Germania attacco terroristico su treno regionale
(Polizia)
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Germania, attacco terroristico su un treno regionale verso Amburgo

L'aggressore armato di coltello è stato identificato come Ibrahim A., 33 anni, probabile origine palestinese

Due persone sono state uccise e sette sono rimaste ferite in un attacco terroristico avvenuto ieri pomeriggio su un treno regionale che da Kiel viaggiava verso Amburgo (Germania). Quattro dei sette feriti hanno riportato lesioni lievi mentre, secondo i resoconti dei media, tre persone sono attualmente in pericolo di vita. Ad attaccare i viaggiatori armato di coltello è stato un uomo identificato come Ibrahim A., 33 anni, palestinese apolide. Secondo le prime informazioni è arrivato in Germania nel 2014. Prima ha vissuto nel Nord Reno-Westfalia, poi nello Schleswig-Holstein e oggi è in possesso di un permesso di soggiorno temporaneo. Secondo quanto riportato dai media tedeschi, dal suo arrivo in Germania ha commesso diversi reati qui elencati: 2015: taccheggio a Euskirchen e abuso di carte assegni a Bonn; 2016: lesioni personali pericolose due volte a Euskirchen e Bad Münstereifel, più furto in un negozio a Euskirchen; 2018: assalto a Colonia, 2019: violenza sessuale a Euskirchen, 2020: danni materiali a Euskirchen, lesioni fisiche a Bonn e due lesioni fisiche a Euskirchen, più minacce, anche a Euskirchen. Nonostante i continui reati l’uomo ha continuato a vivere e a delinquere in Germania per sette anni. L’attacco di ieri nel nord della Germania non è un caso isolato.

I casi di violenza dei migranti fanno ripetutamente notizia in Germania: nel novembre 2021, diverse persone sono rimaste gravemente ferite in un attacco con il coltello l'aggressore proveniva dalla Siria mentre nell'estate del 2021, un somalo ha accoltellato i passanti nella città di Würzburg mentre nel 2016 un afghano di 17 anni ha attaccato con un'ascia i passeggeri che viaggiavano su un treno regionale a Würzburg. Sempre nella giornatadi ieri, intorno alle 20.00, un venticinquenne marocchino Yassine Kansar è entrato armato dimachete in due chiesa di Algeciras, città all’estrema punta meridionale dell’Andalusia, di frontealle coste del Marocco, ha ucciso una persona e ne ha ferite quattro. Come raccontato da El País, Yassine Kansar prima si è avvicinato alla cappella di San Isidro, in uno dei quartieri più popolari della cittadina, e dopo aver discusso animatamente con il parroco, che si trovava all’esterno del tempio, gli ha assestato una pugnalata, uccidendolo. Subito dopo si è spostato verso la chiesa di Nuestra Señora de La Palma - ad appena 200 metri di distanza - la più importante della città, che si affaccia sull’elegante Plaza Alta: e qui ha ucciso il sagrestano Diego Valencia; nonostante le numerose telefonate arrivate al servizio di emergenza 112, i sanitari arrivati subito sul posto hanno solo potuto constatare la morte dell’uomo. Alcuni cittadini, attoniti, lo hanno ripreso con il loro smartphone mentre vagava per la piazza, prima di compiere l’assalto mortale, con indosso una chilaba nera, la lunga tunica tradizionale marocchina con il cappuccio, utilizzata dai berberi.

