mattia santori
(Ansa)
Politica

Mattia Santori e la politica come un gioco, il Gioco dell'Oca

Un intervento in consiglio comunale del leader delle Sardine sta facendo ridere il paese e dovrebbe portare il Pd a delle riflessioni serie

«Vorrei esprimere la vicinanza al consigliere Celli ed alla sua famiglia per il fatto increscioso avvenuto lo scorso giovedì quando, mai pressi di Monzuno, due cani scappati al controllo del padrone si sono avventati sulle oche che la famiglia Celli tiene nel giardino della propria abitazione. Un fatto che lo stesso consigliere ha raccontato sulla sua pagina Facebook senza nascondere il dolore per i due animali che facevano parte della famiglia…». Quello che avete appena letto e che qui sotto potete sentire e vedere è l’intervento del consigliere comunale di Bologna Santori, Mattia Santori, il leader delle Sardine, del Pd.


Un intervento per cui dovremmo tutti ringraziare quello che per mesi è stato il simbolo della Nuova Sinistra, della rinascita del Pd, della Resistenza alla Lega che stava per conquistare la Regione Emilia Romagna. Il giovane che andava a pontificare da Fazio, a pranzo da Benetton, e poi occupava il Nazareno accolto al suo ingresso da applausi entusiasti. Che aveva detto che non avrebbe mai fatto politica ma che poi, alla prima, eccolo nelle liste per il consiglio comunale di Bologna, per la prima poltrona della sua vita politica, appena cominciata.

E proprio dal suo primo scranno ecco l’intervento che regala a tutt’Italia un momento di allegria, una sana risata. Che, diciamolo, serve dato che siamo circondati da guerra, crisi economica e pandemia. Quindi, facciamo girare questo filmato, facciamo ridere tutti, gli amici, i parenti, mostriamolo al bar.

Abbiamo bisogno di una risata, fa bene, lo dicono anche i medici.

Dopo aver riso però pensiamo a chi ha ritenuto questo ragazzo un leader politico, a chi lo ha trattato come tale, a chi gli ha lasciato carta bianca, a chi gli ha spalancato le porte del suo partito. E ci piacerebbe sapere cosa ne pensa Enrico Letta, il segretario del Pd. Perché l’intervento, testuale, comincia cosi: «A nome del Gruppo del Pd…».

Ecco, sarebbe il caso che Letta oggi telefonasse a questo ragazzo spiegando che «a nome del Pd» non si deve parlare di oche, ma di cose un po’ più serie. Che la politica è una cosa seria, non è un gioco. Soprattutto non è il Gioco dell’Oca.

Ma finché la politica della sinistra da 30 anni è ferma alla vittoria elettorale (prima contro Berlusconi, poi contro Salvini), senza un programma, un progetto, un contenuto che non sia il «pur di non far vincere la destra», ecco che questi sono i risultati. Zero competenza. Lo vediamo in Italia, lo vediamo negli Usa con un presidente (Biden) che ora tutti criticano, anche quelli che lo osannavano dopo aver sconfitto Donal Trump.

Serve competenza, in politica, dovremmo impararlo prima o poi.

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Andrea Soglio