TOC Bologna 2013: a che punto è il libro digitale per ragazzi?
Tecnologia

TOC Bologna 2013: a che punto è il libro digitale per ragazzi?

Epub, HTML5 o app? Quale tecnologia scegliere? Smartphone, tablet o eReader? Quali sono i numeri del libro digitale?

Coesistenza di libro stampato ed edizione digitale, ampia diffusione di tablet e dispositivi per la lettura su schermo, contrapposizione tra ebook e app, necessità per gli autori di ragionare e agire - soprattutto online - come marchi, crescente importanza del mercato della formazione: sono i trend principali emersi dalla terza edizione del TOC Bologna, conferenza dedicata all'editoria digitale illustrata coorganizzata da O'Reilly in occasione della Fiera del libro per ragazzi.

Uno dei primi interventi è stato quello di Dominique Raccah di Sourcebooks che come quasi tutti gli altri relatori ha fornito un quadro del mercato nordamericano o comunque in lingua inglese. A livello di vendite il libro di carta per ragazzi regge ancora molto bene, grazie a fenomeni come The Hunger Games, mentre la crescita dei titoli in digitale è ancora modesta. Barnes & Noble domina le vendite di eBook e Apple invece è leader nel settore della formazione con le app per iOS (anche grazie a strumenti come iBooks Author , che pare essersi ritagliato un suo spazio nel settore).

Una cosa è certa: il futuro è della lettura su schermo. Entro la fine del 2013 oltreoceano il 65% dei giovani lettori americani avrà accesso a un e-reader e secondo il Ministro dell'Educazione statunitense nel giro di qualche anno i libri di testo cartacei risulteranno obsoleti.

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Tra le maggiori incognite di chi ha deciso di investire sul digitale c'è la sfida di progettare e "impaginare" per un panorama composto da vari tipi di dispositivi, con schermi di formato, dimensione e risoluzione diversi tra di loro. Per diversi relatori, tra cui Michael Kowalski di Contentment e Bill McCoy di IDPF , la soluzione che garantisce la maggiore flessibilità e indipendenza da formati e "store" proprietari è l'adozione di formati aperti, ad esempio il nuovo ePub3, oppure l'HTML5, utilizzabile anche in app "ibride", con il vantaggio di separare codice e contenuto e risparmiare sui costi di sviluppo.

L'avvertimento di non rimanere troppo legati all'App Store, ad Android o altri sistemi di distribuzione di libri digitali è riecheggiato durante la giornata, ma al momento in molti ambiti e casi si tratta della soluzione più efficace, anche per motivi tecnici. Del resto anche lo scenario eBook è costellato di problemi, come illustrato da Paolo Albert di PubCoder che ha snocciolato pro e contro dell'adottare app, KF8/Mobi oppure ePub3.  

Altro dato emerso è l'evoluzione in corso della figura dell'autore, che si sta trasformando in un imprenditore di sè stesso. È molto attivo sui social network e si muove per rafforzare la sua visibilità e il suo marchio e non più solo per pubblicizzare il suo ultimo libro, cartaceo o digitale che sia. È un elemento di cui gli editori devono tenere conto, insieme alla presenza di altre figure su Internet che suggeriscono le letture e hanno un impatto da non trascurare sulle vendite.

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Il TOC Bologna si è chiuso con l'assegnazione del premio Bologna Ragazzi Digital Award, giunto alla sua seconda edizione, che ha il fine di "incoraggiare le produzioni eccellenti ed innovative nell'ambito delle apps derivate da libri".
I vincitori delle due categorie, Fiction e Non-Fiction, sono Four Little Corners della spagnola DADA Company Edutainment e War Horse della britannica Touch Press/Egmont/Illuminations, seguiti da altre quattro menzioni. Come l'anno scorso, app si è rivelato sinonimo di software per iOS. Facendo qualche ricerca sui titoli premiati si scopre infatti che funzionano tutti su iPad e/o iPhone, e che solo alcuni sono disponibili anche su altre piattaforme: un paio per Android e uno sul Nook HD di Barnes & Noble.

Nota: si ringrazia Serena Di Virgilio per la collaborazione nella raccolta dei dati.

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Nicola D'Agostino