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Activision Blizzard è ufficialmente di Microsoft

Activision Blizzard è ufficialmente di Microsoft

La Rubrica – Generazione Gaming

Activision Blizzard, una delle principali case di sviluppo videoludiche al mondo, è stata acquisita da Microsoft.

Il percorso per acquisire la casa che ha dato i natali a titoli come Warcraft, Diablo, Overwatch, Call of Duty, Guitar Hero e Candy Crush è iniziato a gennaio 2022 ed è terminato nei giorni scorsi con un affare da 69 miliardi di dollari.

L’assorbimento di Activision Blizzard ha reso Microsoft la terza società videoludica più grande al mondo in termini di fatturato, superata da Tencent Games, parte dell’omonima holding cinese proprietaria di titoli come PUBG, League of Legends e Valorant, e Sony, casa dell’ecosistema PlayStation.

La manovra ha coinvolto cifre da capogiro, motivate dalla crescente importanza che il settore gaming sta acquisendo a livello mondiale e nell’ecosistema Microsoft in particolare: i soli giochi Activision registrano ad oggi un’utenza di oltre 370 milioni, il mercato videoludico americano è stimato circa 100 miliardi di dollari, e l’unit di Microsoft dedicata al mondo videoludico un guadagno nell’ultimo semestre di oltre 16 miliardi di dollari.

Il percorso che ha portato all’acquisizione è stato tutt’altro che facile: una prima proposta ha visto l’opposizione della Federal Trade Commission, l’autorità statunitense per la concorrenza, e di altri organi omologhi di tutto il mondo, che hanno denunciato il rischio della creazione di un monopolio da parte dell’azienda di Redmond.

Proprio a causa di queste opposizioni l’acquisizione di Activision Blizzard, programmata per inizio 2023 è stata rimandata, esponendo Microsoft ad una penale di 3 miliardi di dollari, qualora l’operazione non fosse stata conclusa.

Una prima riformulazione dell’offerta ha permesso a Microsoft di superare i veti della maggior parte degli organi di controllo e antitrust, portando l’azienda ad un passo dalla finalizzazione dell’acquisto già nei mesi primaverili del 2023. Lo spiraglio è stato chiuso però dalla CMA, la Competition and Markets Authority britannica, che ha portato ad una seconda riformulazione dell’offerta, presentata ad agosto.

L’obiezione portata dal CMA è stata nuovamente una possibile minaccia alla concorrenza ed un danneggiamento della spinta necessaria allo sviluppo e all’innovazione oltre alla già citata creazione di un monopolio, scongiurate grazie ad un accordo con un terzo attore, la casa di sviluppo Ubisoft, che ha acquisito parte dei diritti sui giochi Activision in cloud.

Il coinvolgimento della casa francese è stato decisivo, permettendo di ottenere il via libera dall’antitrust britannico e finalizzare l’acquisizione.

Oggi Activision Blizzard è ufficialmente parte di Microsoft, e, almeno fino al 2039, i possessori di console non Microsoft potranno continuare a passare il loro tempo su giochi della casa di sviluppo statunitense, salvaguardati da Ubisoft.

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