L’erede di Steve Jobs? È Jeff Bezos
Economia

L’erede di Steve Jobs? È Jeff Bezos

Il fondatore e leader di Amazon è – secondo Newsweek – il leader più visionario della nostra era digitale. Ecco perché

Se Steve Jobs fosse ancora vivo non ci sarebbero dubbi: sarebbe ancora lui il più grande visionario del Pianeta. Pur senza raggiungere le punte di creatività e follia del fondatore e guru di Apple, però, il panorama del Web e delle nuove tecnologie resta comunque ricco di personaggi carismatici e molto, molto talentuosi. Newsweek ha voluto radunarli tutti (o perlomeno i più importanti) in una top 10 dei leader più influenti della nostra era digitale , un modo per rendere merito a chi sa lasciare un segno non solo all’interno della proprie mura aziendali, ma anche nella vita dell'uomo comune.

Ai primi tre posti – come si può vedere - si piazzano Jeff Bezos, Larry Page e Mark Zuckerberg, ed è forse il risultato più logico. In fondo le tre aziende che rappresentano - Amazon, Google e Facebook - sono le tre realtà più vicine all’essenza stessa di Internet nelle sue tre declinazioni principali: il Web come strumento per effettuare acquisti, per fare ricerche e intrattenere relazioni sociali.

Più sorprendente, forse, il fatto che l’ordine di graduatoria sia proprio quello elencato, con Jeff Bezos che prevale sugli altri due – forse più celebri – colleghi. In realtà, a ben guardare, il giudizio di Newsweek è pienamente condivisibile per tutta una serie di buoni motivi.

Jeff Bezos non teme la concorrenza

Mentre Google e Facebook sono monopolisti di fatto nei rispettivi campi d'azione (non me ne vogliano gli estimatori di Bing e Google+), Amazon opera in un settore – quello del commercio elettronico - nel quale la competizione è decisamente più serrata. Oggi il Web è stracolmo di siti e servizi di eCommerce eppure se chiedete a qualsiasi addetto ai lavori sentirete sempre il solito ritornello: Amazon resta ancora il modello di riferimento, per la sua capacità di assecondare le necessità di acquisto del cliente e di “coccolarlo” nelle sua esperienza d’acquisto. Tutti, insomma vorrebbero assomigliare ad Amazon ma nessuno ci riesce. Come dire che Amazon non ha avuto solo il merito di creare la migliore piattaforma di eCommerce, ma anche quello di migliorarla di continuo.

Jeff Bezos non ha avuto solo una grande idea

Il grosso dello sforzo Larry Page e Mark Zuckerberg l’hanno fatto in origine, al momento del "parto". Non voglio dire che dopo aver sfornato le rispettive creature i due si siano fermati, tutt’altro (hanno dovuto costruire un modello di business coerente e profittevole, hanno lavorato e stanno lavorando sul marketing, sulla pubblicità e sui servizi assocciati); ma è indubbio che il grosso dei meriti sia da attribuire a un’idea, a un’intuizione originale: l’algortimo di Google da una parte, la piattaforma The Facebook dall'altra. Diverso il discorso per Jeff Bezos, che più che per aver fondato l’eCommerce verrà ricordato come colui che ha saputo ridefinire il processo di acquisto online, utilizzando idee e procedure sempre più sofisticate. Del resto basta guardare a com'è cambiato Amazon dal 1994 ad oggi per rendersene conto: quel primordiale negozio di libri online è oggi il più grande retailer del mondo.

Jeff Bezos non si accontenta di quello che ha

Una delle caratteristiche principali del vero visionario risiede nella sua capacità di uscire dai propri “confini” d’origine. Steve Jobs, per dire, è stato ciò che è stato non solo per Apple, ma anche per quello che ha fatto con la Pixar. In questo senso, Jeff Bezos è forse l’unico vero Re Mida del mondo tecnologico, capace di trasformare in oro tutto ciò che tocca. Con Amazon ha dimostrato di poter vendere qualsiasi cosa, dal libro alla batteria di pentole da cucina, dalla macchina fotografica ai sandali infradito. Ha dimostrato di poter creare dispositivi tecnologici di successo (vedi il Kindle in tutte le variazioni sul tema) di confezionare servizi Web di qualità come solo le grandi softwarehouse sanno fare. Larry Page e Mark Zuckerberg hanno sicuramente tutte le carte in regola per fare altrettanto bene, ma per ambire alla palma del visionario doc dovranno prima vincere le loro sfide irrisolte: quella con il mondo social da un lato, e quella con il profitto dall'altro.

A Jeff Bezos piacciono le imprese faraoniche

Zuckerberg e Page hanno sicuramente il loro bel da fare per gestire la pubblicità, il marketing e lo sviluppo associato ai propri servizi Web ma gestire le vendite, il magazzino e la logisitica del più grande sito di commercio elettronico del mondo è un’impresa di dimensioni faraoniche. E allora tanto di cappello a Jeff Bezos che ha saputo creare non solo una piattaforma digitale che funziona a meraviglia ma anche un’infrastruttura composta da migliaia di ingranaggi tutti perfettamente oliati.
Che a Jeff Bezos piacciano le imprese faraoniche, del resto, lo si è capito anche quando – nel 2000 – ha deciso di fondare Blue Origin, la compagnia aerospaziale costruita intorno a una mission a dir poco ambiziosa (permettere a chiunque, anche a chi non è astronauta, di andare nello spazio) o quando, non poco tempo fa, ha rivelato il suo ultimo progetto: costruire un orologio che continui a funzionare senza errori per 10 mila anni . Più visionario di così.

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Roberto Catania

Faccio a pezzi il Web e le nuove tecnologie. Ma coi guanti di velluto

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