Gazidis caccia tutti dal Milan
Madlini e Boban (Ansa)
Calcio

Gazidis caccia tutti dal Milan

Per Boban licenziamento immediato per giusta causa; a fine stagione via anche Maldini, Pioli, Massara e Carbone. L'uomo di Elliott si riprende il Milan

L'intervista di Zvone Boban alla Gazzetta dello Sport con l'attacco frontale a Gazidis e la richiesta di intervento da parte della proprietà, hanno provocato un terremoto in casa Milan.

Non nel senso sperato da Boban, che ha giocato la carta di mettere in piazza le divisioni dentro il club, ma con l'accelerazione del processo d'uscita del dirigente croato da Casa Milan. Le parole di Zvone non sono piaciute agli uomini del fondo Elliott, sia per la forma che per il contenuto. Boban non era autorizzato a parlare con i giornalisti e il suo attacco a Gazidis, accusato di non essersi comportato correttamente nel contattare il tecnico tedesco Rangnick è stato valutato non in linea con le necessità del club. Da qui il silenzio assordante del week end, senza alcun intervento da parte di Elliott per rispondere all'appello di Boban (intervenire per chiarire strategie, ruoli e budget). Quasi una sentenza che si è trasformata in addio immediato, una sorta di licenziamento per giusta causa da parte del club.

Si tratta del primo passo della rivoluzione di Ivan Gazidis, destinato sempre più ad essere il plenipotenziario del Milan. Se è vero che il settore commerciale non sta dando grandi soddisfazioni ai rossoneri, col fatturato in calo alla voce partner commerciali, l'ex dirigente dell'Arsenal ha preso in mano anche la parte sportiva con il beneplacito della proprietà.

Fuori Boban, che pare destinato ad un ritorno alla Fifa dove Infantino lo riprenderebbe a braccia aperte, tocca poi a Paolo Maldini che si è espresso contro la scelta di Rangnick e che molto difficilmente accetterà di restare al suo posto così come Massara che spera di trovare un altro club.

Segnato anche il destino di Pioli sulla panchina rossonera; inutile dire che al suo posto ci sarà il tedesco Rangnick con contratto triennale e ruolo che spazierà dal campo alla scrivania. Il tedesco, che sta studiando italiano, ha un profilo e un'esperienza che lo porterà a lavorare a stretto contatto con lo stesso Gazidis condividendo l'idea del Milan dei giovani da valorizzare. Un quadro impossibile da far coincidere con il pensiero di Boban e Maldini, legati alla speranza di riportare i rossoneri in fretta al vertice del calcio italiano. Elliott ha deciso: fuori le due bandiere, club in mano al manager sudafricano.

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