni. Dobbiamo prendere consapevolezza che, nell'assurdità del gesto estremo, esso è vissuto come la  liberazione dal proprio malessere personale. Occorre in tal senso fare sana prevenzione”.

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Come intervenire: la prevenzione
“La prevenzione è il primo passo. Far comprendere che di disagio si può parlare anzi, si deve, è fondamentale così come che sul disagio ci si può confrontare. Occorre che i genitori ed anche gli insegnanti siano sensibilizzati nell'osservare i primi segnali di espressione del disagio: ad esempio, un calo nel rendimento scolastico, una maggiore distraibilità, un maggiore ritiro sociale, reazioni comportamentali anomale e così via”.

Il ruolo dei genitori
Occorre rinforzare il ruolo dei genitori non come "amici" dei figli ma come educatori dei figli, laddove un genitore o un insegnante ravvisi dei segnali di preoccupazione occorre che prenda avvio una collaborazione sinergica scuola-famiglia per fermare il processo di estraniazione sociale prima che sia troppo tardi.

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Nadia Francalacci