Conservatorio Santa Cecilia
Il direttore del Conservatorio Santa Cecilia Roberto Giuliani (Ansa).
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Biblioteca del Conservatorio Santa Cecilia: la lettera del direttore

Dopo la denuncia del professor Francesco Passadore, Roberto Giuliani risponde con una nota. E Panorama replica.

  • La nota del direttore Roberto Giuliani
  • La replica di Panorama

Gent. Dott.ssa Burba,
con sconcerto leggo questo suo ennesimo articolo contro il Conservatorio, come i precedenti in difetto di analisi approfondita della complessa realtà (ma comprendo come possa essere irresistibile usare Santa Cecilia come titolo a effetto, data la sua motivata fama mondiale, oggetto di tante invidie).

Pazientemente, e per senso del dovere verso l'Istituzione che rappresento, mi accingo, come in passato, a fornire delucidazioni, anche a vantaggio dei lettori che saranno in grado di discernere. Anzitutto, come la totalità delle biblioteche, anche la nostra ha subìto periodi di chiusura a seguito delle prescrizioni restrittive causate dal Covid; a queste si sono aggiunte, arrivando a un livello insostenibile, le condotte omissive di chi precedentemente se ne occupava. Dei disservizi rilevati, ora rimossi, il Ministero è ben a conoscenza sulla base delle mie segnalazioni.

Il tempo trascorso però non è andato perso, perché, in vista della prossima riapertura, ma soprattutto della necessaria qualità del servizio, interno ed esterno, data la rilevanza internazionale della biblioteca, è stato nominato nel 2021 un Comitato scientifico di altissimo profilo per la gestione della stessa biblioteca. Nei mesi scorsi, per ovviare ai precedenti disservizi, io stesso mi sono messo a disposizione degli studiosi che da mesi, quando non da anni, attendevano risposte, facendoli accedere alla consultazione dei manoscritti.

Solo grazie a questi miei interventi, musicologi della Fondazione Bellini, della Fondazione Rossini, via via fino a studiosi stranieri del calibro del Prof. Roger Parker del King's College di Londra, hanno potuto portare avanti il proprio lavoro. Può intervistare anche loro, se intende portare avanti l'inchiesta. Anche gli studenti potevano segnalare le necessità di consultazione legate ai loro percorsi di studio.

Il prof. Passadore, amico e stimato collega, dovrà solo attendere il proprio turno, data la mole del lavoro accumulatasi, e data l'assenza di organico delle biblioteche dei Conservatori italiani, problema che affligge tutte le istituzioni consimili, e che lui ben conosce, così come io conosco l'importanza della ricerca, tanto da aver fortemente voluto presso il Conservatorio «Santa Cecilia» il varo dell'unico Master italiano in Artistic Research in Music.

Un suggerimento, se posso: non annoi la Ministra tornando sull'argomento delle surreali richieste di commissariamento: tale grave provvedimento può aver luogo solo sulla base di precise disposizioni di legge, per gravi reati o dissesto finanziario, circostanze che qui certo non ricorrono, neanche attivando la più fervida delle fantasie. E infine, un consiglio: per rispetto della sua immagine professionale, non continui a rischiare di essere associata a chi, non essendo riuscito a raggiungere l'incarico di Direttore per democratica via elettorale, da anni tenta di giungere a tale prestigiosa carica per altre vie, ivi compresa quella della periodica denigrazione dell'Istituzione.

La Biblioteca sarà comunque finalmente riaperta al pubblico nel mese di novembre, e la invito sin d'ora a venirla a visitare.
Distinti saluti. M° Roberto Giuliani, Direttore del Conservatorio Statale di Musica «Santa Cecilia» di Roma.

La replica di Panorama

Gentile direttore,

a sei mesi di distanza dalla prima richiesta, e dopo quattro articoli, la invito di nuovo a concedermi un'intervista. Riguardo alla sua lettera, che nella sostanza conferma quanto da me pubblicato, le rispondo punto per punto.

1. Il mio «ennesimo articolo» è semplicemente la segnalazione di una denuncia di un suo collega, che lamentava un disservizio a danno della ricerca musicologica.

2. Le delucidazioni non le dovrebbe dare a me, ma all'utenza che si rivolge al suo istituto senza ottenere risposte. E, comunque, alla luce della sua risposta, gli interrogativi sulla biblioteca aumentano. Anche in presenza di «condotte omissive di chi precedentemente se ne occupava», non dovrebbe la stessa essere tenuta aperta per l'ordinaria amministrazione dal personale Ata? E perché nell'ultimo anno sul sito non ne è stata dichiarata la chiusura?

3. In merito al Comitato scientifico per la gestione della biblioteca, di cui ho appreso l'esistenza solo leggendo la sua lettera, il verbale del Cda che l'ha istituito rivela un dato interessante. E cioè che la gestione e «l'organizzazione dell'archivio e della biblioteca a far data dal primo novembre 2020» è stata affidata «al direttore del Conservatorio in prima persona».

4. Riguardo alla richiesta del professor Passadore, perché non gli ha risposto che in «lista d'attesa»? Come mai ha invece aiutato studiosi stranieri o legati a grosse fondazioni? Peraltro, il Dpcm del 14 gennaio 2021 ha riaperto tutte le biblioteche.

5. Riguardo al commissariamento, fra i casi previsti dalla legge 108 del 29 luglio 2021 ci sono anche «gravi e persistenti violazioni di legge». Che cosa sono le sette sentenze per diniego di accesso agli atti, quella per arbitrario licenziamento del collaboratore di biblioteca e quella per mancato aggiornamento delle graduatorie che ha portato a un licenziamento illegittimo? Sarà la ministra a valutare se si tratta o meno di «fantasie».

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Elisabetta Burba