Il curioso caso di Jennifer Aniston e le richieste folli delle star
Christopher Polk, David Livingston, Frederick M. Brown/Getty Images
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Il curioso caso di Jennifer Aniston e le richieste folli delle star

Vip alle prese con pretese fuori dal comune: da Barbra Streisand a Mariah Carey, da Christina Aguilera a Marylin Manson - Le spese pazze delle star

Lavorare in un hotel che ospita una star può essere un rischio. Chiedere a Terry Siegler, dipendente dell’Encantado Resort di Santa Fe, che ha perso il lavoro per aver rivelato che nella struttura alloggiava Jennifer Aniston. Ma quando si entra nell’orbita delle stelle dello showbiz può accadere questo e altro, come dimostrano le miriadi di storie che ci raccontano di divi alle prese con richieste a dir poco folli: da Barbra Streisand a Mariah Carey, passando per James Blunt, Christina Aguilera, P. Diddy. Senza tralasciare i curiosi casi di Marilyn Manson, Cher, e della rockband Iggy Pop and the Stooges.

Ma torniamo al volo sulla notizia di Jennifer Aniston. “È molto dolce e decisamente più minuta di quello che pensassi”: la frase è costata il posto all’autista del bus navetta di un albergo, che svelando la presenza dell’attrice ai passeggeri del mezzo, avrebbe violato la ferrea politica di privacy imposta dalla direzione. Secondo TMZ, un amico dell’attrice si sarebbe subito lamentato della lingua lunga del guidatore, facendogli così perdere l’impiego.

Non sappiamo se la ex stella di Friends abbia messo direttamente il becco in questa faccenda, ma di sicuro quando parliamo di personaggi dello star system non dobbiamo più stupirci di niente. Ecco alcuni aneddoti ai confini della realtà.

Barbra Streisand
Giusto per rimanere in tema “hotel”, nel 2008 la divina Babs si reca a Londra, dove avanza delle richieste alquanto singolari in ben due alberghi: petali di rosa nel water, carta igienica color pesca (per un perfetto abbinamento con la sua carnagione) e 120 teli da bagno firmati (ovviamente sempre color pesca).

James Blunt
È noto che durante  i concerti i cantanti consumano molti liquidi. E così, per non rischiare la disidratazione, la popstar britannica non può fare a meno di tenere qualche bottiglia in fresco nel backstage. Tipo: 120 bottiglie di birra, 12 di sidro, 4 di vodka, 3 di vino bianco, 2 di champagne.

Mariah Carey
Quando si trova fuori città per lavoro, la cantante americana non è una che si accontenta di una pensioncina a tre stelle. Ecco la sua lista dei desideri per un comodo soggiorno in hotel: rubinetti d’oro, tavoletta del water nuova di zecca, lenzuola personali (le porterà da casa?) e acqua minerale in abbondanza (della marca che decide lei) per fare il bagno e lavare il cagnolino.

P. Diddy
Anche il rapper americano ama trattarsi bene: per un post-concerto degno di questo nome, una volta P. Diddy avrebbe richiesto 204 asciugamani con annesse 20 saponette (l’igiene prima di tutto), valanghe di alcol, ma soprattutto una lussuosa Maybach con vetri antiproiettile da oltre 300mila dollari.

Christina Aguilera
Non sopportate il caos? Prendete esempio da Christina Aguilera, che quando scende da un aereo deve avere una scorta della polizia che la attenda in aeroporto per condurla sana e salva fino all’immancabile limousine.

Marilyn Manson
Alzi la mano chi dubitava del fatto che Mr. Marilyn Manson fosse un uomo dai gusti particolari. Nel retropalco dell’Anticristo del rock ci sono due cose che non possono mai mancare: gli orsetti gommosi marca Haribo e una prostituta calva e sdentata. Ora: gli orsetti morbidosi saranno per lei?

Cher
La cantante e attrice statunitense è talmente affezionata alle sue parrucche da esigere sempre un camerino solo per loro. Ebbene sì: mentre al resto della ciurma (ballerini, coristi, ecc.) tocca dividere lo spogliatoio, le parrucche si rilassano in completa solitudine.

Iggy Pop and the Stooges
L’Oscar per la richiesta  più fuori di testa spetta a loro. La leggenda narra che prima di un  concerto non ben identificato avrebbero stilato un manoscritto di 18  pagine, pieno zeppo di pretese senza senso, tra cui: una copia di USA  Today che parlasse di persone affette da obesità, sette nani vestiti  come i personaggi di Biancaneve e un sosia di Bob Hope capace di sparare  battute a raffica. Giù il cappello.

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Davide Decaroli