I Jalisse, duo musicale composto dai coniugi Fabio Ricci e Alessandra Drusian vinse il Festival di Sanremo nel 1997. Da quel momento si sono ricandidati alla partecipazione altre 27 volte, ma hanno ricevuto altrettanti no. E i social si schierano.
Fiumi di lacrime. Per noi che ancora una volta non potremo ascoltare i Jalisse sul palco di Sanremo. Eravamo in trepida attesa, Amadeus aveva fatto lievitare i cantanti fino a 30. E ci stavano benissimo tra i Ricchi e Poveri e Il Volo. Invece per la 27esima volta si sono sentiti dire di no, niente Ariston. Senza pietà. Ma la loro tenacia (ammirevole) ormai li ha trasformati in simboli di lotta dura senza paura. «Quando sento che sto per mollare li penso», «Vorrei avere quella forza», «Sono diventati una delle poche certezze della vita», twitta il pubblico ammirato di tanta pazienza. Dopo il movimento #FreeBritney siamo pronti a #giustiziaperjalisse. Anche perché nessuno capisce il motivo per cui ci tengono lontano Alessandra Drusian (che carina era con la frangetta e il sorrisone, quella lontana sera) e Fabio Ricci. I social ci inondano con fiumi di parole (o come recita la versione spagnola Rios de palabras) per sostenerli: «Insomma ammettono cani e porci, perché non danno una possibilità anche a loro?», «Cosa manca a questi due poveretti?», «È una congiura, questa è cattiveria, però», «Sanremo è una piccola mafia, chiudete il Festival e usiamo quei soldi per qualcosa di utile, come la Sanità», «Accanimento terapeutico», «In 27 anni ne abbiamo ascoltato di molto peggiori», «Almeno dategli un premio alla carriera, se lo meritano».
Loro reagiscono con grande souplesse, da veri Big, scrivendo: «27 No! Cadi dalla bici, ti sbucci il ginocchio, ti rialzi togliendo la polvere e riparti». E la cosa stupefacente è che sui social non c’è una sola voce contraria alla loro partecipazione al Festival: «Nun mollate», «Per il trentennale verranno accolti da Mattarella», «Ragazzi, ricordate che la pietra rimane pietra, ma la goccia è solo acqua». «Urge una petizione per i Jalisse ospiti dei Ricchi e Poveri nella serata cover». Ormai Fiumi di parole, la canzone che li portò alla vittoria nel 1997, è un cult. Sotto la doccia la sappiamo cantare tutti. E chi dice il contrario, mente. Loro sono tremendamente carini, sposati dal ’99, anche invecchiati bene tra un rifiuto e l’altro. Sono pure morti di fame all’Isola dei Famosi, sperando di meritarsi il famigerato palco. Niente da fare. Fiorello è entrato a gamba tesa, dicendo che Amadeus si è ritrovato la macchina rigata con la scritta Jalisse. La loro esclusione è diventata un caso, creando un duo dove la volontà di potenza aumenta a ogni diniego. Cosa diventeranno non osiamo immaginarlo, un giorno ci saranno piazze e viali a loro dedicati. Ricordano i mitici soldati fantasma giapponesi che continuarono a combattere anche a guerra finita. La resa sarebbe stata un disonore. Ormai sono diventati la bandiera di tutti gli sconfitti. Crederci sempre, arrendersi mai. Siamo sicuri che se li chiamassero come ospiti d’onore lo share volerebbe. Jalisse, non c’è sconfitta nel cuore di chi lotta.
