Città note o quasi sconosciute, luoghi vicini o lontanissimi, dal fascino ancora inesplorato. Breve guida alle destinazioni più prenotate, cercate e desideratedagli italiani per il prossimo anno, con i suggerimenti per risparmiare o fare scelte alternative. E vivere un’avventura lontano dalle folle.
Come sempre, finiremo per assecondare i soliti sogni, raggiungendo Parigi, Londra o Barcellona. Magari New York, se proprio vogliamo uscire dall’Europa, fino a riscoprire Milano e Roma, a perderci tra i vicoli di Catania, per rimanere in Italia. Non s’intravede nessuna particolare originalità nel leggere le mete già prenotate dagli italiani per il prossimo anno, almeno stando all’ultimo rapporto della piattaforma eDreams Odigeo. Si osa giusto un filo di più nelle ricerche di destinazioni possibili, che non necessariamente confluiscono in un acquisto: ecco Bangkok e Tokyo per le avventure metropolitane, le Maldive e Sharm el-Sheikh per una fuga al caldo e al mare, Miami per un ibrido festaiolo di città e di spiagge. Siamo abitudinari in trasferta, nomadi con la routine nel bagaglio. O, giustamente, ci sono dei luoghi che mantengono la priorità, sbaragliano ogni concorrenza. Uno su tutti: da luglio in poi, la Ville Lumière, presenza fissa nelle classifiche, ospiterà le Olimpiadi. Un motivo in più per sfoggiare la medaglia d’oro di centro del mondo. Smarcato l’assodato, i fulcri degli ovvi bagni di folla, l’esotismo impossibile (dovunque ti giri, senti un qualche marcato accento italiano), ci sono luoghi meno battuti che può aver senso raggiungere da gennaio in avanti, assecondando qualunque peculiarità della propria indole: la voglia d’inconsueto, il bisogno di remoto, la caccia al bello, ma con il risparmio.
La guida di viaggi Lonely Planet, che festeggia il mezzo secolo di storia, ha compilato un elenco fedele alla sua età: il «Best in travel 2024» con le 50 mete da vedere e perché. Le prime tre decine sono divise per Paesi, città e regioni, il resto sono «best value», quelle con il miglior rapporto tra la qualità e il prezzo (la Polonia, per citare un caso) e la categoria sostenibilità: orizzonti che incorporano il rispetto per l’ambiente, la protezione della cultura e le specificità locali. Tra questi, la Groenlandia e l’Ecuador. Saltando ogni gerarchia, privilegiando lo sciovinismo, l’unico nome tricolore è la Toscana. Come scrive la guida, «pochi luoghi celebrano la slow life o incarnano il buon vivere» quanto la regione, di cui viene lodata anche la cucina contadina e i borghi «in cui si può riconoscere l’eredità etrusca». Per il resto, Lonely Planet coltiva tentazioni fuori dal seminato, mettendo in vetta tra i luoghi da visitare la Mongolia, con i suoi spazi sconfinati dove ancora prevale la natura, quartieri urbani ricchi di contrasti, vivi, autentici. La sua posizione, tra la Russia e la Cina, potrebbe scoraggiare, ma viene fatto notare che «il Paese si è riaperto al turismo e ha allentato le restrizioni sui visti fino al 2025».
Scorrendo la lista ecco l’India, sempre in Asia, o il Cile, in Sudamerica: pure qui un misto di contemporaneità e tradizione. Basta pensare alla capitale, Santiago, con i grattacieli che tentano di sfidare in altezza le cime delle Ande innevate sullo sfondo. In Africa spicca il Benin, «la patria spirituale del vudù, una religione affascinante e spesso incompresa». E le spiagge ricche di palme, per piaceri più terreni. Tra le città, vince Nairobi, in Kenya, seguita da Parigi pigliatutto, ma sono tre forse i nomi da sottolineare, per le loro peculiarità: Mostar, in Bosnia-Erzegovina, con il ponte vecchio e il magnetismo della città medievale; Philadelphia negli Stati Uniti, animata da un grande dinamismo, con una scena gastronomica vivace, che la rende capace di competere con destinazioni a stelle e strisce più consuete; Smirne in Turchia, con il suo bazar, gli ottimi vini, la giusta miscela di spiagge e antiche rovine. Buone ragioni per visitarla da pionieri, «prima che ci arrivino tutti gli altri».
Anche Skyscanner, tra i nomi di riferimento nella comparazione dei prezzi di aerei, hotel e noleggi auto, ha pubblicato i suoi «Travel trends 2024», le tendenze di viaggio per il prossimo anno, dando una giusta enfasi all’aspetto del risparmio. La funzione più usata sulla piattaforma è lo strumento «Ovunque», che mostra i costi dei voli in ordine crescente, così si può sapere in ogni momento quali sono le più economiche; lato alberghi, scorrendo il rapporto, si scopre che il prezzo medio in un cinque stelle è di 95 euro a Kuala Lumpur, in Malesia. O di 109 euro a Hoi An, in Vietnam. Per trattarsi bene senza rovinarsi – è il filone, in crescita, del lusso low cost – ma senza andare dall’altra parte del mondo, le alternative non mancano. Tra queste, Brno in Repubblica Ceca, dove una stanza con tutti i comfort e in una posizione invidiabile supera di poco i 140 euro e l’atmosfera e le architetture non fanno rimpiangere la più blasonata Praga. Skyscanner ha rilevato anche le mete emergenti, quelle che hanno avuto il maggiore aumento nelle ricerche, dunque nei desideri o perlomeno nella curiosità degli utenti. L’Europa è sovrana, conquista quattro delle prime cinque posizioni: apre Pola, in Croazia (+466 per cento), Skopje in Macedonia del Nord è al terzo posto (+378 per cento), Madeira in Portogallo al quarto (+312 per cento), Ginevra in Svizzera al quinto (+293 per cento). L’eccezione fuori dal Vecchio Continente è Mumbai (+447 per cento), in India, sul secondo gradino del podio.
Interessante infine esplorare quali sono le molle del viaggio, i motivi che spingono a voler visitare un luogo anziché un altro. Per prima cosa, gustare una cucina locale rappresenta uno straordinario incentivo: il 24 per cento dei nostri connazionali sostiene di programmare una partenza in base a un ristorante specifico che intende sperimentare. Il 46 per cento è invece disposto a prendere un volo a corto raggio per partecipare a un concerto del proprio artista preferito, il 37 per cento non vede l’ora di partire perché in vacanza dorme meglio. Sempre secondo Skyscanner, un viaggiatore italiano su quattro s’ispira a film e serie tv per scegliere la sua prossima meta. Non è difficile indovinare quale città sia ulteriormente, esageratamente decollata, dopo l’uscita su Netflix di Emily in Paris.
