Django unchained: la colonna sonora è un capolavoro
Musica

Django unchained: la colonna sonora è un capolavoro

Il suono italiano dei Settanta e tanta black music nella soundtrack firmata Tarantino

La musica, nei film di Quentin Tarantino non è mai un dettaglio e nemmeno un sottofondo. Ecco perché la colonna sonora di Django unchained, come quelle che l'hanno preceduta, è una splendida compilation di brani tenuti insieme dalla mano che li ha sapientemente selezionati. Nei cult di Tarantino il suono accompagna le scene, le enfatizza, segue il ritmo cinematografico e, a volte, addirittura, lo detta. Ad aprire le danze, una splendida Django, tre minuti di epicità spaghetti western a cura di Luis Bacalov e Rocky Roberts. La traccia successiva, The Braying mule serve a ricordare chi il sound del western l'ha inventato, ovvero Ennio Morricone.

Si procede in crescendo per arrivare al magic soul di Lo chiamavano king, 2 minuti di magia firmata Luis Bacalov  e Edda Dell'Orso. Nel segno del soul gospel la straordinaria Freedom  (di Anthony Hamilton con Elayna Boynton), un piccolo capolavoro da ascoltare e riascoltare all'infinito. Un aspetto fondamentale delle soundtracks griffate Tarantino è l'ossessione maniacale per l'Italia e le colonne sonore di western e polizieschi anni Settanta prodotti a Cinecittà. Oltre ai brano originali (quelli di Rick Ross, Elisa e John Legend), Django unchained comprende diversi pezzi tratti da colonne sonore di altri film come Città violenta, Lo chiamavano Trinità, I lupi attaccano in branco. Non stupisce, quindi, imbattersi in I giorni dell'ira a firma di Riz Ortolani, autore di decine di commenti musicali d'epoca (tra li tanti, Il sorpasso, Il merlo maschio, Fratello Sole, Sorella Luna). L'ottima Ancora qui è invece un brano scritto da Ennio Morricone con testo e voce di Elisa (Il pezzo fa parte delle settantacinque canzoni tra cui verranno scelte quelle candidate all'Oscar per la miglior canzone originale).

Il suono 70's all'italiana a e la black music: sono queste le linee guida di un album praticamente perfetto che si concede un duetto virtuale tra 2 Pac e James Brown in Unchained e pure il vocione più intenso del mondo, quello di Rick Ross, alle prese con 100 black coffins. Senza tralasciare il meraviglioso funk soul psichedelico di John Legend in Who did that to you?. Un gran bell'album, ricco di grande musica e suggestioni vintage. A conferma che le compilation di Tarantino continuano a non avere rivali.

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Gianni Poglio