Sguardo positivo, anche in quarantena
Un gesto di solidarietà nelle strade di Napoli (Gettyimages)
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Sguardo positivo, anche in quarantena

Consigli per studiare da casa: 28. Riflessioni sulla solidarietà

Pillole quotidiane per aiutare studenti (e famiglie) a organizzare lo studio in tempi di Covid-19, che nel mondo ha confinato in casa oltre un miliardo di ragazzi. A firma di Marcello Bramati e Lorenzo Sanna, dirigenti e docenti dei licei Faes di Milano, nonché autori di Basta studiare! e Leggere per piacere (Sperling & Kupfer). Ogni mattina alle 8.30 su panorama.it, consigli, dritte e buone pratiche per alunni di tutte le età.

Positivo e negativo: due aggettivi drammaticamente determinanti in questo periodo, ma anche due stati d'animo contrapposti e inevitabilmente altalenanti in queste settimane, in un incessante susseguirsi di bollettini tragici, dati allarmanti e forse da qualche giorno un briciolo di speranza per il futuro.

Oggi vogliamo affrontare l'esigenza di offrire come educatori uno sguardo positivo non solo nei progetti di un domani più o meno lontano, ma anche nel presente che stiamo vivendo e che sembra sempre dominato dalla cupezza. I maestri, i professori o i genitori che offrono uno sguardo positivo non rinunciano alla lettura corretta e adeguatamente informata della realtà, ma cercano nel realismo anche scorci importanti per costruire fiducia e stima, scogli cui aggrapparsi per poi rialzarsi, con rinnovata speranza.

L'educatore che stimola a una riflessione positiva si sofferma non soltanto sulle prime notizie, ma anche su quei dati meno appariscenti, ma che permettono agli sguardi dei giovani studenti di elevarsi oltre lo schermo per raggiungere l'isolato accanto e le tante, tantissime storie di positiva e collaborativa resistenza dei propri vicini. Gli educatori positivi non si fermano al giudizio e alla condanna, social o reale, dei molti: i multati, gli ignoranti, coloro che prendono sempre le decisioni sbagliate. Invitano invece al confronto di più punti di vista e utilizzano il momento storico che stiamo vivendo per porre interrogativi e osare proporre poi visioni costruttive.

In un orizzonte in cui la positività sembra limitata all'eroismo e al sacrificio personale di pochi, dobbiamo rilanciare ancora e mostrare le scelte quotidiane dei tanti che si prodigano per gli altri, in tanti piccoli gesti quotidiani, a partire da maestri e professori, dai compagni di classe, dai genitori che pensano a nonni e parenti, forzatamente lontani, per continuare a costruire un mondo di solidarietà e di fiducia reciproca.

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