L’esercito sta lavorando ad un sistema basato su sensori inerziali che manderanno in pensione i sistemi attualmente in uso e basati sui satelliti di Usa, Europa, Cina e Russia
Neppure il tempo di completare lo sviluppo del sistema di navigazione satellitare Galileo, ovvero il Gps costruito dalla Comunità europea, che da Israele arriva una notizia che potrebbe portare, tra qualche anno, a superare l’esigenza di mantenere nello spazio più costellazioni di satelliti per questo scopo. Gli israeliani stanno infatti studiando un sistema di navigazione innovativo che renderebbe inutili i sistemi di posizionamento basati sulla multilaterazione di segnali radio, quelli sui quali si basano oggi le navigazioni terrestri, navali e aeronautiche. Se la nuova tecnologia si diffonderà riuscirebbe a pensionare Navstar-Gps (Usa), che costa circa 2,3 milioni di dollari al giorno, ma anche Galileo (Ue), Glonass (Ru), Beidou (Cina) e Qzss (Giappone), tutte costellazioni il cui limite è quello di funzionare trasmettendo e ricevendo segnali facilmente disturbabili.
Per riuscire nell’impresa il ministero della Difesa israeliano ha aperto un nuovo istituto di ricerca denominato Advanced Navigation Technology Center in seno alla Israel Aerospace Industries (Iai), il colosso aerospaziale di proprietà statale, con lo scopo di produrre sensori inerziali altamente precisi che possano essere costruiti in serie entro la fine del prossimo decennio anche per il mercato civile.
“Questi apparati consentiranno la produzione di sistemi di navigazione di prossima generazione e aumenteranno in modo significativo le prestazioni e capacità degli attuali impianti”, ha affermato un comunicato del ministero datato 10 marzo. I sistemi inerziali sono una tecnologia vecchia di cinquant’anni, conosciuta e affermata nel mondo aerospaziale, ma seppure siano evoluti fino a quelli controllati da raggi laser, il loro limite tecnologico è sempre stato quello di soffrire degli effetti della gravità e della rotazione terrestre che nel tempo inducevano a perdite di precisione nel calcolo della posizione e dell’orientamento ed effetti giroscopici come la precessione. Ma questo dipendeva in gran parte dalla limitata disponibilità di materiali e carenza di algoritmi per il calcolo della correzione degli errori, cioè da barriere oggi superabili.
Il generale Yaniv Rotem, capo della sezione ricerca e sviluppo del ministero, ha affermato che l’intento del nuovo progetto è proprio quello di rendere Israele indipendente dalle costellazioni di proprietà di altre nazioni, poiché più volte nel corso degli ultimi due decenni queste hanno avanzato l’idea di chiedere contributi alle nazioni che non concorrono al mantenimento in orbita delle costellazioni satellitari. Si pensi che i 26 satelliti che compongono il Gps (24 su tre orbite più due di riserva), sono stati già sostituiti tre volte e che la quarta generazione di Navstar sta per essere completata.
Avi Elisha, direttore generale della divisione Iai per i sistemi elettro-ottici e di navigazione, ha affermato: “Il centro utilizzerà esclusivamente tecnologie di proprietà nazionale che soltanto una manciata di nazioni attualmente possiedono, poiché è una tecnologia che costituisce un punto di svolta nel campo della navigazione inerziale”. Uno dei limiti del Gps superabile dai nuovi sensori inerziali ad alta stabilità è quello di funzionare anche sott’acqua e sotto terra, ovvero senza dover avere un’antenna a vista dei satelliti, di poter calcolare l’accelerazione istantanea, il tempo trascorso e la distanza percorsa. L’utilizzo iniziale dei nuovi sensori sarà ovviamente riservato alla tecnologia militare e rivoluzionerà i sistemi di puntamento delle armi come i lanciamissili e bombe guidabili a media e lunga gittata, contro il quali la guerra elettronica basta sull’emissione di segnali che disturbano i dispositivi per la radioguida verso il bersaglio perderanno efficacia.
Ma una volta prodotti su larga scala e con dimensioni minuscole, così come è successo per i ricevitori Gps, questi sensori potranno diffondersi ed essere integrati negli apparati elettronici di consumo come orologi, telefoni cellulari eccetera.