The Voice 2: buona la prima con J-Ax mattatore e Carrà in gran forma
(Ufficio Stampa)
Televisione

The Voice 2: buona la prima con J-Ax mattatore e Carrà in gran forma

Dieci i concorrenti selezionati nel corso della prima puntata delle Blind Audition del talent condotto da Federico Russo

Gran ritmo, montaggio serrato e perfetto equilibrio tra i giudici. The Voice è tornato e non delude gli appassionati del genere talent: la seconda edizione si è aperta, come da format, con la prima delle cinque puntate di Blind Audition, le audizioni al buio che hanno reso il programma celebre nel mondo. Nel complesso, buona la prima, con la new entry J-Ax in ottima forma e una Carrà strepitosa (con tanto di maglietta auto citazionista): peccato solo che la battaglia per gli ascolti costringa a prime serate interminabili e tre ore di show siano a tratti difficili da reggere. Ecco i momenti più belli della prima serata.

L’ESORDIO DI RUSSO. Neppure il tempo di salire sul palco del mega studio di Via Mecenate, che il conduttore Federico Russo già incassa una pioggia di tweet positivi. Roba che la performance traballante di Fabio Troiano, lo scorso anno, viene archiviata con un paio di click. A Russo bastano poche parole e la consueta ironia per entrare nel mood del programma: per ora il suo ruolo è limitato - anche se sfodera empatia con i concorrenti e con i loro parenti e si dimostra un gran ‘abbracciatore’ - ma le premesse per un’ottima figura dalle Battle in poi, ci sono tutte. 

RAFFA E PELU’. Dopo la sigla col botto, con i giudici che cantano Firework di Katy Perry riscritta per l’occasione, si entra nel vivo della gara con le audizioni. Raffaella Carrà sfoggia una maglietta con impressa la sua faccia (è quella della copertina di Applauso, un suo disco) e inizia subito a corteggiare i concorrenti col suo modo lusinghiero e ironico. “Scegli la vecchia volpe”, ripete spesso al momento delle “contrattazioni” per convincere i cantanti, che è poi uno dei momenti più curiosi del programma, dove i giudici giocano a stuzzicarsi e prendersi in giro. “Io cerco quell’illuminazione che mi dà una voce”, dice Raffa ad una concorrente. “Te cerchi l’X Factor, dillo”, le risponde Pierò Pelù, citando sornione il talent avversario (bravi gli autori a non tagliare questo passaggio nel montaggio). Tra Carrà e Pelù lo scambio è saporito, come già lo scorso anno, e regala momenti esilaranti: dopo una serie di cortesie con J-Ax, la Carrà si alza per baciarlo, poi guarda Pelù e dice “aspetta che bacio anche Piero sennò poi mi s’innervosisce”. Raffaella Carrarmato, così la ribattezza J-Ax, è sempre la numero uno, anche quando non si accorge che un concorrente che si presenta cantando una sua canzone, Rosso, è un uomo e gli chiede: “Ma sei maschio?”. Assoluta. 

NOEMI C’E’. In conferenza stampa, la Carrà lo aveva anticipato: “Noemi è diventata severissima e tosta”. Ed è proprio così: la cantante appare diretta e più tosta dello scorso anno, forse perché maneggia con più scioltezza il meccanismo. Così capita che quando una concorrente contesti il suo giudizio, lei si mostri risoluta e sgridi anche i colleghi: “Basta buonismi perché non servono a nessuno”, li ammonisce. Ma è anche più coinvolta, tanto che per l’enfasi ad un certo punto spacca il pulsante che fa girare la poltrona. A fine serata, si porta nel suo team quattro concorrenti, gli altri coach tre a testa.

SORPRESA J-AX. Il rapper è un fiume in piena, una bella rivelazione. Partecipa, si agita sulla sedia, si lascia coinvolgere emotivamente a tal punto che spesso si commuove. “Umanamente J-Ax sei una bella sorpresa: non bisogna avere paura di mostrare la propria tenerezza”, gli dice la Carrà. Lui incassa il complimento, poi spiega la sua strategia: “Non voglio solo voci uniche ma quelle ignorate da tutti. Quelle che rompono la monotonia da musica da centro commerciale che passa sempre in tivù: partiamo sfavoriti, ma alla fine ribalteremo ogni pronostico”. Scelta azzeccatissima.

LE PERLE DI AX. Travolgente e dissacrante, J-Ax è un generatore senza sosta di perle di saggezza. Tanto per citarne alcune, è riuscito a dire cose tipo: “Per essere un rocker non bastano i giubbotti di pelle ma devi avere i segni sulla pelle”; “Mi sento come se il mio cervello avesse avuto un massaggio thailandese dalle tue corde vocali”; “Mi tatuo il tuo nome se vieni con me”; “Mi sono girato perché mi hai sciolto il cuore come un gelato”; “Gli altri ti vogliono schiavi: vieni nel mio team che voglio renderti libero con la musica”; “La tua voce è fondamentale come il palo d’acciaio per le spogliarelliste”; “Mi ha fatto sudare come un uomo che poi non raggiunge l’orgasmo”. E poi frase stracult, detta a un concorrente che si presenta con una canzone di Prince: “Il problema degli anni ’80 è che non puoi fidarti di una decade che era convinta che George Michael fosse uno sciupafemmine”. Geniale.

I più letti