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Covid: guida per i passeggeri in caso di litigio a bordo

Dopo il caos scoppiato sul volo Ryanair Ibiza-Bergamo, ecco come comportarsi quando si viaggia in aereo.

L'episodio accaduto lo scorso 25 maggio a bordo del volo Ibiza-Bergamo, con una passeggera che ha reagito con insulti e calci al tentativo dell'equipaggio e dei passeggeri di farla calmare, dopo che era inutilmente stata invitata a indossare la mascherina, è finita con una denuncia alle autorità a carico della donna e con la promessa della stessa di denunciare chi l'aveva ripresa con il telefonino e di chi aveva poi diffuso il video. Iniziata con una discussione con altri passeggeri, la situazione è degenerata fino a quando gli assistenti di volo e alcuni passeggeri non sono intervenuti per trattenerla dal prendere a calci i presenti.

Indipendentemente da come finirà questa vicenda, le regole aeronautiche prevedono che il comportamento dei passeggeri a bordo debba essere disciplinato, corretto e collaborativo, così come prevedono una serie di doveri da parte dell'equipaggio. La disobbedienza alle regole di bordo, a cominciare dal non restare seduti o non allacciare le cinture quando raccomandato, oppure comunicare con il telefonino dopo la chiusura degli sportelli, costituiscono violazioni perseguibili.

E a prescindere da quanto intransigenti o severe siano le procedure interne di talune compagnie, bisogna ricordarsi che a dettare le regole è la giurisprudenza aeronautica stabilita dall'Organizzazione internazionale dell'aviazione civile (Icao), che attraverso i suoi 18 annessi (come fossero codici), definisce e regola tutto quanto riguarda l'aviazione civile nel mondo. Ogni annesso è dedicato a un aspetto differente delle operazioni aeree e in particolare per questa vicenda diventa significativo quanto si può leggere negli annessi 9 (Facilities) e 17 (Security).

Nel primo dei due, al capitolo secondo si legge: «È responsabilità dell'operatore (ovvero della compagnia aerea) la custodia e la cura dei passeggeri. La responsabilità dell'operatore per la custodia e la cura dei passeggeri e dei membri dell'equipaggio cessa dal momento in cui tali persone sono state ammesse nello Stato di arrivo».

Questa regola non viene meno neppure se il passeggero ha un comportamento inappropriato o addirittura qualora diventi violento o pericoloso nei confronti di altri passeggeri o dei membri dell'equipaggio. Approfondendo la materia, la Convenzione di Tokyo del 1963 prevede che «lo Stato di immatricolazione di un aeromobile sia competente adesercitare giurisdizione sui reati e sugli atti commessi a bordo». Lo scopo della convenzione è garantire che i reati, ovunque commessi mentre l'aeroplano viene utilizzato, non restino impuniti. E poiché alcuni atti commessi a bordo di un aeromobile possono mettere a repentaglio la sicurezza dell'aeroplano stesso o delle persone e dei beni a bordo, o possono pregiudicare il buon ordine e la disciplina a bordo, il comandante e altri componenti dell'equipaggio hanno il potere di impedire che tali atti vengano commessi e di consegnare la persona interessata all'autorità competente.

Dal punto di vista del rischio, dal momento che nella cabina di un velivolo devono essere sempre raggiungibili tutti i dispositivi di sicurezza previsti, comprese le maniglie per l'attivazione delle uscite d'emergenza, ma anche altri sistemi e dotazioni (come estintori e respiratori), una persona che compia atti violenti con movimenti fuori luogo (agitazione, calci, spintoni e movimenti inconsapevoli o incolsulti), espone a rischi tutti gli occupanti del volo.

Ecco perché le regole internazionali prevedono che «il comandante dell'aeromobile possa ordinare o autorizzare l'assistenza di altri membri dell'equipaggio, e può richiedere e autorizzare - ma non ordinare - l'assistenza da parte dei passeggeri per immobilizzare qualsiasi persona che sia tenuta a trattenere. Il comandante può, quando ha fondati motivi di ritenere che una persona abbia commesso, o stia per commettere, un atto che possa o pregiudichi la sicurezza dell'aeroplano o delle persone o delle cose a bordo, o che metta a repentaglio il buon ordine e la disciplina, imporre misure ragionevoli che possono comunque includere restrizioni necessarie».

Dal 1929 con il trattato di Varsavia (poi emendato può volte fino al 2006), il vettore è investito della cosiddetta «responsabilità del portatore», che lo investe della responsabilità e degli obblighi per questioni di risarcimento in caso di danni ai passeggeri (compresa la morte), per ritardi o per inconvenienti come la perdita dei bagagli. In altre parole, un passeggero che riceva una sberla o un calcio da un altro passeggero esagitato e non neutralizzato dall'equipaggio potrebbe fare causa alla compagnia. Che per questa ragione, oltre alle norme interne che definiscono come debbano operare i suoi equipaggi, pubblica un regolamento anche per i passeggeri.

Si scopre così che a bordo bisogna:

  • Seguire gli ordini del comandante o gli ordini impartiti da altri membri dell'equipaggio per conto del comandante al fine di garantire la sicurezza del volo e dei passeggeri a bordo, delle apparecchiature, dei servizi.
  • Prendere il posto appropriato indicato sulla carta d'imbarco o secondo le istruzioni di un membro dell'equipaggio.
  • Depositare il bagaglio a mano dove indicato dall'equipaggio.
  • Allacciare le cinture di sicurezza ogni volta che l'indicazione viene comunicata e lasciarle allacciate fino allo spegnimento dell'avviso.
E che a bordo è vietato:
  • Assumere droghe, fumare tabacchi e utilizzare sigarette elettroniche.
  • Superare la norma di consumo di alcolici, sia offerti dal vettore, sia acquistati nei negozi duty free.
  • Impedire ai membri dell'equipaggio di adempiere alle proprie responsabilità lavorative o intervenire nelle loro azioni.
  • Utilizzare dispositivi elettronici e mezzi di comunicazione durante il volo, il decollo e l'atterraggio, o quando comunicato.
  • Danneggiare la proprietà di un aeromobile (coperte, poggiatesta, attrezzatura da cucina, gadget elettrici, giubbotti di sicurezza e così via).
  • Disturbare gli altri passeggeri senza motivo.
  • Utilizzare l'equipaggiamento di sicurezza senza aver ricevuto istruzioni speciali dell'equipaggio.
  • Cambiare posto senza permesso o senza richiesta all'equipaggio.

Infine, il contratto di trasporto aereo tra il vettore e un passeggero può essere risolto dal primo in qualsiasi punto della rotta in caso di violazione delle regole di condotta per i passeggeri al fine di evitare minacce alla sicurezza del volo, della vita o della salute delle persone o le loro proprietà. Da ultimo, i passeggeri possono sempre chiedere assistenza a un membro dell'equipaggio per risolvere problemi con altri passeggeri che infrangono l'ordine sociale, disturbano gli altri senza motivo o minacciano la loro dignità, proprietà, salute o vita. Un passeggero può anche presentare un reclamo contro un comportamento simile di un membro dell'equipaggio oppure sporgere denuncia.

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Sergio Barlocchetti

Milanese, è ingegnere, pilota e giornalista. Da 30 anni nel settore aerospaziale, lo segue anche in veste di analista. Docente di materie tecniche presso la scuola di volo AeC Milano è autore di diversi libri.

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