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Come funziona il dark web

Come funziona il dark web

Parla a Panorama Katia Trevisan: si occupa di intelligence e investigazioni. È stata docente di Executive Security Manager presso l’Università Milano Bicocca e Luiss Business School. Studia e monitora il traffico illegale di organi.


Quali sono le modalità del traffico di organi nel Dark web?

In genere i soggetti coinvolti sono questi: gli acquirenti, ovvero i pazienti provenienti da Paesi ricchi; i venditori/donatori: persone provenienti da Paesi poveri, spesso giovani maschi che sono la parte meno pagata e tutelata dell’intera operazione; i broker/intermediari sono i principali soggetti attivi che coordinano i traffici e che incassano gran parte del denaro che serve anche a mantenere l’intera rete logistica per il traffico, compresi i documenti falsi che sono fondamentali; i medici/cliniche private: si tratta di strutture o professionisti senza scrupoli che effettuano le operazioni. I sanitari mettono a disposizione le strutture (spesso appartamenti adibiti a sale operatorie), incassano il loro onorario e quindi spariscono visti i rischi connessi a una simile attività criminale.

Come si arriva alla trattativa finale?

I contatti avvengono su canali di messaggistica come Telegram oppure di posta elettronica non convenzionale (per esempio Proton mail), mentre i pagamenti si fanno in bitcoin. Non sono rare le truffe con persone che si fanno dare un anticipo e poi spariscono così come esistono dei siti web in chiaro che sono in realtà «fake» che ingannano i disperati alla ricerca di un organo.

In che modo si contrasta il traffico?

A livello internazionale si lavora su web e Dark web per bloccare i siti che propongono organi umani. Perciò i trafficanti utilizzano sempre più i canali di messaggistica come Telegram e i gruppi chiusi su Facebook.

(s.p.-l.t.)

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