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Le feste vip della settimana

Giro del mondo tra gli eventi più glam dello showbiz

Dialoghi: silenti, per questo dirompenti. Il contemporaneo che entra nella casa museo, senza preamboli, occupandone pacificamente gli spazi, ospite desiderato, per creare inattesi cortocircuiti, giustapposizioni di estetiche, materie, saperi manuali e arti applicate, in nome di una continuità che prende le forme di un grafico contrasto. Per il secondo anno consecutivo, Vionnet, nella persona di Goga Ashkenazi, sostiene come main partner la mostra curata da Rossana Orlandi negli ambienti del Museo Bagatti Valsecchi. Il titolo scelto è una dichiarazione programmatica e poetica: Untold. Untold come non detto, perché non necessario, perché di per sé evidente, perché sottile, impalpabile. Untold perché l'urgenza di spiegare offusca e limita la libertà di pensiero. Untold definisce un percorso all'interno del Museo Bagatti Valsecchi, rivelando intervalli e vicinanze tra l'oggi e la storia. Un pezzo di un designer o di un artista contemporaneo per ciascuna stanza, in morbida tenzone col'ambiente preesistente. Al centro di questo viaggio immaginifico è l'imponente installazione di metacrilato policromo realizzata da Jacopo Foggini per Vionnet: un accumulo di segni colorati, pendenti dal soffitto, estrusi dal pavimento, che creano una enorme V vuota. Le opere di Formafantasma per Lobmeyr, Maarten Baas per Carpenters Workshop, Nacho Carbonell, Marcel Wanders, Nika Zupanc per Dormeo, Wonmin Park, Jacopo Foggini, Enrico Marone Cinzano, Carlo Bach, Von Pelt, Hillside Out, Yukiko Nagai, JamesPlumb, Os and OOs, Uufie e le riedizioni di design originali di Salvador Dali per Bd Barcelona occupano gli altri ambienti. Unifica il percorso l'idea che tecniche e saperi sedimentati non siano limite, ma al contrario stimolo per creare il nuovo, perché è solo la libertà dagli schemi che produce progresso. La stessa libertà sperimentale di Vionnet e Audemars Piguet, partner aggiuntivo dell'esposizione, che in un ambiente dedicato esporrà una serie di modelli storici e creerà una interazione coinvolgente con gli spettatori, mostrando un orologiaio impegnato nella realizzazione di Royal Oak Offshore, l'iconico modello che vent'anni fa ha rivoluzionato il mondo dell'orologeria tanto per design - affermativo e spregiudicato - quanto per scelta dei materiali. La ricerca dell'innovazione in nome della bellezza è il sottile trait d'union - aperto, non dogmatico - che attraversa Untold nella sua interezza. Dopo il cocktail cena per cento amici a csa di Goga

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Ivan Rota