Bot a tasso zero, ecco le alternative
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Economia

Bot a tasso zero, ecco le alternative

Conti deposito, buoni postali, fondi ed etf. Ecco cosa rende (o può rendere) di più, rispetto agli avari titoli di stato

Con i rendimenti dei Bot completamente azzerati, i risparmiatori italiani cercano qualche alternativa ai titoli di stato per far fruttare la propria liquidità nel breve termine, senza correre rischi. Ecco, di seguito, qualche strumento finanziario per riuscirci, con un'avvertenza: visto che i tassi d'interesse sono ai minimi e ci resteranno per molto, meglio non aspettarsi grandi guadagni.


Conti deposito

Fino al 2% circa lordo, che corrisponde a meno di un punto e mezzo netto. E' quanto offrono (a chi tiene in giacenza la liquidità per almeno 12 mesi), i conti di deposito proposti da alcune banche italiane. Per trovarli, è bene aiutarsi con i preventivatori online come Facile.it, Segugio.it e SosTariffe.it. Tra i prodotti più redditizi segnalati in questi siti web, c'è per esempio il conto deposito di Widiba, la banca online del gruppo Monte dei Paschi di Siena che offre, in promozione ai nuovi clienti fino al 31 maggio, un tasso lordo del 2,1% all'anno, corrispondente all'1,35%, al netto di tutte tasse ( compresa l'imposta di bollo). Arriva all'1,7% lordo annuo (1.05% al netto di tutte le tasse), l'interesse garantito invece dal conto InMediolanum di Banca Mediolanum.

Leggi qui: i Bot a tasso zero

Buoni Fruttiferi Postali

Leggermente più redditizi dei Bot sono anche i Buoni Fruttiferi Postali (Bfp), che hanno lo stesso profilo di rischio dei bond governativi, essendo emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti e garantiti dallo Stato Italiano. Come i Buoni del Tesoro, anche i Bfp subiscono una tassazione contenuta sui rendimenti (12,5% contro il 26% che grava invece sui conti di deposito). Attualmente, gli interessi offerti dai buoni postali disponibili sul mercato partono dallo 0,1-0,15% lordo annuo (0.09-0,13% netto) e crescono progressivamente, fin sopra il 2% annuo, per chi tiene il capitale investito per molto tempo (almeno un decennio). Nei primi 12 mesi, dunque, il rendimento dei Bfp viene rosicchiato interamente dall'imposta di bollo, pari allo 0,2% del capitale. Va ricordato, però, che sono esentati da questo balzello i risparmiatori che investono nei buoni postali una piccola somma di denaro, inferiore a 5mila euro.

Leggi qui: Buoni Postali, quanto rendono

Fondi obbligazionari

Per ottenere dei rendimenti un po' più corposi rispetto a quelli dei Bot, senza correre troppi rischi, si può puntare anche su qualche prodotto del risparmio gestito, come i fondi che investono in obbligazioni di breve scadenza (inferiore a tre anni). I risultati di questa strategia sono però difficilmente prevedibili e non bisogna certamente aspettarsi grandi guadagni. Anche i titoli che compongono il portafoglio dei fondi obbligazionari, infatti, sono oggi assai avari di rendimenti, dopo la discesa dei tassi d'interesse di mercato. Tra i prodotti del risparmio gestito venduti in Italia che investono in bond di breve scadenza, ve ne sono alcuni che, nell'ultimo anno, sono riusciti a battere di qualche decimo di punto i Buoni del Tesoro a 12 mesi (che nel 2014 rendevano lo 0,5% circa). E' il caso di Synergia Obbligazionario Rendita (+1,98%), Soprarno Pronti Termine (+1,4%), Symphonia obbligazionario rendita (+1,1%) e Anima Salvadanaio (+0,8%)


Etf

Per far fruttare la liquidità nel breve termine, ci sono anche gli etf (exchange traded fund). Si tratta fondi le cui quote sono negoziabili in borsa come le azioni e che replicano fedelmente la performance di un indice di riferimento. A Piazza Affari, sono quotati 14 etf legati a un paniere di titoli di stato di breve scadenza, cioè inferiore a 3 anni. Il prodotto che ha guadagnato di più negli ultimi 12 mesi è il Lyxor Ucits Etf Mts Btp 1-3y Italy Government Bond, che investe nei Buoni del Tesoro italiani e ha messo a segno un rendimento del 2,2% in 12 mesi. Visto che gli interessi dei titoli di stato sono piombati al minimo, sarà difficile però rivedere le stesse performance anche nel prossimo anno.


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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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