La strana idea della Premier League: riprendere senza Var e con sostituzioni extra
Calcio

La strana idea della Premier League: riprendere senza Var e con sostituzioni extra

Gli inglesi studiano come portare a termine la stagione calcistica. Cambi nel regolamento per evitare rischi di contagio da Coronavirus

Sull'idea di far tornare a rotolare il pallone dopo l'emergenza Coronavirus, non rassegnandosi all'idea di una stagione abortita in anticipo, gli inglesi sono tutti d'accordo o quasi. Studiano da settimane come uscire dall'isolamento e riuscire a giocare le 92 partite che mancano prima dell'assegnazione del titolo di campione che è destinato al Liverpool, dominatore dell'autunno e dell'inverno, ma che ha bisogno di essere certificato anche dai fatti.

La novità, però, è che per arrivare in fondo immaginando di comprimere le giornate mancanti in estate, i club della Premier League vogliono anche un paio di cambi al regolamento. Norme adattate alla situazione di emergenza sanitaria e all'alto numero di gare che si dovranno disputare nell'arco di qualche settimana. Nel mirino, secondo quanto anticipato dal Daily Express, sono finiti il Var e le sostituzioni.

Nel primo caso non si tratterebbe di un grande sacrificio visto che gli inglesi non amano la video-assistenza arbitrale e già la applicano un po' a modo loro. Il punto di partenza è che rinchiudere arbitri e tecnici nel centro unico installato nei pressi dell'aeroporto di Heathrow a Londra non garantisce sicurezza e rispetto delle regole di distanziamento sociale. Quindi, è il ragionamento inglese, meglio soprassedere e tornare al vecchio calcio, quello arbitrato in campo e basta dal direttore di gara e dai suoi assistenti.

Sull'aumento del numero di sostituzioni peserebbe, invece, la considerazione che i calciatori saranno sovra impegnati con partite ogni 3 giorni per un periodo molto lungo e all'inizio dell'estate. Dunque, ecco l'idea di portare da 3 a 5 i cambi possibili all'interno dei 90 minuti regolamentari allargando le maglie del regolamento. Si tratterebbe di una misura a tutela per evitare infortuni e cali di rendimento che condizionino l'esito delle partite. Va ricordato che i club sono fermi da inizio marzo e che la preparazione per l'eventuale ultima fase della stagione sarà comunque compressa e non completa.

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Giovanni Capuano