
Ludwigshafen, Germania

Ludwigshafen, Germania

Ludwigshafen, Germania

Ludwigshafen, Germania
Ci sono almeno due morti, sei feriti e ancora due dispersi in Germania a causa dell’esplosione avvenute nell’impianto chimico del gigante tedesco Basf a sud di Francoforte, a Ludwigshafen.
La Basf ha subito chiesto alla popolazione vicina a Ludwigshafen – dove è avvenuta l’esplosione più preoccupante, qualche ora dopo quella avvenuta a Lampertheim, distante circa 30 km – “di evitare gli spazi aperti e di lasciare chiuse porte e finestre delle abitazioni” per timore della nube tossica nera sprigionatasi nella città fluviale. Il portavoce della città ha provveduto a rassicurare la popolazione. Non ci sarebbero, almeno nell’immediato, pericoli per salute.
In seguito all’esplosione, probabilmente a causa della rottura di una tubatura che trasporta il gas, Basf ha reso noto di aver sospeso le attività industriali di tutta l’area – dove ci sono 14 impianti – per motivi di sicurezza. L’allarme per la nube tossica, che in un primo momento si era esteso anche alla città di Mannheim, sull’altra sponda del fiume Reno, è parzialmente rientrato.
Il secondo incidente, avvenuto questa mattina in un impianto di additivi per materie plastiche a Lampertheim, avrebbe provocato 4 feriti, secondo quanto riferito dal quotidiano Stuttgarter Nachrichten. L’incidente sarebbe avvenuto per l’esplosione di un filtro. Anche qui – come a Ludwigshafen – l’impianto è stato fermato. Secondo l’agenzia Dpa, la polizia di Ludwigshafen si dice certa che non vi è alcun indizio di un possibile doppio attentato terroristico nell’area degli impianti Basf.
Explosion auf Werksgelände der BASF, Sirenenalarm ausgelöst, Fenster+Türen schließen im gesamten Stadtgebiet! Infos folgen! #BASF #Explosion
— Stadt Ludwigshafen (@ludwigshafen_de) 17 ottobre 2016