La nuova eroina cinese? E' una cyber-poliziotta e si chiama Gao Yuan
Difende il regime dispensando consigli di buone maniere virtuali. Ma non è chiaro se sia un agente reale o costruito dalla propaganda
La nuova eroina amata dal (o, a seconda dei punti di vista, imposta al) popolo cinese? Gao Yuan, la cyber-poliziotta che terrorizza i criminali informatici. Avete intenzione di rompere il "muro di fuoco" che protegge i cittadini della Repubblica popolare dalle infauste influenze dei siti internet occidentali? Ecco che Gai Yuan interviene. Avete denigrato gli illuminati leader del Partito che stanno guidando la Cina al vertice del mondo e avete insinuato che siano corrotti? Di nuovo, Gao Yuan cancella le vostre calunnie. Oppure ancora, avete deciso di parlare di argomenti proibiti e offendere la pubblica morale? Pur arrossendo davanti alle vostre sconcezze, Gao Yuan vince la timidezza e sbianchetta virtualmente ogni oscenità. Del resto, sono questi i compiti suoi e dei colleghi che lavorano con lei al Dipartimento per la sicurezza informatica della Polizia di Pechino, famigerata struttura specializzata nella repressione della circolazione di idee sgradite al regime.
Gao Yuan, però, non è solo dedita alle attività di censura. Piuttosto, dispensa consigli online ed è per questo che è diventata così popolare. Oltre a collaborare instancabilmente con gli occhiuti servizi di sicurezza, infatti, pare abbia deciso di rendersi utile anche nel tempo libero. I numeri parlano chiaro: è iperattiva sul Twitter cinese (il suo profilo di Sina Weibo conta oltre 1500 post); non si risparmia sui forum (quattrocento interventi, tutti per dispensare consigli di buone maniere virtuali); è sempre pronta a replicare ai messaggi di posta elettronica (ben duemila navigatori hanno avuto modo di ottenere le sue preziose, anche se un po’ inflazionate, risposte). Così si è guadagnata più di un milione di seguaci su Weibo, social-network molto diffuso fra gli internauti cinesi, ed è balzata agli onori delle cronache nazionali e internazionali, tanto che hanno parlato di lei persino riviste importanti come Wired.
Ma Gao Yuan esiste davvero? Oltre alle innumerevoli manifestazioni virtuali della sua persona, circolano anche sue fotografie, in cui ha un insondabile sorriso rassicurante, e storie sulla sua carriera in polizia: dalle difficoltà incontrate agli inizi e superate con la dedizione e i sacrifici, all'ottimo rapporto costruito con i colleghi grazie al proprio spirito di servizio.
Eppure, che un simile personaggio "esemplare" possa essere una costruzione della macchina propagandistica cinese non sarebbe una sorpresa, né una novità. Da quando il Partito comunista è salito al potere, si sono susseguite le storie di eroi ed eroine-modello: il più famoso di tutti è Lei Feng, il soldato buono sempre pronto a dare una mano al prossimo, cui sono stati dedicati addirittura due musei e le cui gesta sono ogni anno celebrate in una giornata in cui tutti devono compiere buone azioni nello stile dei nostri boy-scout. Non sono mancate anche figure femminili, come la pastorella Tang Sumei, che nel lontano 1952 divenne un'operaia elettrotecnica per poi essere messa a capo dell'azienda in soli dodici mesi, o Sun Xiaoju, tranviera probabilmente piuttosto robusta, visto che non smetteva di lavorare nemmeno a venti gradi sotto zero.