Omaggio a Joe Cocker: i 5 album fondamentali
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Omaggio a Joe Cocker: i 5 album fondamentali

Ventidue dischi in studio incisi tra il 1969 e il 2012: questi sono i migliori secondo noi

I 5 dischi imperdibili


Non ha avuto una carriera lineare Joe Cocker, contrassegnata da alti e bassi dovuti in buona parte ai problemi con alcol e droga.

La sua inconfondibile voce ruvida e graffiante era quella di un ex idraulico inglese che ce l'aveva fatta a realizzare il suo sogno più grande: vivere di musica

L'immagine più iconica di Joe è quella che lo ritrae sul palco del Festival di Woodstock nel 1969. In quell'occasione lasciò il segno con un'epica versione di With a little help from my friends dei Beatles.

Indimenticabile, nel 1976 anche il duetto con John Belushi che gli faceva il verso al Saturday night live.

Di seguito, abbiamo scelto i 5 album che meglio rappresentano la storia e la carriera del grande vocalist.

1) With a Little Help from My Friends - 1969

L'album d'esordio. Oltra alla title track, compaiono Don't Let Me Be Misunderstood, Just like a woman e I shall be released, entrambe di Bob Dylan.

2) Jamaica say you will - 1975

Non è il suo disco più famoso, ma è molto ispirato. In bilico tra blues, soul e gospel. Lucinda e Jack-A Diamonds i brani che hanno lasciato il segno.

3) Cocker - !986

Il disco di You can leave your hat on, ma anche di altri grandi brani come Don't You Love Me Anymore,Shelter me e la cover di Inner city blues di Marvin Gaye.

4) Unchain my heart - 1987

La title track è un brano inciso per la prima volta da Ray Charles nel 1961. Nella tracklist compare anche Isolation tratta dal primo album solista di John Lennon. Isolation è uno dei pezzi più amati di sempre da Roger Waters.

5) Fire it up - 2012

Il ventiduesimo e ultimo album in studio del leone di Sheffield. Registrato agli Emblem Studios Calabasas, in California, il disco racchiude tutti gli ingredienti vocali e musicali della carriera di Cocker. Tra i brani spicca la bellissima I come in peace.

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Gianni Poglio