Lo smartphone non ti basta più. Hai deciso che è arrivato il momento di passare a un attrezzo più specifico, una macchina fotografica come si deve, sì una di quelle con le ottiche intercambiabili, ché ti hanno detto che un buon obiettivo è un po’ come un diamante: dura per sempre. Dopo aver dato un’occhiata al tuo portafogli, in vero un po’ smagrito di questi tempi, hai capito che non hai molte possibilità: o vai su una reflex entry level, oppure ti butti su una mirrorless di fascia media.
Se hai una certa predisposizione per i video e ti stuzzica l’idea di avere una macchina che si connette senza fili ai tuoi dispositivi mobili (e il tuo PC) probabilmente hai già deciso: ti “farai” la mirrorless, una macchina più sbarazzina, più versatile, e per certi versi più vicina al tuo modo di intendere la fotografia.
Già ma quale modello scegliere nell’ormai sterminato panorama delle macchine a ottiche intercambiabili? Se in questi anni hai seguito le evoluzioni del settore saprai già che c’è un brand che sull’argomento appare sempre piuttosto ferrato, non fosse altro per aver dato i natali al Micro Quattro Terzi, che è poi il primo standard destinato alla fotografia senza specchio. Stiamo parlando ovviamente di Panasonic, società che allo stato attuale dispone di circa una dozzina di fotocamere mirrorless fra cui anche questa Lumix G6, una fotocamera che si piazza proprio nel mezzo del catalogo delle compatte della casa giapponese.
Ma, venendo al sodo, come se la cava la Lumix G6 nell’utilizzo pratico? Il sensore Micro Quattro Terzi da 16 megapixel non è un gigante per prestazioni, ma operando in condizioni di luce ottimale (o comunque non al limite) sa farsi rispettare. Gli scatti che abbiamo realizzato appaiono abbastanza nitidi, ricchi di dettagli e con un buon range dinamico. E il rumore è accettabile fino ai 1600 ISO. Forse il vero difetto di questa macchina è che resta un po’ nel mezzo: non è sufficientemente ricca per soddisfare le necessità dell’amatore né sufficientemente agile per accontentare il fotografo alle prime armi. Di certo con una buona ottica associata – consigliamo il compatto Vario PZ 14-42 F 3.5-5.6 Asph – ci si possono togliere delle belle soddisfazioni. Tanto più ora che il prezzo (circa 500 euro in Kit) comincia a farsi interessante.