Musica

10 anni fa ci lasciava Ray Charles, re del Rythm and Blues

Mischiando il gospel, lo spirito del blues delle origini, il country ed il jazz, Ray Charles "the Genius" può essere virtualmente considerato il padre della musica Soul. È morto il 10 giugno del 2004 a Beverly Hills

Ray Charles nasce con il nome di Ray Charles Robinson ad Albany in Georgia il 23 settembre 1930.

La sua infanzia è tutt'altro che facile. A 6 anni contrae una gravissima forma di glaucoma, che in breve lo rende cieco. A 10 anni perde la madre e a 15 il padre. Non gli resta che la musica, che impara in Florida, dove la famiglia si era trasferita. I suoi strumenti sono i fiati e l'organo. Presto si trasferisce a Los Angeles e nel 1951 arriva il primo successo di rilievo, che entra nella top ten Rhytm & Blues: "Baby Let me Hold Your Hand". Tra il 1951 e il 1954 lavora come arrangiatore di interpreti blues di successo.

Nel 1954 firma per la Atlantic Records. L'anno dopo arriva il successo nazionale con "I've Got a Woman" con un'orchestra completa che sarebbe a breve diventata una big band con tanto di fiati e cori gospel. Dalla fine degli anni 50 inizia una serie di hit mondiali, quali "What i'd Say", "Georgia On My Mind" e, nel 1961 "Hit the Road Jack".

Nel 1965 viene arrestato per possesso di eroina. Da questo momento si palesano i gravi problemi di dipendenza dalla droga, di cui fa uso fin dall'età di 16 anni. Dopo un periodo di disintossicazione, esce di scena per un paio d'anni. Negli anni 70 e 80 abbandonerà il soul e il R&B per dedicarsi a sonorità pop e jazz, con alcune puntate nella musica country, che videro accanto a Ray la partecipazione di big come Johnny Cash e Willie Nelson. Nel 1980 recita una indimenticabile parte nel film di John Landis "The Blues Brothers". Duetta con Springsteen in "We are the World" del 1985. 

Il palmarès personale di Ray Charles comprende ben 17 Grammy Awards oltre a onorificenze innumerevoli in tutto il mondo. Clinton lo insignì del National Medal of The Arts nel 1993.

Attivo politicamente, fu sostenitore di Martin Luther King e di Israele. Lasciò oltre un milione di dollari a una fondazione per bimbi sordomuti che porta il suo nome.

Getty Images

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Edoardo Frittoli