Come fare per trovare lavoro come freelance
Economia

Come fare per trovare lavoro come freelance

La nuova frontiera è online nelle piattaforme dove si incrociano domanda e offerta di lavoro in outsourcing

Il lavoro non si trova solo col passa parola o bussando di porta in porta. La nuova frontiera per architetti, designer, informatici, giornalisti, traduttori, commercialisti e ingegneri è l’offerta online, laddove si incrociano domanda e offerta di lavoro in outsourcing.

La moda, come sempre in ambito hi-tech, è iniziata negli USA. E con la crisi al galoppo si sta diffondendo a macchia d'olio anche in Italia, dove le aziende non possono più permettersi collaboratori interni e sempre più di frequente ricercano collaborazioni in rete.

Del resto la spesa per l'esternalizzazione delle aziende italiane è aumentata di oltre il 72% nel 2012 e quest’anno le previsioni sono di un’ulteriore crescita, secondo un recente studio di Freelancer.com, una delle principali piattaforme mondiali di outsourcing e crowdsourcing dedicata all’incontro tra domanda e offerta di lavoro indipendente.

Cominciare a conoscere questi siti e imparare ad usarli, quindi, è utile sia per i professionisti con più esperienza (possono aiutare ad ampliare il proprio portafoglio clienti) sia per i più giovani: li mette in bella vista e, tramite essi, iniziano a crearsi una prima rete di collaborazioni.

Le false partite Iva , che magari hanno perso il posto in uno studio o in azienda, possono utilizzarli invece per rimettersi in pista, costruendosi via via uno stipendio con fonti di guadagno diversificate.

Ma come sempre, quando ci si avventura in rete, occorre prudenza: il rischio, infatti, è quello di svendere online le proprie competenze - e in generale la professione che si esercita - entrando in una spirale al ribasso sia sul fronte tariffario sia proponendo tempistiche che poi non si è in grado di onorare.

L'offerta in rete è ampia. Ecco cinque tra le piattaforme più utilizzate.

Freelancer.com
Fondata da Matt Barrie, un giovane imprenditore australiano, opera i 240 paesi e le imprese italiane iscritte sono 30.000, anche se la maggior parte delle richieste proviene dall’estero, soprattutto dai paesi di lingua inglese.

Il network viene utilizzato dalle aziende anche per reclutare, in sostituzione a LinkedIn. L’iscrizione, sia per le aziende sia per i freelance, è gratuita, ma si paga una piccola percentuale (dal 3 al 10%) per ogni offerta accettata.

Twago.it
Nata in Germania, è una delle piattaforme più utilizzate in Europea soprattutto nel settore informatico e dei servizi web. Il cliente pubblica una richiesta con tanto di budget e si ricevono le diverse offerte da parte dei consulenti.

Anche in questo caso l’iscrizione di base per i professionisti è gratuita, anche se si paga a risultato ottenuto, un po' con la stessa logica delle agenzie immobiliari.

oDesk.com
Ha la stessa logica dei sue siti menzionati sopra, ma non ha l’interfaccia in italiano. E' focalizzata sui piccoli lavori con una prevalenza di progetti in campo informatico.

Preventivando.it e Habitissimo.it
Sono due siti simili e destinati soprattutto ai professionisti che operano nell’edilizia, nell’architettura e, in parte minore, nel settore dei servizi alle imprese. L'obiettivo è fornire ai clienti dai quattro ai cinque preventivi per ogni richiesta. La registrazione è gratuita, ma in genere si paga per avere i contatti dell'inserzionista interessato al preventivo.

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Massimo Morici

Scrivo su ADVISOR (mensile della consulenza finanziaria), AdvisorOnline.it e Panorama.it. Ho collaborato con il settimanale Panorama Economy (pmi e management) e con l'agenzia di informazione statunitense Platts Oilgram (Gas & Power).

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