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Calcio

Napoli, il miracolo di De Laurentiis e Spalletti

La squadra nata sulle ceneri dell'addio di tanti big vola in campionato e Champions League: ora sognare lo scudetto non è più un tabù (dopo aver risistemato i conti) - QUANTO E' COSTATO IL NAPOLI DEI MIRACOLI

La vittoria dell'Olimpico contro la Roma ha cancellato i dubbi residui, ammesso che ci fosse ancora qualcosa da chiedersi sulla solidità e qualità del Napoli nuovo corso di Luciano Spalletti. I partenopei sono con pieno merito in testa alla classifica, la strada verso lo scudetto è ancora lunga e tutt'altro che scontata ma la certezza è che correranno fino in fondo e che al momento nessuno in Italia esprime il gioco che si vede al Maradona e dintorni. Una macchina quasi perfetta, capace di avvolgere e gestire al tempo stesso, vincere travolgendo come ha fatto nel girone della Champions League oppure avendo la pazienza di aspettare l'imbucata giusta come con la Roma.

Oggi è facile dire che la rosa consegnata a Spalletti è semplicemente forte e profonda. Due mesi fa i giudizi erano diversi e a lungo, nel corso dell'estate, il Napoli è stato considerato in una sorta di terra di mezzo tra passato e futuro: uno spazio senza presente perché sostituire pilastri come Koulibaly, Fabian Ruiz, Mertens e Insigne era considerata impresa impossibile mantenendosi competitivi nell'immediato.

Non è così. De Laurentiis e Giuntoli, prima ancora che Spalletti, hanno compiuto una sorta di miracolo. Questo Napoli costa meno di quelli che l'hanno preceduto ed è più forte, ma quello che sorprende è la rapidità con cui ha completato il percorso di maturazione perché anche quando la stoffa è di pregio, nel caso dei partenopei addirittura di lusso, spesso il sarto ha bisogno di tempo per modellarla a suo piacimento. In una stagione congestionata come questa si trattava di un'impresa considerata impossibile, accorciare i tempi come nella realtà è stato fatto.

Il primato è meritato per quanto transitorio. Già un anno fa il Napoli avrebbe meritato di giocarsi il titolo fino in fondo, dopo un avvio anche più folgorante di questo cui era seguito un inverno di infortuni e sfortune e una primavera di equivoci, fino alla contestazione per il terzo posto e per il ritorno in Champions League. Oggi il quadro appare differente. Intanto Spalletti ha a disposizione una rosa profonda, almeno a centrocampo e in attacco; Raspadori è stato fenomenale a ottobre, ora il rientro di Osimhen ha aggiunto altra classe e gol a tutto il progetto.

E poi i partenopei sono, tra le big della Serie A, la squadra che pagherà meno la tassa del Mondiale invernale vedendo partire solo sei calciatori contro i 12-14 delle altre. Significa che Spalletti potrà lavorare a novembre e dicembre per rifare la preparazione dei suoi e ripresentarsi il 4 gennaio pronto per un altro sprint. Date un'occhiata al calendario: quel giorno è in programma la sfida con l'Inter di Inzaghi, quasi uno spareggio scudetto.

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Giovanni Capuano