Daniela, uccisa dal convivente l'8 marzo
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Daniela, uccisa dal convivente l'8 marzo

Dopo averla strangolata con un filo elettrico l'uomo ha avvisato i vicini di casa, e poi ha confessato

L'ennesimo episodio di femminicidio all'italiana è stato proprio ieri, 8 marzo, a Vasto. Al culmine di una lite, come stava accadendo spesso di recente per motivi economici, ha preso il cavo di una prolunga elettrica, con la guaina di colore nero, e lo ha stretto attorno al collo, facendo forza fino a vederla stramazzare a terra.

Così Joseph Martella, disoccupato francese di 57 anni da tempo residente a Vasto, ha posto fine alla sua lunga storia d'amore con Daniela De Marchi, 53 anni disoccupata originaria di Roma, con la quale solo da pochi mesi condivideva un appartamento al secondo piano in una palazzina residenziale a Vasto Marina, a ridosso della Statale 16. Poco prima della mezzanotte Martella ha avuto questo scatto d'ira per zittire la sua donna che gli rimproverava di essere rimasto senza lavoro.

Fino allo scorso dicembre il 57enne aveva lavorato in un bar nel turno di notte a San Salvo. Ma da allora di denaro in casa non ne era entrato. Come se non avesse compreso il dramma che si stava consumando Martella ha chiesto aiuto agli inquilini del piano di sopra, che hanno provveduto ad avvertire il 118 e il Commissariato, provando in qualche modo a rianimarla e togliendole il cordone mortale. I sanitari hanno trovato la donna in pigiama nello spazio ingresso-cucina, ma oramai non c'era nulla da fare, il suo cuore aveva cessato di battere. Al vice questore Alessandro Di Blasio ha confessato il folle gesto dovuto a motivi economici "alternando frasi a lunghi momenti di silenzio seduto sul divano davanti al corpo della sua compagnia".

Dopo la ricognizione del medico legale Pietro Falco, alla presenza del sostituto procuratore della Repubblica Giancarlo Ciani, gli uomini della polizia scientifica hanno ispezionato l'appartamento raccogliendo elementi utili all'indagine. Domani nella sala mortuaria dell'ospedale di Vasto verrà eseguita l'autopsia disposta dal magistrato. "Nel corso dell'interrogatorio di garanzia in Procura il mio assistito si è avvalso della facoltà di non rispondere. È fortemente provato" ha detto Massimiliano Baccalà, legale di fiducia di Martella il quale aggiunge. "È sicuramente un reato di spessore, bisogna capire come si sia arrivati a tanto, insieme voglio ricostruire, minuto per minuto cosa è accaduto. Poi decideremo il da farsi".

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