The Who: My generation – 5 cose da sapere nel giorno del compleanno di Daltrey
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The Who: My generation – 5 cose da sapere nel giorno del compleanno di Daltrey

La canzone è l’inno dei Mod di tutto il mondo: oggi compie 72 anni il leggendario vocalist della band inglese

Oggi compie 72 anni Roger Daltrey il vocalist della leggendaria band inglese. Portabandiera del movimento Mod nell’Inghilterra degli anni Sessanta, gli Who hanno innalzato il rock da mero intrattenimento a forma d’arte con le rock opera  Tommy e Quadrophenia, prima album di culto e poi film di successo. L’alchimia perfetta tra l’esuberanza vocale del frontman Roger Daltrey, le rivoluzionarie intuizioni compositive di Pete Townshend, l’irruenza percussiva di Keith Moon e il virtuosismo del bassista John Entwistle hanno permesso agli Who di vendere oltre 100 milioni di dischi e di essere l’unico gruppo ad aver partecipato a tutti i grandi raduni rock degli ultimi cinquant’anni, tra cui Woodstock.

Nonostante le morti di Keith Moon, avvenuta nel 1978, e di John Entwistle, nel 2002, gli Who continuano a portare avanti il verbo del rock nel fortunato tour del cinquantennale della band. Proprio oggi compie 50 anni My generation,pubblicata in Inghilterra il 5 novembre del 1965, l'undicesima miglior canzone di tutti i tempi secondo Rolling Stone, che è stata per anni l’inno dei Mod inglesi.

Vediamo insieme le 5 cose da sapere su un brano che ha fatto grande il rock.[Cliccare su Avanti]

1) L'ispirazione

Pete Townshend fu ispirato da due elementi: l’ascolto ossessivo del brano Young Man Blues di Mose Allison e un curioso episodio che riguarda la corona inglese, non proprio amata dalla band. Qualche giorno prima della scrittura del brano, la Regina madre aveva ordinato di rimuovere il carro funebre Packard del 1935 di sua proprietà da una strada di Belgravia perché si era sentita offesa dalla vista di esso durante la sua passeggiata quotidiana attraverso il quartiere.

2) Lo stile

My generation è stata influenzata musicalmente  dal R&B statunitense, in particolare nella struttura “call and response" dei versi della canzone, con la ripetizione ossessiva del coro "Talkin' 'bout my generation". 

3) Il balbettio

Daltrey canta pieno di rabbia, fino a balbettare dalla frustrazione per la condizione dei giovani della working class inglese di allora. In realtà quella singolare scelta stilistica fu il frutto del caso, come riferì il batterista Keith Moon: “Pete aveva scritto le parole della canzone su un foglio di carta e lo diede a Roger, che non le aveva mai lette prima. Così, mentre le leggeva per la prima volta, balbettò. In studio c'era Kit Lambert, che disse a Roger: "Quando canti continua a balbettare". Così fu, e il risultato lasciò tutti senza fiato. E pensare che tutto accadde solo perché Roger quel giorno aveva il raffreddore”.

4) L’assolo di basso

La canzone è passata alla storia della musica anche per il leggendario assolo di basso eseguito da John Entwistle, non a caso considerato uno dei migliori bassisti della storia del rock. Un assolo di notevole difficoltà tecnica al quale si sono ispirati molti bassisti dei decenni successivi, senza mai raggiungere lo stesso risultato.

 

5) Vendite

Il singolo ebbe un grande successo in Gran Bretagna, piazzandosi alla seconda posizione in classifica con circa 300,000 copie vendute, nonostante l'iniziale messa al bando da parte della BBC che ritenne il cantato del brano offensivo per chi era realmente affetto da balbuzie. Più fredda l’accoglienza in America, dove arrivò solo al numero 74 dei singoli.

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Gabriele Antonucci