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Ansa
Calcio

Da Conte a Inzaghi, come l'Inter taglia e risparmia

L'uscita del tecnico dello scudetto (con ricca buonuscita), la scelta del nuovo allenatore e un impatto sul bilancio che non dispiace a Zhang e Marotta

L'arrivo di Simone Inzaghi all'Inter segna un cambiamento non solo tecnico ma anche di bilancio. L'ex allenatore della Lazio, fermato in extremis a un passo dal rinnovo con i biancocelesti, ha sottoscritto un contratto biennale fino al giugno 2023 da circa 3,5 milioni di euro netti a stagione più bonus vari. Cifra che consentirà al club di realizzare un importante risparmio a bilancio, uno degli obiettivi richiesti dalla proprietà cinese dopo l'anno dello scudetto, particolarmente oneroso alla voce costi per lo staff tecnico.

La terza stagione di Antonio Conte sarebbe stata da 13,5 milioni di euro netti, circa 24 lordi, essendo in previsione un aumento rispetto agli oltre 12 presi al netto dei bonus e premi scudetto. L'addio gli ha lasciato in dote una buonuscita da circa 7 che si sommerà ora ai 7 lordi di Inzaghi per un totale di 14 che è inferiore a quanto l'Inter avrebbe speso senza avvicendamento in panchina. Attenzione: dal 1° luglio i nerazzurri non dovranno più pagare Luciano Spalletti, esonerato nell'estate del 2019 e rimasto nell'organico fino alla fine del suo contratto.

In questo caso, però, il taglio dei costi non avrà un impatto visibile perché il costo del tecnico toscano e dei suo staff (circa 25 milioni di euro per due anni) era già stato interamente accantonato nel bilancio al 30 giugno 2020 e, quindi, non impattava su quello successivo oggetto della spending review di Zhang.

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Giovanni Capuano