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Decreto vaccini: tutti i punti contestati dal Codacons

Il legale dell'associazione spiega perché il provvedimento sarebbe anticostituzionale. "Violata anche la Convenzione delle Nazioni Unite"

"Il periodo di polizia sanitaria che sembrava ormai consegnato alla storia è riemerso con il decreto Lorenzin". Non usa mezzi termini Tiziana Sorriento, legale del Codacons, nel commentare il decreto legge sulle vaccinazioni obbligatorie appena approvato dal Consiglio dei Ministri.

"Stupore, preoccupazione e persino sgomento animano alcuni genitori - dichiara il legale a Panorama.it - che, nonostante siano consapevoli dell'importanza dei vaccini, hanno perso ogni fiducia sia nelle istituzioni che nelle autorità sanitarie a causa delle continue carenze della farmacovigilanza". 

Scarsa fiducia nelle istituzioni. Fiducia che è un presupposto unico e imprescindibile per una valida politica di vaccinoprofilassi.


Poi c'è anche l'aspetto economico a sconcertare e indignare.

"Il decreto Lorenzin introduce anche ingiustificati costi per la collettività e facili guadagni per le case farmaceutiche senza una reale ragione", prosegue l'avvocato Sorriento. "Gli immunologi spiegano che non sono reali i dati sull'allarme non vaccinati perché si tiene conto dei vaccinati a 24 mesi, mentre molti bambini vengono vaccinati successivamente, per la coscienza di programmi consapevoli e personalizzati".

La protesta dei genitori contro il decreto
"Il decreto Lorenzin non guarda con attenzione a tali dati e anzi, incomprensibilmente, spegne il dibattito scientifico ignorando le indicazioni degli esperti sanitari nel nostro Paese", continua Sorriento.

Intanto in pochissimi giorni sono giunte all'indirizzo di posta elettronica del Codacons migliaia di segnalazioni. Non solo, anche richieste di aiuto e solidarietà al medico radiato dall'Ordine dei medici di Treviso perché contrario a una vaccinazione di massa e favorevole a programmi personalizzati. Insomma, è iniziata una raccolta di firme, per iniziativa popolare, contro il Decreto Lorenzin

"Hanno riferito di voler lasciar il Paese i genitori di bambini che hanno storici familiari di malattie autoimmumi, per le quali vogliono scegliere solo alcuni vaccini come in un qualsiasi Paese civile e come finora hanno fatto in Italia".

La richiesta di programmi personalizzati
Al Codacons, spiega Tiziana Sorriento, "continuano ad arrivare segnalazioni di reazioni avverse ai vaccini non segnalate all'Agenzia Italiana del Farmaco e segnalaizoni di inviti a vaccinare i bambini anche se appena terminate cure antibiotiche o non in uno stato perfetto di salute. Come fossero dei numeri e basta".

I cittadini, secondo il Codacons, chiedono programmi personalizzati, aziende farmaceutiche serie, ricerca seria, vaccini singoli, vaccini sicuri, collaborazione e informazione a 360° oltre a un aiuto e un supporto ai genitori prima e dopo il vaccino.

Decreto in contrasto con la Costituzione
"Il divieto di non frequentazione scolastica per bambini e adolescenti non vaccinati è in contrasto con la Costituzione e con i principi generali internazionali dell'uomo e del fanciullo", spiega Sorriento. "Sono diritti fondamentali quei diritti e quelle libertà che riguardano la tutela delle esigenze essenziali della condizione umana, i quali hanno una dimensione universalistica che supera il limite della territorialità. Sono i diritti dell'uomo in senso stretto, vale a dire quei diritti inviolabili", e a proposito cita l'articolo 2 della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo:

  • "senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione".

"Si tratta del principio di non discriminazione ?" o anche principio di uguaglianza o divieto di discriminazione ?" il quale nel tempo è diventato principio cardine di tutti i trattati internazionali in materia di diritti umani, oltre che dei testi costituzionali degli Stati democratici, fra cui anche la Costituzione italiana all'articolo 3. Violato anche l'articolo 32 della Costituzione".

  • Art. 32 della Costituzione, "nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge".

"L'articolo 32 della Costituzione tutela una delle massime espressioni della libertà, quella di non essere sottoposti a cure o terapie che non siano liberamente scelte o accettate", sottolinea il legale Codacons. "È generalmente condivisa l'opinione che solo uno stato di necessità per la salute pubblica consenta al legislatore l'imposizione di un trattamento sanitario ma mai può spingersi fino al sacrificio della salute individuale di un bambino sano".

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Contro la Convenzione delle Nazioni Unite
Il decreto Lorenzin appare inoltre in contrasto con la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza del 1989. Ecco gli articoli coinvolti:

  •  Art. 3, che riconosce la preminenza in tutte le decisioni relative ai minori del superiore interesse del minore;
  • Art. 19, che obbliga gli Stati parti dell'Onu ad adottare "ogni misura legislativa, amministrativa, sociale ed educativa per tutelare il fanciullo contro ogni forma di violenza";
  • Art. 24, che sancisce il diritto di tutti i minori di godere del miglior stato di salute possibile e di beneficiare dei servizi medici e di riabilitazione;
  • Artt. 28 e 29, i quali riconoscono il diritto di tutti i minori all'istruzione;
  • Art 33: "l'arte e la scienza sono libere e libero è il suo insegnamento".

Contro la Convenzione di Oviedo
"Il nuovo decreto appare in contrasto anche con la Convenzione di Oviedo, recepita in Italia con legge n. 145/2001, che sancisce il fondamentale principio dell'autodeterminazione in materia di salute", continua Sorriento. "La vaccinazione è proposta a persone sane; senza il consenso non è ammesso il trattamento sanitario. È indispensabile il consenso del paziente o del suo rappresentante legale. Nel nostro ordinamento i rappresentati legali dei bambini sono i loro genitori".

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Manca il presupposto dell'urgenza
Secondo il Codacons, l'obbligo giuridico della vaccinazione di massa come proposto dalla Lorenzin mancherebbe inoltre dei presupposti di necessità ed urgenza richiesti dall'articolo 77 della Costituzione. I conseguenti trattamenti sanzionatori per i genitori e per i bambini quindi - a suo avviso - non reggerebbero di fronte a un'interpretazione delle norme. 

Il caso della Danimarca
Il Codacons cita anche l'esempio danese. "Il direttore dello Statens Serum Institut in Danimarca, in un'intervista del 2012, ha motivato l'esclusione del vaccino antivaricella dal Piano Vaccinale Danese con il fatto che la mancata esposizione degli anziani all'herpes virus, endemico, ridurrebbe l'immunità di gregge verso l'herpes zoster (fuoco di Sant'Antonio)", spiega Sorriento. "La vaccinazione antivaiolosa disposta con il d.l. 18/5/2017 risulta perciò in contrasto con il principio di precauzione non solo per la salute del vaccinato ma anche per la salute del gregge, quest'ultima dichiarata prevalente sulla prima dal Consiglio di Stato nella decisione sulla legittimità o meno dell'Ordinanza del sindaco di Trieste che impone la vaccinazione per l'ammissione ai nidi".  

L'imposizione del vaccino antivaricella, a suo dire, qualificherebbe il decreto legge come norma in contrasto con il principio di precauzione e perciò con l'ordinamento comunitario, oltre che con quello costituzionale italiano.

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Nadia Francalacci