Dopo le previsione di una «terza ondata incontenibile a gennaio» di coronavirus, Roberto Battiston ora punta alla presidenza del Consiglio Nazionale delle Ricerche, proprio nel periodo di transizione tra l’ex ministro Gaetano Manfredi e Cristina Messa
Roberto Battiston, il “Nipoton” di Romano Prodi – avendo sposato un una nipote dell’ex presidente del Consiglio informazione che fornisce ai quattro venti – non demorde. Sta cercando in tutti i modi, affannosamente, di ritagliarsi un incarico nella pubblica amministrazione. Dopo gli anni da presidente di Asi (Agenzia spaziale italiana) a parlare soprattutto di spazio, nell’ultimo anno di pandemia ha deciso di rilanciarsi come esperto di emergenza sanitaria. A fine dicembre dalle colonne del Corriere della Sera faceva sapere che a gennaio «ci sarebbe stata una terza ondata incontenibile».
Non si è ancora vista così che ha continuato a produrre previsioni catastrofiche e suggerimenti anche su Huffinton Post, regolarmente smentite dai fatti. Così in questi giorni Battiston ha ricominciato a parlare di spazio, nonostante sia stato accusato dai grilini di aver compromesso la corsa di Simonetta Di Pippo alla direzione generale dell’Esa (Agenzia spaziale europea). Questa volta sul quotidiano La Repubblica, snocciolando questa volta frasi entusiaste sul nuovo presidente del Consiglio Mario Draghi e in generale sul nuovo governo; il tutto facendo analisi sulla situazione dello Spazio italiano come se lui venisse da un lontano pianeta e non con responsabilità di gestione dell’Asi che ancora si stanno cercando di sanare, come ad esempio i conti della Fondazione Amaldi. Lo si capisce.
Negli ultimi giorni ha destato particolare stupore tra gli addetti ai lavori del Miur un’agenzia di stampa che raccontava di come “il Nipoton” fosse in corsa per la nomina a nuovo presidente del Cnr. Da più di un anno, infatti, il centro Consiglio Nazionale delle Ricerche attende la nomina del suo presidente. L’ex ministro di Università e ricerca Gaetano Manfredi non era riuscito a (o non aveva voluto), nominare nessuno. Ora quindi toccherà quindi alla neo nominata Cristina Messa trovare un sostituto di Massimo Inguscio, andato in pensione da poco. E in questa fase di transizione, di passaggio del testimone, sembra che Battiston voglia provare a inserirsi, di sua iniziativa o spinto da altri che poco conoscono evidentemente le regole di selezione adottate. Non si spiega altrimenti come mai il suo nome sia balzato improvvisamente, secondo l’Adnkronos, al 6° posto della graduatoria. A quanto è dato sapere infatti, Battiston si troverebbe intorno alla metà bassa della graduatoria posto su 36 Del resto la stessa professoressa Messa si trovava al 4° posto nella graduatoria per diventare presidente.
Con il suo passaggio al ministero l’ex presidente Asi, secondo le informazioni errate dell’agenzia, si ritroverebbe addirittura tra i primi 5. Ma davvero Battiston avrebbe i requisiti per farlo? Come ha ricordato spesso questo giornale, Battiston vanta nel suo curriculum spaziale una vicenda legata al rivelatore Ams-02, ovvero lo Spettrometro Magnetico Alfa, da ormai 10 anni in orbita per misurare particelle di raggi cosmici e catturare isotopi di elio. Al nostro paese costa quasi 300.000 euro all’anno e non serve praticamente a nulla. Era stato presentato come lo strumento che avrebbe permesso rapidamente di trovare l’antimateria. Peccato che al momento non l’abbia ancora trovata visto anche che, come è ben sempre noto nell’ambiente degli scienziati, lo strumento fatto volare non è quello che era previsto, rotto prima di essere inviato sulla Stazione Spaziale, ma bensì il “muletto” cioè una macchina con capacità tecniche molto più basse di quelle necessarie a compiere la misura dell’antimateria. Non solo.
Battiston in questi anni si è anche dato da fare sviluppando con i suoi colleghi sensori satellitari in collaborazione con i cinesi che sarebbero dovuto servire a cercare di prevedere in anticipo i terremoti, anche questi fallimentari. Per di più dopo un accordo da svariati milioni di euro con la Cina, paese con cui le relazione diplomatiche si stanno a poco a poco sfilacciando. A questo si potrebbe aggiungere, come già detto, la situazione della Fondazione Amaldi, voluta da Battiston e al momento in una crisi economica senza pari.
Ultimo insuccesso è stato quello nel novembre dello scorso anno quando ha presentato la sua candidatura per la direzione Generale dell’Esa sicuro di vincere. Risultato? un pesante buco nell’acqua in quanto il Comitato di selezione internazionale che doveva scegliere la short list da presentare al vaglio dei paesi membri non ha ritenuto nemmeno di considerarlo tra i prescelti in virtù del curriculum che ha presentato. Questo è un’ulteriore certificazione internazionale di quanto venga considerato in Europa dagli esperti spaziali. Insomma per diventare presidente del Cnr forse ci vuole qualcosa di più: capacità scientifiche e manageriali non certo possedute ad alto livello dal “Nipoton” come si vede nei fatti.