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Epa/Jerome Favre
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Virus Cinese: domande e risposte

Quello che c'è da sapere sul coronavirus che si sta diffondendo in tutto il mondo dalla città di Wuhan

Che tipo di virus è il coronavirus cinese?

Il 2019-nCoV, come è stato chiamato, è un virus che in genere non causa grossi problemi, tutt'al più il raffreddore. Certe volte però appare un ceppo di un coronavirus «cattivo» che dà origine a malattie più gravi. Ricordiamo il caso della Sars, la sindrome respiratoria acuta apparsa in Cina nel 2002-2003 (8 mila contagi e 775 morti) e la Mers, Sindrome respiratoria del Medio Oriente, nel 2012-2014 (424 casi di infezione, 131 morti). Come per la Sars e la Mers, anche questo nuovo coronavirus è una zoonosi, cioè stato trasmesso all'uomo dagli animali.

Che sintomi dà?

Gli stessi dell'influenza: all'inizio sintomi respiratori, tosse, febbre, mal di testa, mal di gola senso generale di malessere. Il periodo di incubazione è circa 2 settimane. Nei casi più gravi il virus causa una forma grave di polmonite.

In che modo si diffonde?

Per trasmissione aerea, se qualcuno che è stato infettato tossisce o stanutisce. Con contatti personali, con le strette di mano per esempio, o toccando oggetti o superfici su cui si è posato il virus.

Ci sono terapie?

Al momento non esiste un farmaco mirato contro il coronavirus. Essendo un virus, gli antibiotici sono inefficaci (funzionano solo contro i batteri). Ci sono solo trattamenti sintomatici o di supporto. Il suo tasso di mortalità però al momento appare piuttosto basso (la Sars e la Mers erano assai più preoccupanti). La maggior pare delle persone contagiate sono sopravvissute senza problemi.

Esiste un vaccino?

Per ora no. I maggiori laboratori del mondo stanno stanno lavorando in questa direzione, ma ci vorrà del tempo. L'altra priorità è mettere a punto un test diagnostico rapido per l'identificazione del virus.

Come fermarlo?

A Fiumicino, per esempio, che ha tre voli diretti verso Wuhan (la città cinese focolaio dell'epidemia) e altri altri voli non diretti, ci sono controlli sui passeggeri da parte degli Uffici di Sanità Marittima, Aerea e di Frontiera, per individuare eventuali casi sospetti di contagio. E in tutti i grandi aeroporti del mondo è stato messo in piedi un sistema di stretta sorveglianza.

Il virus arriverà anche in Europa e in Italia?

È probabile. Benchè il suo tasso di mortalità sia minore di quello del virus della Sars, questo coronavirus sembra essere più contagioso. E con l'aumento dei voli internazionali e il Capodanno cinese, dobbiamo aspettarci qualche caso anche nel nostro paese o in altri paesi europei. Evitiamo le psicosi, però. Basta ricordare che ogni anno, la «normale» influenza provoca in Italia 5-6 decessi, soprattutto nei pazienti anziani e già debilitati.

I passeggeri che devono andare in Cina, che precauzioni possono prendere?

Evitare, innanzitutto, i tipici mercati cinesi di animali vivi, e gli alimenti provenienti da animali. Lavarsi spesso le mani con acqua e sapone, per almeno 20 secondi. Evitare il contatto stretto con persone che mostrano sintomi influenzali. Rinunciare al viaggio, se possibile, se non si è in piena forma.

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Daniela Mattalia