"Sessista la satira contro la Boschi? Macché!"
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"Sessista la satira contro la Boschi? Macché!"

Il satirista Stefano Disegni contro la Boldrini: "Maestrina con il ditino alzato"

La satira sulla Boschi? Macché sessista, solo scontata

Parola di Stefano Disegni, vignettista satirico tra i più famosi d'Italia, autore televisivo, scrittore, parodista e dichiaratamente “dé sinistra”.

Con Panorama.it commenta il polverone sollevato dalle parole della presidente della Camera Laura Boldrini che ha definito l'imitazione del ministro Maria Elena Boschi ideata da Virginia Raffaele per la copertina di “Ballarò”, “satira sessista”.

La Boldrini poteva risparmiarsi di fare la maestra con il ditino alzato. Mi sembra si sia fatto un gran casino per niente”.

Sessista o no, a lei la parodia della Boschi è piaciuta o no?

Ogni autore ha il proprio stile d'attacco, se avessi voluto prendere di mira la Boschi non lo avrei fatto in quella chiave lì. La scelta di rappresentarla come una bella donna che fa la fascinosa mi sembra estremamente scontata. Il sessismo non c'entra niente.

Guardi che a prendersela per prima è stata una donna di sinistra e poi tutti dietro a lei...

E' successo spesso anche a me. Le critiche mi sono arrivate sempre soprattutto da quelli di sinistra.

Permalosi e per nulla autoironici?

Non tutti, certi esponenti...

Secondo lei perché?

Perché noi, e mi ci metto pure io che sono e resto di sinistra, ci sentiamo i buoni, i migliori, quelli civili.

E non è vero?

Certo che lo è! A confronto di certi atteggiamenti assunti a destra, questo è un difetto molto veniale.

Ma sulla satira c'è qualcosa che la sinistra deve ancora imparare?

Sì e la lezione gliel'ha data la stessa Maria Elena Boschi, destinataria dell'attacco satirico, che l'ha presa a ridere e dato al caso la giusta dimensione.

La satira può essere definita buona o cattiva a seconda delle convenienze?

No e mai in base al suo oggetto. E' la qualità culturale che fa la differenza. La satira cattiva è quella scontata, quella banale, che usa le parolacce perché non sa trovare argomenti più sottili e più intelligenti. Quella buona è quella che stimola il cervello, anche quello di chi la fa.

Ed è ammessa sempre o esistono dei limiti?

Per quanto mi riguarda io mi fermo davanti alla malattia. Ho sempre pensato che gli oggetti di satira debbano essere la malafede, la disonestà, la prepotenza, l'eccesso di potere, modi di essere e di fare che dipendono dalla volonta dell'individuo. La malattia, l'handicap, non sono mai una scelta.

All'inizio di questa intervista ha detto “se avessi voluto prendere di mira la Boschi...”. Ecco, Stefano Disegni come lo farebbe?

Magari puntando sul contrasto tra l'immagine di “gioventù a tutti i costi” che Renzi ha imposto a se stesso e a chi gli gravita intorno e uno spessore culturale e politico non altrettanto garantito.

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Claudia Daconto