Il videotestamento di Erich Priebke
Feltrinelli
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Il videotestamento di Erich Priebke

Le Fosse Ardeatine, via Rasella, l'ordine cui "non era possibile dire no": la testimonianza del boia delle Ss diffusa postmortem dal suo legale. Il negazionismo è reato? Perché sì - Perché no

Nel video-testamento registrato poco prima di morire e raccolto dal suo avvocato, Erich Priebke sostiene che l'eccidio delle Fosse Ardeatine era un ordine al quale "non era possibile rifiutarsi: ci fu detto che era stato Hitler a volerlo e chiunque si fosse sottratto sarebbe stato fucilato". "Il capitano Schultz - racconta ancora l'ex capitano delle Ss nel video - fu eletto da Kappler come organizzatore della rappresaglia. Lui era già stato in guerra nel fronte contro i russi ed era più abituato alla morte e alle rappresaglie. Per noi, per me e gli altri, era una cosa terribile".

L'intervista è condotta dal suo legale, Paolo Giachini, nella casa romana del 'boia' morto la settimana scorsa a 100 anni. Sull'attentato partigiano di Via Rasella, dove trovarono la morte di 33 soldati altoatesini integrati nell'esercito tedesco di stanza a Roma, Priebke aggiunge: "I partigiani comunisti dei Gap sapevano che l'attentato avrebbe provocato una rappresaglia. Ma lo fecero lo stesso pensando che la rappresaglia avrebbe provocato la sollevazione antitedesca della popolazione". "Quando Kesserling ha preso il suo comando in Italia ha fatto mettere sui muri un avviso che spiegava che qualunque attentato contro i tedeschi era punito con la rappresaglia" ha spiegato l'ex capitano delle Ss in Italia, incolpando di fatto i partigiani dei Gruppi Armati Patriottici (poi premiati con la medaglia d'oro alla resistenza, ndr) di quei 335 morti uccisi dai tedeschi. L'avvocato ha anche fatto sapere che Priebke ha incontrato prima di morire  i parenti delle vittime dell'attentato di Via Ardeatine.

 

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