Gran Turismo Endurance: lotta, altruismo e una notte in bianco su una Gt3
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Gran Turismo Endurance: lotta, altruismo e una notte in bianco su una Gt3

Michela Cerruti presenta la sua partecipazione alle Blancpain Endurance Series

Dopo l'annuncio della mia partecipazione all'intero campionato di Auto Gp, negli ultimi giorni si sono concluse per me le trattative per un secondo programma che andrò ad affrontare nel 2014, ovvero l'impegno nel campionato Blancpain Endurance Series, con il Team Roal Motorsport e la BMW Z4 GT3. Non si tratta certo di una novità per me, in quanto è la terza stagione consecutiva con Roberto Ravaglia e i suoi ragazzi.

Il Blancpain Endurance Series é un campionato riservato a vetture omologate GT3, categoria che comprende un gran numero di marchi, che schierano modelli di vetture sportive presenti anche nella versione stradale. Tra queste la Ferrari 458 Italia, la BMW Z4, la Mercedes SLS AMG, la McLaren MP4-12C, la Porsche GT3 R, solo per elencarne alcune. Nel 2013 si sono viste in media 60-65 vetture in pista, il che rende le gare molto competitive, ricche di contatti e di colpi di scena.
In base al rapporto peso/potenza, la prestazione di ciascuna vettura può essere alterata secondo le regole del fantomatico Balance of Performance (BOP), il quale aggiusta zavorre e restrittori, in modo da ottenere il tanto ambito equilibrio delle prestazioni. Mai vorrei essere nei panni degli organizzatori e dei tecnici responsabili del BOP, perchè Dio solo sa quanti insulti si prendono durante la stagione da piloti e Team Manager. Vinci? Il BOP è perfetto. Perdi? Il BOP fa schifo. Ma questo fa parte del gioco.

Endurance sta per "durata", tant'è che il campionato si compone di 3 gare di 3 ore, una gara di 6 ore e la meravigliosa e stremante 24 ore di Spa-Francorchamps.
Il Team schiera 3 piloti, che in base ai loro risultati e alla loro esperienza nel mondo delle corse, vengono classificati come equipaggio Pro, Pro-Am o Gentlemen Trophy (avrei bisogno di un intero articolo per spiegarvi le modalità di classificazione, per cui evito di annoiarvi). Il nostro è un equipaggio Pro-Am e lotteremo per vincere la nostra categoria, solitamente la più numerosa, e per giocarcela bene anche nella classifica assoluta. I miei compagni di squadra saranno Stefano Comandini, con cui ho già instaurato un ottimo rapporto nel 2013, e la new entry Eugenio Amos, esperto di gare di durata, affidabile e costante.
Anche con il team in questi anni ho sviluppato un rapporto molto solido e complice ho g negli ultimi due anni, con i miei compagni di squadra ho lavorato nelle ultime settimane durante i test precampionato, ottenendo fin da subito risultati molto buoni. Ci sono quindi tutti i presupposti per fare bene.

Le gare di durata prevedono la condivisione della vettura da parte di 3, a volte 4 piloti, con stili di guida ed esigenze a volte molto diversi. Inutile dire quindi, che tra i lavori più difficili c'è proprio quello dell'ingegnere, impegnato ad ascoltare le sensazioni, le indicazioni e i problemi di ciascun pilota, traducendoli in un secondo momento nell'assetto perfetto, ovvero il miglior compromesso tra le richieste dei piloti e le condizioni del circuito.
Da parte del pilota ci vuole velocità, costanza, ma anche un bel po' di sano altruismo e spirito di adattabilità, oltre che una buona preparazione fisica e mentale, perché durante la notte buia e affascinante di Spa-Francorchamps, non c'è tempo per dormire.

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