Secondo la testimonianza di un sacerdote locale, raccolta dal quotidiano El País, dopo l’agguato alsagrestano avrebbe cercato di dirigersi verso la chiesa della Virgen de Europa, che probabilmentenon è riuscito a raggiungere. L’uomo che non ha precedenti penali è stato bloccato e arrestato poco dopo dalla Policia Nacional a poche decine di metri dalla Plaza Alta. La procura della Audiencia Nacional (il tribunale con giurisdizione unica nazionale che indaga su tutti i crimini più gravi commessi in Spagna) ha aperto un’inchiesta definendo il caso come ‹‹presunto attacco terroristico››, specificando che, per il momento, si stanno investigando i fatti e non è ancora possibile determinare i motivi del raid compiuto dal giovane marocchino. Prudenza anche nelle prime dichiarazioni del ministero dell’Interno. Secondo alcune testimonianze, un’ora e mezzaprima dell’attacco l’uomo sarebbe già entrato una prima volta nella chiesa di San Isidro,cominciando a discutere con i fedeli presenti e tentando di convincerli a «seguire la religioneislamica». Il Servizio Informazioni, della Brigata Provinciale e la sede del Commissariato Generale per l'Informazione (CGI), specializzato nella lotta al terrorismo, hanno preso in carico le indagini, senza per il momento determinare la natura dell'attentato, nonostante la natura islamista degli attacchi.

La Procura del Tribunale Nazionale ha ipotizzato la vicenda come un presunto attentato terroristico, riferisce il pubblico ministero. Fonti della polizia hanno però avvertito della confusione che c'era nei primi momenti. Le registrazioni in corso finiranno per chiarire la natura degli attacchi, che apparentemente ha compiuto da solo. Intorno alla mezzanotte, più di venti agenti della Polizia Nazionale hanno perquisito una casa in via Ruiz Tagle, molto vicina sia alla parrocchia di San Isidro, luogo del primo attacco, sia alla chiesa di Plaza Alta, dove è avvenuto il secondo attacco. Si tratta di un edificio con case occupate, a detta degli stessi residenti. Uno di loro, un altro marocchino di 20 anni, è stato uno dei primi ad essere aggredito da Yasine Kanjaa. Secondo la denuncia che ha fatto alla polizia, intorno alle 19:45 si è imbattuto nell'aggressore che lo ha rimproverato: «Tu sei con la magia!», alludendo alla sua contrarietà alla religione musulmana, gli ha dato un pugno in faccia e gli ha rotto alcuni bicchieri in prossimità della chiesa della Palma e secondo la sua denuncia Kanjaa aveva già in mano il machete. Il parroco della Chiesa della Palma, Juan JoséMarina, che si trovava fuori dal tempio al momento dell'attacco ha dichiarato: «Secondo quello che mi dicono, un musulmano è entrato e ha cominciato a lanciare cose dall'altare. Poi il sacrestano ha cercato di fermarlo, e il primo attacco con il coltello è avvenuto all'interno della chiesa. Il pover'uomo è sceso in strada chiedendo aiuto, ed eccolo di nuovo aggredito, in piazza.

L'aggressore proveniva dalla chiesa di San Isidro e lì aveva aggredito anche un salesiano, anche luicompagno, che in quel momento stava celebrando la messa».La comunità musulmana di Algeciras in un comunicato ha espresso il proprio sdegno per l’attacco:«Dalla comunità islamica al-Rahmah vogliamo rendere pubblico il nostro sgomento per l'omicidiodi un religioso nella Plaza Alta de Algeciras e mostrare tutta la nostra solidarietà ed empatia con iferiti». Finora, nel 2023, le forze di sicurezza avevano arrestato quattro sospetti jihadisti. L'anno precedente erano stati registrati 53 arresti di persone legate a questi gruppi terroristici, di cui 46 effettuati in Spagna e sette in altri Paesi, principalmente in Marocco. Il più importante in termini dinumero di detenuti si è verificato nel mese di ottobre, sempre in un'operazione congiunta con il Paese maghrebino. Così, 13 sono stati arrestati, 11 dei quali in Spagna, per indottrinamento diminori a Melilla. Dal 2020, 131 detenuti sono stati registrati per jihadismo, secondo le statistiche ufficiali del ministero dell'Interno. L’Isis non ha rivendicato le azioni di ieri tuttavia, negli mesi lapropaganda jihadista si è fatta sempre più martellante con inviti a colpire i cristiani ovunque sitrovino.

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Stefano Piazza